CoESPU
Il Centro di eccellenza per le Unità di polizia di stabilità (Center of Excellence for Stability Police Units, CoESPU) è un centro di formazione dell'Arma dei Carabinieri per le unità di polizia impiegate in operazioni di pace (peacekeeping). Fondato il 1º marzo 2005 a Vicenza nella caserma intitolata al generale Antonio Edoardo Chinotto, dove ha attualmente sede, è basato sul modello sperimentato dai carabinieri nel corso di missioni di pace effettuate all'estero[1], ed è soprattutto indirizzato a formare prevalentemente, ma non esclusivamente, personale di paesi appartenenti al continente africano o con necessità di accrescere la propria capacità di sostegno internazionale al supporto di operazioni per la pace. Alla sua direzione è preposto un generale dei carabinieri, e ha come vicedirettore un colonnello statunitense[2]. Il progettoNacque per iniziativa italiana, promossa dal Ministero degli Esteri e dal Ministero della Difesa, in collaborazione con il Dipartimento di Stato statunitense, nel quadro delle attività del G8 a sostegno della pace e della sicurezza in Africa, argomento trattato nei Summit di:
Al vertice di Sea Island l'allora presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, presentò congiuntamente a George W. Bush un piano d'azione denominato "Expanding Global Capability for Peace Support Operations"[7], nel quale la comunità internazionale si impegnava al rafforzamento delle forze di pace su scala mondiale, in primo luogo attraverso la formazione e l'addestramento di circa 75.000 peacekeepers entro il 2010. Sulla base delle esperienze maturate nel corso delle recenti missioni di pace, sarebbe emersa - secondo gli estensori - la necessità di disporre sul campo non solo della componente militare, ma anche di una di polizia, pari a circa il 10% della forza, specificamente addestrata per fronteggiare turbative dell'ordine pubblico e terrorismo in contesti post-bellici o destabilizzati; le forze di polizia sarebbero perciò da strutturare in unità organiche, le cosiddette "Stability Police Units". In questo ambito si inquadra la costituzione del CoESPU. ObiettiviIl centro di addestramento ha come lingua ufficiale l'inglese (ma vengono tenute lezioni anche in francese), è ispirato al principio della "formazione a cascata", è finalizzato alla formazione di peacekeepers che svolgeranno compiti di polizia a favore di popolazioni presenti in zone destabilizzate da recenti conflitti, in sostituzione o in affiancamento delle forze di polizia locali, di protezione delle altre componenti delle missioni di pace da minacce non militari, come il crimine organizzato o diffuso ed il terrorismo, sostenendo i ricostituiti governi nei loro sforzi di consolidamento della democrazia e di sostegno della pace e della sicurezza. FunzioniIl CoESPU ha la funzione di:
CorsiOltre a corsi specifici definiti per particolari esigenze o impiego in determinate missioni, nell'ambito di attività addestrative per l'Unione europea e la NATO, vengono tenute principalmente due tipologie di corsi:
Dal 2016, in collaborazione con l'OSCE, si sono tenuti nove esercizi di simulazione volti a favorire la cooperazione interdisciplinare e internazionale nell'ambito della prevenzione della tratta di esseri umani e del sostegno alle vittime. All'edizione del 2021 hanno preso parte oltre 40 partecipanti provenienti da sei paesi. Il progetto è stato finanziato dal governo italiano.[9] Stati partecipantiHanno aderito al progetto inviando loro personale da addestrare i governi di:
Stati contribuentiOltre agli Stati Uniti d'America contribuiscono al progetto "CoESPU", inviando loro istruttori qualificati, i seguenti Paesi: Campo di collaborazioneIl CoESPU, per le sue attività, collabora, mantiene contatti ed organizza scambi dottrinali nell'ambito del Diritto Internazionale, Diritto Umanitario, Diritto Internazionale dei Conflitti Armati, Protezione dei rifugiati, Gestione dei prigionieri e Cooperazione civile/militare(CIMIC), con numerose istituzioni, enti, università e centri di addestramento nazionali ed internazionali, tra cui:
Comandanti
Vicedirettori
Note
Bibliografia
Voci correlateAltri progetti
Collegamenti esterni
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