Il nome deriva dal caratteristico colore verde impartito dai minerali metamorfici presenti nelle rocce mafiche; i tipici minerali di colore verde che le costituiscono sono la clorite, l'actinolite e varie anfiboliti verdi.
Le cinture di rocce verdi hanno lunghezze che possono andare da alcune decine a parecchie migliaia di chilometri e, per quanto siano composte da una grande varietà di rocce, vengono considerate un raggruppamento stratigrafico distinto, almeno su scala continentale.
All'interno del vasto volume eterogeneo di granito-gneiss di un cratone, una cintura di rocce verdi contiene un grado significativamente più esteso di eterogeneità e complicazioni, e rappresenta un marcatore tettonico decisamente più distintivo del molto più voluminoso e omogeneo granito. Una cintura di rocce verdi contiene inoltre molte più informazioni sugli eventi tettonici e metamorfici, sulle deformazioni e le condizioni paleogeologiche di quanto offrono gli eventi registrati nel granito e gneiss, perché la maggior parte delle rocce verdi sono interpretate come alterazioni dei basalti e di altre rocce vulcaniche o sedimentarie. Pertanto comprendere la natura e l'origine delle cinture di rocce verdi è il metodo più fruttuoso per studiare la storia geologica dell'Archeano.
Le cinture di rocce verdi sono formate principalmente di rocce vulcaniche, con il basalto in percentuale predominante, con stratificazioni di altre minori formazioni vulcaniche. Nel corso del tempo, la percentuale di sedimenti contenuti all'interno della cintura è aumentata, mentre la quantità di rocce ultramafiche (sia come intrusioni stratificate che come komatiite vulcanica) è diminuita.
Si nota anche un cambiamento nella struttura e nelle relazioni tra le cinture di rocce verdi e il loro basamento tra l'Archeano, dove è poco chiara la relazione tra gli strati di basalto-peridotite della cintura e il granito cui sono adiacenti, il Proterozoico dove la cintura poggia su basamenti di granito-gneiss o altre cinture, e il Fanerozoico, dove diventano predominanti chiari esempi di vulcanismo da arco insulare, sedimentazione e sequenze di ofiolite.
Questo cambiamento nella loro natura viene interpretato come risposta alla maturità del processo di tettonica delle placche nella storia geologica della Terra. Durante l'Archeano la tettonica non ebbe luogo su una crosta matura e pertanto ci si può attendere la presenza di cinture alloctone. Nel Proterozoico, il magmatismo si manifestava attorno ai cratoni e con strutture sedimentarie ormai consolidate, con poco riciclo della crosta, permettendo così una maggiore conservazione dei sedimenti. Nel Fanerozoico, l'estesa copertura continentale e il minor flusso termico dal mantello hanno permesso una maggiore conservazione dei sedimenti e una accresciuta influenza delle masse continentali.
Le rocce verdi, oltre a contenere basalto, danno anche luogo a molti tipi di rocce metamorfiche chiamate anche metabasalto o con espressioni simili; scisto verde, scisto bianco e scisto blu, sono tutti termini generati dallo studio delle cinture di rocce verdi.
Distribuzione
Le cinture di rocce verdi sono distribuite temporalmente attraverso tutta la storia geologica del nostro pianeta con esempi appartenenti agli eoni Archeano, Proterozoico e fino al Fanerozoico.
Anche la distribuzione geografica mostra evenienze in tutti i continenti.