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Cinema polacco

Quattro fotogrammi sopravvissuti del primo film polacco, Ślizgawka w Łazienkach, girato da Kazimierz Prószyński a Varsavia negli anni 1894-1896
Kazimierz Prószyński filma le strade di Parigi nel 1909.
Jerzy Januszajtis filma l'Operazione Overlord nel 1944 da un carro armato M4 Sherman a sud di Caen.
Pola Negri, femme fatale del cinema muto polacco.
Eugeniusz Bodo, "re degli attori polacchi" degli anni Trenta e il suo cane Sambo.
Andrzej Wajda, famoso regista polacco che ha ricevuto un Oscar onorario nel 2000.
Scuola nazionale di cinema, televisione e teatro Leon Schiller di Łódź.

Il cinema polacco (in polacco: Kinematografia w Polsce) comprende i film realizzati all'interno della nazione polacca o da registi polacchi all'estero. In effetti, la storia del cinema polacco è lunga quanto la storia del cinema.

Storia del cinema polacco

Gli esordi

Nel 1886, i primi film furono proiettati nelle città di Varsavia, Leopoli e Cracovia con l'attrezzatura di Thomas Alva Edison e dei fratelli Lumière. Questo è l'inizio del cinema polacco sul suolo polacco, poiché i suoi primi sviluppi cadono nel periodo della spartizione dei territori polacchi, quando la Polonia non esisteva più come stato ed era divisa tra Russia, Prussia e Austria.[1] I primi film polacchi avevano un carattere documentaristico e furono realizzati da pionieri del cinema come Kazimierz Prószyński, Bolesław Matuszewski e Piotr Lebiedziński.[2]

Fine del secolo (dal XIX secolo al XX secolo)

Alla fine del XIX secolo, nel 1895, Kazimierz Prószyński inventò il pleografo, che utilizzò per filmare piccole scene di vita quotidiana a Varsavia.[3] Allo stesso tempo, il fotografo Bolesław Matuszewski lavorava come cameraman indipendente. Affascinato dalla nuova tecnologia e dalle sue possibilità, Matuszewski diede un importante contributo alla prima teoria del cinema. Il suo pamphlet Une novelle source de l'historie è oggi considerato come il primo tentativo al mondo di affrontare teoricamente il nuovo mezzo cinematografico.[4] Matuszewski ha anche registrato dal vivo alcuni degli interventi chirurgici del Dr. Eugene Doyen a Varsavia.[5]

La prima donna a dirigere un film in Polonia e l'unica regista donna dell'era del cinema muto polacco è stata Nina Niovilla.[6][7] Debuttò nel 1918 a Berlino,[6]e poi diresse il suo primo film polacco[6] intitolato Tamara (noto anche con il titolo Obrońcy Lwowa) nel 1919.[6]

Durante la seconda guerra mondiale

Nel 1942, l'Armia Krajowa istituì un gruppo cinematografico nell'Ufficio di Informazione e Propaganda, guidato da Antoni Bohdziewicz, che fu responsabile, tra le altre cose, di Powstanie Warszawskie, un film polacco che descrive eventi autentici dell'insurrezione di Varsavia.[8]

Durante la seconda guerra mondiale, i cineasti polacchi in Gran Bretagna crearono il film a colori antinazista Calling Mr. Smith (1943)[9][10][11] sui crimini nazisti nell'Europa occupata e sulla propaganda nazista. È stato uno dei primi film antinazisti della storia, essendo sia un film d'avanguardia che un documentario.

Anni sessanta

Nel 1964 il primo film polacco candidato per l'Oscar al miglior film straniero fu Il coltello nell'acqua, diretto dal regista Roman Polański.

Accademia cinematografica polacca

Fondata nel 2003 a Varsavia l'Accademia cinematografica polacca (Polska Akademia Filmowa), mira a fornire ai registi polacchi un forum di discussione, offrendosi come strumento di promozione del cinema polacco attraverso pubblicazioni, presentazioni, dibattiti e promozione regolare dell'argomento nelle scuole. Dal 2003, i vincitori dei premi Polskie Nagrody Filmowe sono eletti dai membri dell'Accademia; il premio è una scultura a forma di aquila per cui sono detti anche "Orły".

Di seguito l'elenco dei vincitori:

Polonia ai festival internazionali

Scuole di cinema

Tra le diverse istituzioni, sia governative che private, che forniscono un'istruzione formale in vari aspetti della produzione cinematografica, si annoverano:

Note

  1. ^ (DE) Konrad Klejsa, Schamma Schahadat e Margarete Wach, Der Polnische Film - von seinen Anfängen bis zur Gegenwart, Schüren Verlag, 2012, p. 14, ISBN 978-3894727482.
  2. ^ (DE) Konrad Klejsa, Schamma Schahadat e Margarete Wach, Der Polnische Film - von seinen Anfängen bis zur Gegenwart, Schüren Verlag, 2012, pp. 16-17, ISBN 978-3894727482.
  3. ^ (DE) Konrad Klejsa, Schamma Schahadat e Margarete Wach, Der Polnische Film - von seinen Anfängen bis zur Gegenwart, Schüren Verlag, 2012, p. 15, ISBN 978-3894727482.
  4. ^ (DE) Konrad Klejsa, Schamma Schahadat e Margarete Wach, Der Polnische Film - von seinen Anfängen bis zur Gegenwart, Schüren Verlag, 2012, p. 16, ISBN 978-3894727482.
  5. ^ (FR) Charles Ford, Histoire moderne du cinéma, Marabout, 1990, ISBN 978-2501009515.
  6. ^ a b c d The new Polish cinema | WorldCat.org, su search.worldcat.org. URL consultato il 6 marzo 2024.
  7. ^ Polish cinema : a history | WorldCat.org, su search.worldcat.org. URL consultato il 6 marzo 2024.
  8. ^ (PL) Tadeusz Lubelski, Iwona Sowińska e Rafał Syska, Kino klasyczne (Historia kina, Tom 2), #2, Universitas, 2011, pp. 948-949, ISBN 9788324216628.
  9. ^ Calling Mr. Smith - LUX, su web.archive.org, 25 aprile 2018. URL consultato il 6 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 25 aprile 2018).
  10. ^ L'œuvre Calling Mr Smith - Centre Pompidou, su web.archive.org, 31 gennaio 2018. URL consultato il 6 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2018).
  11. ^ Franciszka and Stefan Themerson: Calling Mr. Smith (1943), su web.archive.org, 31 gennaio 2018. URL consultato il 6 marzo 2024 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2018).

Bibliografia

  • (EN) Iordanova, Dina, Cinema of the Other Europe: The industry and artistry of East Central European film, Londra, Wallflower, 2003, ISBN 9781903364611.

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