Dopo aver studiato presso i Gesuiti a Turnhout, entra nei domenicani nel 1934. Studia filosofia e teologia all'Università Cattolica di Lovanio. Nel 1941 viene ordinato presbitero. Dal 1943 in poi tiene lezioni a Lovanio su Tommaso d'Aquino e il tomismo. Dal 1945 al 1947 studia nel centro domenicano di Le Saulchoir, nei pressi di Parigi, dove Marie-Dominique Chenu e Yves Congar lo introducono alla teologia moderna. In questi anni studia anche alla Sorbona. Nel 1952 pubblica la tesi di dottorato, De sacramentele heilseconomie (L'economia sacramentale della salvezza). Nel 1958 viene nominato professore di teologia dogmatica e storia della teologia all'Università Cattolica di Nimega, nei Paesi Bassi. La sua lezione inaugurale: Op zoek naar de levende God (Dio, la storia di un vivente) introduce i teologi olandesi alla Nouvelle Théologie iniziata da Chenu, Congar, von Balthasar e altri.
Nel corso del Concilio Vaticano II, gli articoli di Schillebeeckx hanno influenza su diverse maggiori propositiones delle costituzioni. In questo modo la sua influenza è stata ben più grande di quella di un formale peritus, uno status che i vescovi olandesi non gli consentivano. Nel 1963, insieme a Chenu, Congar, Rahner e Küng, fonda la nuova rivista teologica Concilium, con cui promuovere la riflessione in senso progressista.
A cavallo tra gli anni 1960 e i 1970, Schillebeeckx passa dal tomismo iniziale all'ermeneutica. Si confronta su questioni dibattute come il ruolo dei presbiteri e l'obbligo del celibato sacerdotale. Diventa membro nel Concilio Pastorale Nazionale (Landelijk Pastoraal Concilie) tenutosi a Noordwijkerhout dal 1968 al 1970. Alle sessioni di questo concilio, l'episcopato olandese, gli intellettuali e i rappresentanti di diverse organizzazioni cattoliche provarono a implementare cosa avevano percepito dai maggiori obiettivi progressivi del Concilio Vaticano II.
I libri di Schillebeeckx su Gesù guadagnano un vasto numero di lettori. La sua ortodossia viene messa in questione dalla Congregazione per la dottrina della fede, e deve recarsi a Roma per spiegare le sue teorie. Schillebeeckx viene infatti accusato di negare la risurrezione di Cristo come un fatto oggettivo della fede; per chiarire la sua posizione su questo tema, il teologo fiammingo aggiungerà una sezione sulla resurrezione che appare nella terza edizione del libro Gesù[1]. Un ulteriore processo presso la Congregazione per la dottrina della fede riguarderà invece la sua dottrina circa il ministero ordinato e si concluderà con la dichiarazione di quest'ultima che "la concezione del ministero così come è esposta dal professor Schillebeeckx rimane in disaccordo con l'insegnamento della Chiesa su questioni importanti"[2]. Nonostante queste tensioni con la gerarchia romana, Schillebeeckx non viene mai ufficialmente condannato e lui stesso si dice "felice di appartenere a questa Chiesa e all'ordine domenicano"[3].
Dopo il suo ritiro dall'insegnamento, Schillebeeckx è vissuto a Nimega, continuando a scrivere e pubblicare, mentre la sua opera ha continuato a costituire la base di vari studi e approfondimenti nella teologia attuale.
Tra i vari riconoscimenti ricevuti, ha vinto il Premio Erasmus (1982).
^ Fabrizio Rinaldi, Sequela di Cristo tra fede e prassi. Il contributo di E.Schillebeeckx, pp. 299-302.
^ Congregazione per la dottrina della fede, Notificazione riguardante il libro "Per una Chiesa dal volto umano" del prof. Schillebeeckx, in Acta Apostolicae Sedis, vol. 79, 1987, pp. 221-223.
^ Edward Schillebeeckx, Sono un teologo felice, p. 48.
^Da nd.nl, su nd.nl. URL consultato il 24 dicembre 2009 (archiviato dall'url originale il 1º marzo 2012).
Bibliografia
De sacramentele heilseconomie (Antwerp 1952);
"Maria, madre della Redenzione" (1954).
"I sacramenti, punti d'incontro con Dio" (1957);
Cristo, sacramento dell'incontro con Dio, Brescia (1960; orig.: Christus, sacrament van de Godsontmoeting, Bilthoven 1959);
Op zoek naar de levende God (Nimwegen 1959);
Rivelazione e teologia, Roma (1966; orig.: Openbaring en theologie (Bilthoven 1964);
"Il mondo e la Chiesa" (1966).
Wereld en kerk (Bilthoven 1966);
"La presenza eucaristica" (1967).
"Il celibato del ministero ecclesiastico" (1968).
De zending van de kerk (Bilthoven 1968);
"Intelligenza della fede" (1971, versione tedesca). La versione olandese del 1972 contiene un numero maggiore di saggi
(con Piet Schoonenberg), Fede e interpretazione, Brescia (1971; orig.: Naar een katholiek gebruik van de hermeneutiek?, 1971);
L'approccio a Gesù di Nazaret. Linee metodologiche, Brescia (1972; orig.: De toegang tot Jezus van Nazaret, 1972);
Gesù, la storia di un vivente, Brescia (1976; orig.: Jezus, het verhaal van een levende, Bilthoven 1974);
Il Cristo, la storia di una nuova prassi (1980; orig.: Gerechtigheid en liefde, genade en bevrijding, Bloomendaal, 1977);
"La questione cristologica. Un bilancio" (1978).
"Esperienza umana e fede in Gesù Cristo" (1979).
Il ministero nella Chiesa. Servizio di presidenza nella comunità di Gesù Cristo, Brescia (1981; orig.: Kerkelijk ambt. Voorgangers in de gemeente van Jezus Christus, 1980);
"Narrare il Vangelo" (1982).
Per una Chiesa dal volto umano. Identità cristiana dei ministeri nella Chiesa, Brescia (1986; orig.: Pleidooi voor mensen in de kerk. Christelijke identiteit en ambten in de kerk, Baarn 1985);
Perché la politica non è tutto: parlare di Dio in un mondo minacciato, Brescia (1987; orig.: Als politiek niet alles is... Jezus in de westerse cultuur (Baarn 1986);
Umanità, la storia di Dio (1992; orig.: Mensen als verhaal van God, 1989);