Carlo Gambino nacque a Palermo il 24 agosto 1902. All'età di diciotto anni, venne affiliato alla coscamafiosa di Passo di Rigano[1], di cui già facevano parte il padre e lo zio[5].
A 19 anni, Gambino salì a bordo della nave Vincenzo Florio, per trasferirsi clandestinamente negli Stati Uniti d'America, arrivando a Norfolk il 23 dicembre 1921[6], e raggiungere lo zio Giuseppe Castellano, fratello di sua madre che viveva a Brooklyn con la sua famiglia[7]; fu qui che Gambino si unì alla cosca guidata dal mafioso sicilianoSalvatore D'Aquila, venendo coinvolto nel contrabbando di alcolici[8]. Dopo la «Guerra castellammarese», Gambino venne nominato capodecina dal nuovo capo Vincent Mangano, introducendo nella Famiglia il cugino Paul Castellano, che lavorò alle sue dipendenze[7]. Nel 1932 sposò sua cugina Caterina Castellano, con cui ebbe tre figli e una figlia Thomas, John, Mike, e Janet[5].
Ascesa
Nel 1937 Gambino venne arrestato e condannato per evasione fiscale poiché era considerato pericoloso dalle autorità perché controllava numerose attività illecite, scontando però soltanto ventidue mesi di carcere perché gli venne concessa la sospensione condizionale della pena[5][9]. Nel 1951 il comando della Famiglia passò al bossAlbert Anastasia, che aveva fatto sparire Vincent Mangano e fatto uccidere suo fratello Philip; fu in questo periodo che Gambino si associò con Vito Genovese, vicecapo della Famiglia di Frank Costello: il loro scopo era quello di eliminare Costello e Anastasia per rilevarne le rispettive Famiglie[10].
Nel 1957 Gambino fu nominato vicecapo da Anastasia, che aveva fatto eliminare il suo predecessore Frank Scalice[11]. Poco tempo dopo Frank Costello venne ferito di striscio da un killer di Genovese e decise di cedergli il comando della Famiglia[12]; infine Gambino e Genovese decisero l'omicidio di Anastasia, che venne ucciso da due killer mentre si trovava dal suo barbiere[11], ed organizzarono un incontro ad Apalachin, nello Stato di New York, a cui parteciparono i rappresentanti di tutte le Famiglie degli Stati Uniti per discutere sulla successione di Gambino nel comando della Famiglia di Anastasia e di Genovese nel comando di quella di Costello, ma la riunione fu scoperta dalla polizia locale, che fermò parte dei partecipanti, compreso Gambino, che però venne subito rilasciato perché non avevano prove per trattenerlo[13].
Nel 1969 Gambino venne arrestato per aver organizzato numerose rapine a mano armata ai danni di alcuni camion e l'anno successivo venne accolto un ordine per la sua espulsione dagli Stati Uniti, che però non venne applicato perché i medici di Gambino attestarono che il loro paziente aveva gravi problemi di salute e quindi non era in grado di compiere quel viaggio[5][9]. Nel 1972 Gambino ordinò l'omicidio di Thomas Eboli, capo della Famiglia Genovese che si era rifiutato di restituirgli un finanziamento di quattro milioni di dollari per un traffico di stupefacenti scoperto dalla polizia[18]; inoltre nel 1972Emanuel Gambino, uno dei suoi nipoti, venne rapito a scopo di estorsione ed in seguito ucciso: Gambino ordinò l'eliminazione del malavitoso James McBratney, uno dei probabili rapitori del nipote, e nel 1974 tentò di fare avvelenare un altro rapitore in carcere, che però riuscì a sopravvivere al veleno[15][19].
Ultimi anni
In seguito a problemi di salute, Gambino si ritirò nella sua tenuta di Massapequa, nello Stato di New York, continuando a dirigere la sua Famiglia attraverso il cognato e cugino Paul Castellano, che venne da lui indicato come suo "successore" a svantaggio del vicecapo Aniello Dellacroce[15].
^(EN) Richard Marrison, Top 20 Most Powerful Mafia Bosses of All Time, su historyten.com, 6 luglio 2021. URL consultato il 14 marzo 2022 (archiviato dall'url originale il 7 luglio 2021).