Carlo Federico Pietrasanta lavorò prevalentemente a Milano e in Lombardia a cavallo del Settecento, in un periodo artistico-architettonico in cui predominava uno stile a metà strada fra il Barocco e il Rococò, definito come Barocchetto.[1][2]
Pietrasanta, tra le sue molte attività, fu socio del Collegio degli Ingegneri e degli Architetti di Milano.[1][2]
Tra le sue opere si ricordano il Teatro di Corte milanese (1699), che però successivamente risultò distrutto e non più ricostruito; la chiesa di Santa Maria della Sanità (1708),[3] caratterizzata da decorazioni interne con lesene piatte e una facciata in mattoni con una forma a doppia curvatura; la villa Archinto a Robecco sul Naviglio, non conservata perfettamente bene con il trascorrere dei secoli.[1][2]
M. L. Gatti Perer, Nuovi documenti per l'architettura barocca milanese e sull'attività di Carlo Federico Pietrasanta, Carlo Giuseppe Merlo, Ferdinando Sajz, Giacomo Antonio Galliari, Dionigi Maria Ferrari, Francesco Croce, in Arte lombarda, XII, n. 2, 1967, pp. 95, 98 s.
Werner Muller e Gunter Vogel, Atlante d'architettura. Storia dell'architettura dalle origini all'età contemporanea. Tavole e testi, Rozzano (Milano), Hoepli, 1997.