Cecilia AlemaniCecilia Alemani (Milano, 1977) è una direttrice artistica italiana residente a New York City. È la Donald R. Mullen, Jr. Director e Chief Curator di High Line Art,[1] un programma di arte pubblica di New York, e direttrice artistica della 59ª Biennale di Venezia, posticipata al 2022.[2] In precedenza, ha curato il padiglione italiano della Biennale 2017[3] ed è stata direttrice artistica dell'edizione inaugurale delle città d'arte di Basilea 2018 a Buenos Aires, tenutasi nel 2018.[4] BiografiaNata a Milano nel 1977, Cecilia Alemani ha conseguito la laurea in Filosofia presso l'Università degli Studi di Milano nel 2001 e il master in Studi curatoriali presso il Bard College, Annandale-on-Hudson, New York, nel 2005.[5][6] Vi vive tuttora assieme al marito Massimiliano Gioni, critico d’arte contemporanea e anch'egli curatore. Dal 2012 al 2017 ha curato Frieze Projects, la piattaforma no profit della Frieze Art Fair, che ha presentato nuove produzioni di artisti emergenti e ricostruzioni di mostre storiche.[7] Dal 2009 al 2010 è stata Direttrice Curatoriale della X Initiative, New York, un'organizzazione sperimentale senza scopo di lucro per la quale ha curato numerose mostre ed eventi.[8] Alemani è co-fondatrice di No Soul For Sale, un festival di spazi indipendenti, organizzazioni senza scopo di lucro e collettivi di artisti.[9] In qualità di curatrice indipendente, ha organizzato numerose mostre in musei, spazi no profit e gallerie, tra cui la Galleria Gió Marconi, Milano;[10][11] Blum e Poe, Los Angeles;[12] MoMA/PS1, New York;[13] e il Whitney Museum, New York.[14] Nel 2017, Alemani ha curato il Padiglione Italia della 57ª edizione della Biennale Arte di Venezia.[15] La mostra, intitolata Il mondo magico, comprendeva nuove grandi installazioni site-specific (arte creata per essere esposta in uno specifico luogo) di Giorgio Andreotta Calò, Roberto Cuoghi e Adelita Husni-Bey. Nel 2018, Alemani è stata direttrice artistica della prima edizione di Art Basel Cities, una nuova iniziativa in collaborazione con Buenos Aires per celebrare il fiorente ecosistema culturale della città.[16] Alemani ha curato una mostra in tutta la città intitolata Hopscotch (Rayuela) che presentava 18 opere in stretto dialogo con la loro collocazione, dando forma a un'esperienza su più livelli che collegava l'arte visiva, gli spazi urbani e le storie della città in modi inaspettati. Tra gli artisti che vi hanno preso parte c'erano Eduardo Basualdo, Pia Camil, Maurizio Cattelan, Gabriel Chaile e Luciana Lamothe.[17] Per Art Basel 2019, Alemani ha incaricato Alexandra Pirici di mettere in scena una nuova iterazione di Aggregate per la Messeplatz della città.[18] L'opera immersiva è un ambiente performativo con più di 60 artisti che si muovono intorno ai visitatori, recitando con gesti e suoni che fanno riferimento a forme disparate di patrimonio culturale, creando qualcosa di simile a una capsula del tempo. Dal 2011 ha supervisionato l'High Line Art Program, sviluppando una competenza nella commissione e produzione di opere d'arte ambiziose per spazi pubblici e insoliti. Durante la sua permanenza alla High Line di New York, ha commissionato grandi progetti a El Anatsui,[19] Carol Bove,[20] Rashid Johnson,[21] Barbara Kruger,[22] Faith Ringgold,[23] Ed Ruscha,[24] e Adrián Villar Rojas,[25] tra gli altri.[19] Ha anche organizzato mostre collettive con opere di artisti giovani ed emergenti, tra cui Firelei Báez,[26] Jon Rafman,[27] Max Hooper Schneider,[27] e Andra Ursuta.[28] Recentemente, Alemani ha guidato l'High Line Plinth, un nuovo programma con opere d'arte monumentali che è iniziato nel giugno 2019 con Brick House, una scultura dell'artista Simone Leigh.[29][30] Attraverso queste iniziative pubbliche, Alemani ha cercato un impegno civico significativo incentivando il dialogo, la consapevolezza e un senso di possibilità. In risposta alla sua nomina a curatrice e direttrice artistica della 59ª Biennale arte di Venezia del 2022, Alemani ha commentato che «come prima donna italiana a ricoprire questa posizione, comprendo e apprezzo la responsabilità e anche l'opportunità che mi viene offerta», aggiungendo, «Ho intenzione di dare voce agli artisti per creare progetti unici che riflettano le loro visioni e la nostra società.»[31] PubblicazioniAlemani ha scritto per varie pubblicazioni, tra cui Artforum.com[32] e Mousse Magazine,[33][34][35] e ha una rubrica settimanale su D, Repubblica da ottobre 2019.[36] È autrice, co-autrice e ha contribuito a numerosi libri. Libri e contributi
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