Franco Monaco
Francesco Monaco detto Franco (Legnano, 15 maggio 1951) è un politico e giornalista italiano. BiografiaSi è laureato in Scienze politiche all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, dove ha diretto il servizio stampa e comunicazione ed il giornale "Presenza dell'Università Cattolica"[1]. Giornalista e pubblicista, dal 1979 a 1984 ha coordinato la rivista Vita e Pensiero, ha poi fatto parte delle redazioni di La rivista del clero italiano, Ambrosius e Aggiornamenti sociali, tutte di ispirazione cattolica[1]. Dal 1986 al 1992, su nomina del cardinale Carlo Maria Martini, è stato Presidente dell'Azione Cattolica Ambrosiana, associazione della quale è stato membro del Consiglio Nazionale fino al 1995[1]. Dal 1993 al 1996 è stato Presidente dell'associazione Città dell'uomo, fondata da Giuseppe Lazzati[1]. Nel 1995 ha ricoperto l'incarico di coordinatore per la Lombardia dei Comitati Prodi, fondati dal leader della coalizione di centro-sinistra Romano Prodi. Alle Elezioni Politiche del 21 aprile 1996 è stato eletto alla Camera dei deputati raccogliendo con la coalizione dell'Ulivo 39.455 voti nel collegio uninominale di Rho[2]. Nel 1999 ha fondato con Prodi il movimento politico de I Democratici (noto anche come L'Asinello, in ragione del simbolo della formazione politica)[1]. Nel 2000 prende il posto di Rino Piscitello come capogruppo alla Camera de I Democratici di Romano Prodi[3]. Alle Elezioni Politiche del 13 maggio 2001 è stato confermato alla Camera dei deputati raccogliendo con la coalizione dell'Ulivo 41.678 voti nel collegio uninominale Perugia centro[4]. Ha curato "I valori della Costituzione", raccolta di interventi di Giuseppe Dossetti[1][5]. Alle Elezioni Politiche del 9 aprile 2006 è stato riconfermato alla Camera dei deputati nella lista bloccata dell'Ulivo nella circoscrizione Lombardia 1[6]. Alle elezioni politiche del 2008 è stato candidato al Senato della Repubblica nella lista del Partito Democratico nella circoscrizione Lombardia, risultando il primo dei non eletti[7]. Il 22 febbraio 2011, dopo le dimissioni di Umberto Veronesi, Monaco subentra in Senato[8]. Il 4 maggio 2015 è tra coloro che non partecipa al voto dell'Italicum, la nuova legge elettorale approvata dalla Camera.[9] Opere
Note
Bibliografia
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