Franz Tavella era figlio di Marianna Spisser e di Filipp Tavella, a sua volta probabilmente scultore. Inizialmente lavorò come falegname. Indi si trasferì in Val Gardena presso Ferdinand Demetz il fondatore della scuola d'arte di Ortisei. Il Demetz notò il suo talento artistico e gli insegnò la scultura sul legno. In seguito Tavella si trasferì a Vienna per frequentare per due anni l'Accademia di belle arti ed ebbe come maestro il professor K. König.
Nel 1905 Tavella si trasferì a Bressanone, forse per protesta per l'impostazione troppo commerciale della produzione dell'arte sacra gardenese, oppure per motivi di salute. Morì a Bressanone in povertà non accettando nemmeno di vendere al Museo diocesano di Bressanone alcune statue di sua proprietà, offrendo invece in vendita i suoi scalpelli.
Dell'Antonio, Cirillo. Artisti ladini 1580 - 1939. Cristiano Trebinger, Melchiore Vinazer, Domenico Moling, Valentino Rovisi, Domenico Mahlknecht, G. Battista Pettena, Ferdinando Demetz, G. Battista Chiocchetti, Francesco Tavella, G. Moroder-Lusenberg, Giuseppe Iellico, Rodolfo Moroder. Trento. Ed. della Scuola D'Arte. 1951.
Josef Weingartner, Magdalena Hörmann. Die Kunstdenkmäler Südtirols. Athesia GmbH Verlagsanstalt. Bozen 1991. ISBN 88-7014-642-1 (in lingua tedesca).
Trapp Eugen. Testimonianze di storia e d'arte nelle valli ladine. Val Badia, val Gardena, val di Fassa, Livinallongo, Ampezzo. Istitut Cultural Ladin Micurà de Rü, San Martino in Badia/San Martin de Tor (BZ), 2006. ISBN 88-8171-068-4.
Vittorio Fabris (a cura di), Arte e devozione in Valsugana, Comune di Borgo Valsugana 2008.