Chanyu (Shanyu o Shanuy; cinese tradizionale: 單于; cinese semplificato: 单于; cinese moderno: (pinyin) chányú, (Wade-Giles) ch'an-yü; cinese medio: (Guangyun) tɑn˥˩i̯u˩ o ʑi̯ɛn˩˥i̯u˩; lingua xiongnu: sanok / tsanak;[1] titolo completo: 撐犁孤塗單于/撑犁孤涂单于, chēnglí gūtu chányú. Secondo il Libro degli Han significa "Cielo", "Bambino", "Immensa apparenza"[2]) era il titolo usato dai supremi sovrani nomadi dell'Asia Media e Centrale per otto secoli e soppiantato dal titolo di "Khagan" nel 402 d.C.[3] Il titolo fu usato dal clan Luanti dei nomadi Xiongnu durante le dinastie Qin (221-206 a.C.) e Han (206 a.C.-220 d.C.).
Il motivo per cui Chanyu è preferibile a Shanyu è da trovare nel Guangyun, un dizionario compilato nel 601 d.C. da Lu Fayan e completato durante la dinastia Song dal 1007 al 1011. Esso dà tre letture per il primo carattere di questo titolo, [cioè, Chanyu]: dan, chan e shan. La forma chan è specificamente menzionato come utilizzato nel titolo xiongnu Chanyu. La lettura shan si usa come nome di luogo o di famiglia e significa "immenso" o "cielo".[4][5][6] Certi studiosi mongoli pensano che il titolo "Chengli Gutu Chanyu" sia equivalente alla locuzione mongola "Tengriin Huhudu Chino", che significa "Lupo Figlio del Cielo". "Chino", scritto anche "Chono", significa "lupo" in mongolo e sembra plausibile che il Chanyu fosse visto come l'incarnazione dello spirito del totem tribale del lupo. L'uso irriverente del nome sacro "Chino" era ed è ancora visto come tabù dai Mongoli e quando ci si riferisce ai lupi si usano invece sostituti come "Tengriin Nogai" ("Cane del Cielo") e "Kheeriin Bookhoi" ("Bookhoi delle Steppe"). C'è anche una straordinaria rassomiglianza tra Modu Chanyu e il nome del primo antenato di Genghis Khan "Borte Chino" ("Lupo Grigio"). Gengis Khan chiama il periodo di Modu Chanyu come "i tempi remoti del nostro Chanyu" nella sua lettera al taoista Qiu Chuji.
Letteralmente, la locuzione completa nella quale è usato Chanyu significa "figlio del cielo senza fine", chiaramente un epiteto per un sovrano, proprio come i Cinesi hanno chiamato l'imperatore "figlio del cielo". Chengli si riferisce al turco Tengri, la più alta divinità delle tribù delle steppe, simile a Dyauṣ Pitā. Il sistema xiongnu di successione laterale sembra essere stato quello che il defunto Joseph Fletcher chiamava tanistry di sangue, con il parente maschile più stretto che ereditava la posizione di Chanyu dal suo predecessore. Vi furono sessanta Chanyu storici.[7][8]
Lista dei Chanyu Xiongnu
N.B. I nomi dei Chanyu non ubbidiscono sempre alla convenzione cinese
Illin, I-Ling NoShiSuChin (伊陵 若尸逐就)[senza fonte], pin. Jucheer;[18] incaricato cinese fantoccio che sfuggì al controllo cinese; incarcerato dai Cinesi nel 158 d.C.
alias Qizi ShiSuQu (特至 尸逐侯)[senza fonte]. L'ultimo ShiSu. Chanyu fantoccio senza sede, gettato nell'Ordos dal Chanyu disarmato di Xiluo 醯落 e Tu'ge 屠各. Guidò dozzine di tribù xiongnu esuli a Pingyang (平阳) nello Shanxi.
Figlio di Yufuluo. Cambiò il nome del clan dei Chanyu da Luanti in Liu – che significa Drago nella lingua xiongnu. Portò il titolo 匈奴 單于, ma governò soltanto sulla parte ovest nello Jiuyuan (九原) del Pingyang Xiongnu appena diviso in Nord, Sud, sinistra (Ovest), destra (Est) e Centro da Cáo Cāo
Stato di Han Zhao, alias Imperatore Guangwen (光文). Figlio di Liu Bao (劉豹). Portò il titolo Hun Chanyu 匈奴 單于. Della tribù Yuanhai, perciò gli annali cinesi usano come suo nome Yuanhai[24]
^Taskin V.S., Materials on history of Dunhu group nomadic tribes, Mosca, 1984, pp. 305, 306 (Таскин В.С. Mатериалы по истории древних кочевых народов группы Дунху), in russo.
^Pan Yihong, Early Chinese Settlement Policies towards the Nomads, Asia Major, 3ª serie, vol. V, parte 2, 1992, p. 42, n. 2.
^Edwin G. Pulleyblank, Lexicon of Reconstructed Pronunciation in Early Middle Chinese, Late Middle Chinese and Early Mandarin, Vancouver, UBC Press, 1991, p. 48.
^H. W. Bailey, Indo-Scythian Studies being Khotanese Texts Volume VII, Cambridge University Press, 1985, p. 32.
^Bichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, vol. 1, 1851, San Pietroburgo, pp. 10 ss.
^Taskin V.S., Materials on history of Sünnu, trad., 1968, vol. 1, pp. 34 ss.
^F. Hirth, Sinologische Beiträge zur Geschichte der Türk-Völker. I. Die Ahnentafel Attila's nach Johannes von Thurócz, in «Bulletin de l'Académie Impériale des Sciences», series V, 13 (1900), n. 2, pp. 221-261.
^Bichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, 1851, vol. 1, p. 46.
^Bichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, 1851, vol. 1, p. 59.
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^Bichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, 1851, vol. 1, p. 107.
^abcBichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, 1851, vol. 1, p. 87.
^R. de Crespigny, Northern Frontier: the policies and strategy of the Later Han empire, Australian National University Faculty of Asian Studies Monographs, New Series No. 4, Canberra 1984, Copia archiviata, su anu.edu.au. URL consultato il 17 dicembre 2010 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2011).
^Bichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, vol. 1, Sankt Petersburg 1851, pp. 105-107.
^Bichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, 1851, vol. 1, pp. 108-109.
^abcdefghijklR. de Crespigny, Northern Frontier: the policies and strategy of the Later Han empire, 1984.
^Bichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, 1851, vol. 1, pp. 130-134.
^Bichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, 1851, vol. 1, p. 144.
^abBichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, 1851, vol. 1, p. 145.
^Bichurin N.Ya., Collection of information on peoples in Central Asia in ancient times, 1851, vol. 1, p. 145 (Vero nome sconosciuto; il soprannome cinese ha una connotazione negativa; confermato dalla corte cinese come Chanyu nel 172 d.C.).
^Tiefu era una tribù xiongnu pre-statale dell'epoca dei Sedici regni, da cui derivò poi lo stato di Xia.