Edmond de BiévilleCharles-Henri-Étienne-Edmond Desnoyers de Biéville (Parigi, 30 maggio 1814 – Parigi, 1º gennaio 1880) è stato un drammaturgo e giornalista francese. BiografiaEdmond Desnoyers de Biéville è il figlio di Charles Adrien Desnoyers e Anne Raison Le Duc de Biéville (figlia del gestore dell'hotel Le Duc de Biéville), nonché fratello di Fernand Desnoyers. Allievo della Scuola Militare di Saint-Cyr nel 1832, iniziò poi, con lo pseudonimo di "Edmond de Bieville” (che in seguito ha ottenuto il permesso di portare)[1], nei vaudevilles, che hanno fornito principalmente il repertorio di scene di genere. Scrisse alcune opere teatrali con Emmanuel Théaulon e Narcisse Fournier, poi fece amicizia con Eugène Scribe e Jean-François Bayard, di cui divenne uno dei più assidui collaboratori. In tutto, ha prodotto una cinquantina di opere teatrali che sono state rappresentate al Gymnase, al Vaudeville, alle Varietés, al Palais-Royal, alla Gaîté, alle Folies-Dramatiques, all'Opéra-Comique, al Théâtre-Français[2]. Nel 1856, in sostituzione di Matharel de Fiennes, scrisse drammatici reportages per il quotidiano Le Siècle fino alla sua morte, quando fu stroncato in pochi giorni da un'infiammazione al torace[3]. Appartenne alla Società degli Autori Drammatici. Al cimitero di Montmartre, dove fu sepolto, parlarono Eugène Labiche e Oscar Comettant, seguiti dal pastore Dide, che pronunciò un discorso elogiandone il coraggio durante l'assedio del 1870-1871: nonostante l'età, fece il servizio, ma perse i suoi due figli, uno dei quali aveva diciannove anni[4]. Era il fratello del poeta Fernand Desnoyers (1826-1869). Secondo Francisque Sarcey, "Biéville conosceva il teatro come nessun altro. Dotato di una memoria prodigiosa, conosceva perfettamente tutto il repertorio della Restaurazione e del regno di Luigi Filippo[5]. Charles Monselet fu molto meno clemente: (FR)
«La mesure qu’il avait apportée au théâtre, il la reporta dans le journal. Il ne fallait lui demander ni du brillant, ni de l’original, ni du léger ; il était tout en conscience, rien qu’en conscience. Avec lui on était certain d’avoir un honnête compte rendu : d’abord l’analyse fidèle de la pièce, ensuite une appréciation courtoise du jeu des acteurs ; pas davantage. (IT)
««La misura che aveva nel teatro, era la stessa nel giornalismo. Non gli si doveva chiedere alcunché di brillante, né di originale, né di leggero; era tutto in coscienza, solo in coscienza. Con lui si era certi di avere un resoconto onesto: prima l'analisi fedele della commedia, poi un cortese apprezzamento della recitazione; Non piu. Era come zuppa e manzo alle cene di famiglia. Non credo che capisse molto dei vari movimenti letterari che nascevano intorno a lui, accoglieva indiscriminatamente tutti i generi e tutte le scuole. […] In un tempo diverso dal nostro, l'amministrazione avrebbe vittoriosamente conteso M. de Biéville alla letteratura.» OpereTeatro
Note
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