CardaturaLa cardatura è un'operazione che precede il processo di filatura della lana. Preceduta dalla battitura delle fibre, per liberarle dai corpi estranei, consiste nel liberare dalle impurità, districare e rendere parallele le fibre tessili, al fine di permettere le successive operazioni di filatura. Deve il suo nome alla pianta del cardo infatti anticamente le infiorescenze seccate del cardo dei lanaioli venivano usate per questo lavoro. Cardatura tradizionalePrima della rivoluzione industriale la cardatura veniva esclusivamente fatta a mano con i cardacci, due assicelle di legno dotate di impugnatura irte di chiodi; la sfregatura di una contro l'altra con in mezzo l'ammasso di fibre provvedeva a districare le fibre stesse. Gli addetti a tale operazione erano detti, in alcune zone d'Italia, "battilana" o "battilani", e il loro protettore era san Biagio, martirizzato proprio coi cardi. Oggi i cardacci hanno sottili dentini in acciaio, molto simili ad un tipo di spazzole per i cani. Le cardatrici, che fino a non molto tempo fa vedevamo usare dai materassai quando rifacevano i materassi di lana, non possono essere usate per ottenere fibre tessili da filare, perché dotate di una dentatura molto grossolana e di un'azione troppo energica; queste caratteristiche conferiscono sì un aspetto gonfio, ma rompono e accorciano le fibre. Cardatura industrialeSi compone di più passaggi, dopo aver disimballato la fibra e averla pulita con aria ad alta velocità (equivale alla battitura) si procede alla:
La prima cardatrice meccanica a cilindri fu costruita da Paul Lewis nel 1760. Note
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