Cento Passi per la Sicilia (dal 2017) In precedenza: La Rete (1991-1994) ID (1994-1999) DS (1999-2007) SD (2007-2009) SEL (2009-2014) Libertà e Diritti-Socialisti Europei (2014) Ind. nel PSI (2014-2015) Ind. in SEL (2015-2017) Art.1 (2017-2023)
Nel 1991 è autore del libro "La mafia comanda a Catania 1960/1991"[7] con prefazione di Nando dalla Chiesa ed ha vinto il premio Europa, assegnato al migliore giornalista del mese, per i suoi reportage sugli scontri a Mogadiscio e sulla fuga di Siad Barre dalla Somalia[6].
Alle elezioni politiche del 1992 viene eletto alla Camera dei deputati, sempre tra le file de La Rete, nella circoscrizione di Catania (comprendente le province di Catania, Messina, Siracusa, Ragusa, Enna), ottenendo 44.642[8], dimettendosi contemporaneamente dall'ARS.
Nel febbraio 1999Walter Veltroni, neo-segretario dei Democratici di Sinistra, lo vuole segretario regionale del partito in Sicilia e capolista alle elezioni europee del 1999, dove viene eletto europarlamentare[12]. In effetti Fava diverrà, non senza polemiche, Segretario regionale dei DS (dal marzo 1999 fino al giugno 2001)[13], e membro della Direzione Nazionale dei DS. Fava ha incrociato l'attività professionale con l'impegno politico all'insegna dell'antimafia, ricevendo diverse volte minacce di morte[14][15][16].
Alle elezioni europee del 2004 è rieletto deputato al Parlamento europeo per la lista di Uniti nell'Ulivo, nella circoscrizione isole, ricevendo 222.516 preferenze[20] e si riscrive al Gruppo del Partito del Socialismo Europeo. È stato vicepresidente della Commissione per lo sviluppo regionale; membro della Commissione per gli affari esteri; della Commissione per la pesca; della Commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni; della Sottocommissione per i diritti dell'uomo; della Delegazione per le relazioni con i paesi della Comunità andina; della Delegazione all'Assemblea parlamentare paritetica ACP-UE.
Nel maggio 2009 l'Economist, attraverso il suo settimanale European Voice, lo ha eletto eurodeputato dell'anno per il lavoro svolto come relatore nella Commissione d'inchiesta del Parlamento Europeo sulle "extraordinary renditions" della CIA nella lotta al terrorismo internazionale[26].
Nell'estate del 2012 annuncia la propria candidatura alla presidenza della Regione Siciliana ottenendo l'appoggio di Federazione della Sinistra, Sinistra Ecologia Libertà, Italia dei Valori e Federazione dei Verdi. In settembre però è costretto a rinunciare non avendo effettuato il cambio di residenza entro il termine di 45 giorni prima delle elezioni richiesto dalla legge regionale siciliana. Al suo posto la coalizione candida Giovanna Marano[30].
A marzo 2013 aderisce al progetto Riparte il futuro firmando la petizione che ha lo scopo di revisionare la legge anti-corruzione modificando la norma sullo scambio elettorale politico-mafioso (416 ter) entro i primi cento giorni di attività parlamentare[32]. Il 22 ottobre 2013 viene eletto vicepresidente della Commissione parlamentare antimafia.[33]
Il 23 giugno 2014 segue la scissione del Capogruppo alla Camera dei Deputati di SELGennaro Migliore, dichiarandosi contrario al progetto di una sinistra radicale su modello della Lista Tsipras a discapito di una adesione al Partito Socialista Europeo e soprattutto alla linea di opposizione nei confronti del governo Renzi per favorire invece un contributo al processo riformista dell'Esecutivo guidato dal Segretario del Partito Democratico; lo stesso giorno passa al gruppo misto, all'interno del quale il 7 luglio 2014 aderisce alla componente costituita dagli altri fuoriusciti di SEL "Libertà e Diritti - Socialisti Europei (LED)".
Il 3 novembre 2015 torna come indipendente nel gruppo parlamentare di SEL (nel frattempo divenuto Sinistra Italiana-Sinistra Ecologia Libertà), senza però reiscriversi a SEL.
Nel febbraio 2017 deposita un disegno di legge che prevedeva il divieto per i militari di iscriversi alle logge massoniche secondo quanto previsto dalla Costituzione, l'obbligo di rendere pubblici gli elenchi degli iscritti e l'obbligo per i parlamentari neoeletti di certificare la propria affiliazione entro mesi dall'esito referendario.[35]
Il 28 febbraio dello stesso anno, assieme ai fuoriusciti dal PD e ad alcuni colleghi di SEL, aderisce a Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista, il neonato movimento politico di Pier Luigi Bersani e Roberto Speranza.[36]
L'11 aprile 2017 si fa promotore di una legge concernente limiti e dichiarazioni di soggetti appartenenti a gruppi associativi, massonici e similari.[37]
Candidatura alla presidenza della Regione Siciliana
Alle elezioni del 5 novembre 2017 Fava come candidato presidente ottiene il 6,10%, mentre la lista Cento passi per la Sicilia ottiene il 5,20% (100.583 voti) e un seggio, spettante proprio allo stesso Fava.[39] Viene quindi eletto deputato regionale all'ARS.[40][41]
Deputato all'Assemblea Regionale Siciliana
Il 15 dicembre 2017 si insedia come deputato all'Assemblea Regionale Siciliana.[42]
Per tale motivo il 9 gennaio 2018 si dimette per incompatibilità dalla carica di deputato nazionale; gli subentra Valentina La Terza.
Il 4 ottobre 2018 viene approvata la cosiddetta legge Fava in base alla quale i parlamentari della Regione Siciliana devono dichiarare la loro eventuale appartenenza ad associazioni di tipo massoniche.
In vista delle regionali del 2022 si candida alle primarie del centro-sinistra arrivando terzo con quasi 7.000 voti dietro a Caterina Chinnici del PD e a Barbara Floridia del Movimento 5 Stelle.[44] Alle regionali del 25 settembre Fava corre come capolista di Cento Passi per la Sicilia (lista che include Articolo Uno, Sinistra Italiana ed Europa Verde) nella circoscrizione di Catania a sostegno di Caterina Chinnici [45] ma dopo il risultato deludente conseguito alle regionali del 25 settembre 2022 (2,97% con la Chinnici che si piazza terza), e la sua non rielezione all'Ars, decide di lasciare la politica[46]
Caso Antoci
Nella notte tra il 17 e il 18 maggio 2016, Giuseppe Antoci presidente del Parco dei Nebrodi scampò a un agguato di un gruppo di uomini armati grazie all'intervento delle sue guardie del corpo, i cui mandanti ed esecutori sono rimasti ignoti[47], divenuto oggetto di lavoro d’indagine della Commissione regionale antimafia guidata da Fava. Nell'ottobre 2019 la commissione ha depositato la relazione finale di quell'indagine formulando tre ipotesi su quell'agguato all'ex presidente del Parco dei Nebrodi: un attentato mafioso fallito, un atto puramente dimostrativo, una simulazione, con Antoci comunque vittima in ognuno dei tre casi.[48]
Questa relazione ha portato numerose critiche a Claudio Fava, anche da organi interni dello stato[49]. Il giovedì 20 febbraio venne trasmessa su Italia 1, l'intervista de Le Iene di Gaetano Pecoraro che il presidente della Commissione antimafia della regione Sicilia ha definito "un'aggressione verbale"[50]. Pecoraro e Le Iene replicarono a Fava ipotizzando un'opera di "mascariamento".[51]
^IL VOLO di Claudio Fava, su Acqua di Terra Terra di Luna. URL consultato il 30 ottobre 2009 (archiviato dall'url originale il 27 agosto 2008).
^LAVORI IN CORSO, su BAM TEATRO, Organizzazione eventi teatriali. URL consultato il 19 gennaio 2010 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2012).
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Nino Di Guardo, Misterbianco. Una storia di lotta alla mafia, Cosenza, L. Pellegrini, 1995. ISBN 88-8101-000-3
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