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Per cardiopatia si intende qualsiasi malattia che interessi il cuore, sia che essa sia di tipo organico che funzionale.
Le cardiopatie si dividono in due macro-aree: congenite, se presenti dalla nascita, o acquisite, quando insorgono successivamente.
Le cause per le varie patologie sono molteplici, dall'invecchiamento, congenite, infettive, ma possono essere causate anche dall'alimentazione.
Uno studio del 2014 ha posto in risalto gli zuccheri (in particolar modo il fruttosio) assieme ai carboidrati altamente raffinati, evidenziando come essi siano causa di, aumento della pressione sanguigna e della sua variabilità, aumento della frequenza cardiaca, maggiore consumo di ossigeno del miocardio e contribuire all'infiammazione, oltre alla resistenza all'insulina e alla più ampia disfunzione metabolica.[1]
Studi del 2021 dimostrano che anche le persone con diabete di tipo 1, analogamente a quelle con diabete di tipo 2, presentano un rischio cardiovascolare alto o molto alto in una vasta percentuale di casi. Le terapie volte a riequilibrare l'assetto lipidico (ipolipemizzanti) e a controllare l'ipertensione (antipertensive) sarebbero particolarmente utili a contenere questo rischio[2].
Classificazione
Cardiopatie congenite
Le cardiopatie congenite sono malformazioni della struttura cardiaca, o della funzione cardiocircolatoria, presentie fin dalla nascita.
Le miocardiopatie o cardiomiopatie sono l'insieme di disordini che interessano soprattutto il muscolo cardiaco; esse vengono denominate primitive quando non sono secondarie a altre patologie, altrimenti vengono definite secondarie se seguono eventi precedenti. Esse si distinguono in: