Executable and linkable format
L'Executable and Linkable Format[1] (ELF, lett. Formato eseguibile e collegabile, precedentemente noto come Extensible Linking Format) è un formato di file standard per eseguibili, librerie condivise e core dump. Pubblicato inizialmente nelle specifiche application binary interface di System V e poi in Tool Interface Standard, è stato quindi accettato da diversi produttori di sistemi Unix. Nel 1999 è stato scelto come formato standard dei file binari per i sistemi Unix e Unix-like su architettura x86 dal progetto 86open. StoriaIl formato ELF ha rimpiazzato formati eseguibili come a.out e COFF in Linux, Solaris, IRIX e BSD, con l'eccezione di macOS che usa Mach-O. ELF è anche usato nella versione Itanium di OpenVMS, un sistema operativo non unix, e ha rimpiazzato il Preferred Executable Format su BeOS Revision 4 e successive su architetture x86, AmigaOS 4.0 e MorphOS su architettura PowerPC (BeOS su PowerPC utilizza ancora PEF), anch'essi non UNIX-based. Persino la PlayStation 2 e la PlayStation Portable usano ELF come loro formato per i file eseguibili.[senza fonte] Layout di un file ELFOgni ELF file è formato da una intestazione ELF, seguita da zero o più segmenti e zero o più sezioni. I segmenti contengono informazioni necessarie per l'esecuzione del file, mentre le sezioni contengono dati importanti per il linking e la relocation. Ogni byte nell'intero file è associato a non più di una sezione per volta ma ci possono essere byte orfani, non coperti da una sezione. Nel caso normale di un eseguibile Unix, una o più sezioni sono incluse in un segmento. I segmenti e le sezioni del file sono elencate rispettivamente in una tabella nell'intestazione del programma e in una tabella nell'intestazione della sezione. Su molti sistemi Unix, il comando Strumenti
Note
Bibliografia
Voci correlateCollegamenti esterni
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