Ha iniziato la sua carriera professionistica nell'Aarau, prima di trasferirsi al Grasshoppers. Firma poi per il Kaiserslautern, in Germania. Il centrocampista viene poi acquistato in comproprietà dal Bayern Monaco, a cui viene girato in prestito per una stagione, per approdare l'anno successivo all'Inter, in Serie A, in cambio di 6 miliardi di lire.[1]
L'esperienza a Milano, nonostante la fiducia accordatagli dall'allenatore Roy Hodgson,[2] non è però positiva,[3] anche in virtù di una difficile coesistenza tattica con il pari ruolo Paul Ince.[4][5] Lascia l'Inter dopo una stagione, conclusa con 36 presenze e 4 reti, di cui 1 in campionato e 3 in Coppa Uefa.
Torna quindi in Germania, dove giocherà ancora per il Kaiserslautern ed il Bayern Monaco, prima di ritirarsi nel 2006.
Nazionale
Vanta 79 presenze e 7 reti con la Svizzera, con cui ha disputato un Mondiale (1994) e un Europeo (1996),[6] oltre a esserne stato capitano dal 1996 al 2000.
Allenatore
Ritiratosi, diventa l'allenatore del Lucerna, e nel 2009 firma per la panchina della squadra zurighese del Grasshoppers, sulla quale si siede per l'ultima volta il 14 aprile 2012 a Berna contro lo Young Boys.[7] Il 3 gennaio 2014 accetta il posto di team manager propostogli dal Wohlen, club in cui ha militato nelle giovanili.[8][9] Il 16 febbraio sostituisce l'esonerato David Sesa.[10]
Il 21 giugno 2015 diventa allenatore del Thun.[11] Il 30 settembre dopo appena 10 partite con la squadra al penultimo posto con 7 punti si separano di comune accordo.[12]
Il 26 agosto 2020 diventa il nuovo allenatore del Basilea.[13] Il 1 Luglio 2024 diventa allenatore dello Scaffhausen[14]
Nella cultura di massa
Sforza è ricordato in Italia per essere stato citato in una scena di Tre uomini e una gamba, film del trio comico Aldo, Giovanni e Giacomo, nella quale Aldo presta a Giacomo una maglia del calciatore svizzero da usare come pigiama, acquistata perché "quella di Ronaldo era finita".[15]