Etero pride (dall'inglese Straight pride o heterosexual pride) è un movimento sorto alla fine degli anni ottanta e all'inizio degli anni novanta usata principalmente dai gruppi conservatori.[1] Il termine nasce in contrapposizione al gay pride,[2][3][4] adottato dal movimento LGBT nei primi anni settanta e alle sue istanze.
Tale controspinta al gay pride ha generato polemiche e attenzione da parte dei media.[5][6][7]
Contenuti e critiche
Il concetto alla base del gay pride è quello di proporre un movimento che ha l'obiettivo di sfatare l'immagine negativa delle persone LGBT[8], spiegando che tale gruppo di persone è stato e viene culturalmente stigmatizzato; portando disagio ai membri della sua comunità.[2]
In questo contesto, il termine etero pride (orgoglio eterosessuale) mira a contrapporre al gay pride una visione più conservatrice e tradizionalista della famiglia secondo i valori della tradizione giudaico-cristiana.
Infatti la più grande critica che manifesta l'etero pride è nei confronti proprio del gay pride, ovvero che non abbia senso mostrarsi orgogliosi per il proprio orientamento sessuale e di genere (omosessuale, bisessuale, transessuale...). Come contro-argomentazione viene sottolineato che la cultura mainstream offre molte tutele (matrimoni, incentivi fiscali, reversibilità...) per una relazione eterosessuale, mentre gli omosessuali, in molti contesti e paesi, si sentono isolati e discriminati[9], ed è per questo che manifestare per il proprio orientamento è un'opportunità per socializzare e per portare visibilità nei confronti delle discriminazioni subite.[3]
Dal concetto dell'etero pride deriva anche il White pride, usato principalmente dalle organizzazioni bianche separatiste, nazionaliste bianche, neonaziste e suprematiste bianche per sostenere posizioni razziste. Anche in questo caso l'essere "orgogliosi" di un fattore che in occidente non è mai stato fonte di discriminazione è ritenuto da molti insensato.[10][11]
^ab Michele Eliason e Schope, Robert, Shifting Sands or Solid Foundation? Lesbian, Gay, Bisexual, and Transgender Identity Formation, in The Health of Sexual Minorities, vol. 1, 2007, pp. 3–26, DOI:10.1007/97803873133441. "Not surprisingly, individuals in the pride stage are most criticized not only by heterosexual persons but also many LGBT individuals, who are uncomfortable forcing the majority to share the discomfort. Heterosexual individuals may express bewilderment at the term “gay pride,” arguing that they do not talk about “straight pride”".
^Kameny, Frank, su glbtq.com. URL consultato il 23 luglio 2018 (archiviato dall'url originale il 4 novembre 2013). "Kameny [...] coined the slogan 'Gay is Good'."
^ Claudio Rossi Marcelli, Tailleur e lustrini, in Internazionale, 6 luglio 2018. URL consultato il 23 luglio 2018.