Giocava come mediano incontrista, con compiti di rottura della manovra avversaria[1].
Carriera
Giocatore
Cresce nel settore giovanile della Fiorentina, con cui vince il Torneo di Viareggio 1992[2]. Nello stesso anno passa al Prato[3], squadra della sua città natale, con cui ottiene la promozione in Serie C1 nella stagione 1992-1993. Rimane in forza ai lanieri fino al 1996, con un'unica parentesi nella Fidelis Andria: con la società pugliese esordisce in Serie B il 25 settembre 1994 nella gara casalinga contro l'Ascoli terminata 3-1[4].
Nel 1996 torna tra i cadetti, ingaggiato dal Foggia con cui ottiene l'undicesimo posto nella Serie B 1996-1997. L'anno successivo passa al Cosenza, e con i calabresi milita due stagioni vincendo la Serie C1 1997-1998 e ottenendo la promozione in cadetteria. Nel 1999 si trasferisce al Genoa, insieme al direttore sportivo Renzo Castagnini e ai compagni di squadra Malagò e Manfredini[5], su richiesta dell'allenatore Delio Rossi[6]. Rimane sotto la Lanterna per una stagione da titolare, agli ordini di Rossi e poi Bruno Bolchi, e nell'estate 2000 passa alla Salernitana in cambio di Andrea Sussi[6]; anche in questo caso disputa una sola stagione e poi viene ceduto, questa volta in prestito, tornando al Cosenza[7].
Scaduto il prestito, rientra alla Salernitana e viene posto fuori rosa da Zdeněk Zeman[8]; al termine della finestra di mercato ritorna al Genoa, a titolo gratuito[9]. Con la maglia rossoblu disputa un campionato positivo[10], nonostante la retrocessione in Serie C1, poi annullata per le conseguenze del Caso Catania. A causa delle difficoltà economiche della società ligure entra in contrasto con la dirigenza per il rinnovo del contratto in scadenza[11][12], e si accorda prima della fine del campionato con l'Ancona[11]. A fine stagione i dorici sono promossi in Serie A; Moscardi, inizialmente confermato, viene ceduto al Vicenza nell'ultimo giorno di mercato, dapprima in prestito[13] e quindi a titolo definitivo, dopo il fallimento dell'Ancona.
Con i veneti militerà per due stagioni, retrocedendo in Serie C1 al termine della Serie B 2004-2005, declassamento successivamente annullato a causa del cosiddetto Caso Genoa che permise ai berici di essere ripescati in cadetteria. Nella stagione 2005-2006 si trasferisce in prestito al Piacenza[14]: disputa una stagione da rincalzo, alternandosi a Luigi Riccio e Bogdan Pătrașcu, con 23 presenze[15], e al termine del campionato rientra al Vicenza, con cui rescinde il contratto nell'agosto successivo[16].
Disputa la sua ultima stagione in Serie B con il Pescara[17], offrendo un rendimento negativo[18]. La formazione abruzzese retrocede in terza serie, chiudendo l'annata all'ultimo posto della cadetteria; a causa delle difficoltà economiche, Moscardi viene ceduto al Prato nell'ambito di un piano di riduzione degli ingaggi[19]. Con i toscani disputa due stagioni, diventando capitano della squadra[20]; nel marzo 2009, a causa di continui problemi fisici, decide di abbandonare il calcio giocato[20].
In carriera ha disputato 284 partite in Serie B, con 15 reti.
Allenatore
Dopo il ritiro rimane per un'ulteriore stagione al Prato, come allenatore della formazione Berretti e vice di Andrea Bellini alla guida della prima squadra[21]. Nel dicembre 2010 ottiene il diploma di direttore sportivo[22].
A partire dal 2012 ricopre l'incarico di osservatore in Toscana per conto del Palermo[23][24].