Figlio di Pietro e Maria Felicetti, fu battezzato nella chiesa di San Vigilio a Moena, il 23 dicembre 1715. Il padre, Pietro Rovisi, originario dal masoRoveis di Bulla in Val Gardena, svolgeva l'attività di mercante di legname con la Serenissima Repubblica Veneta.
Giunto nella città lagunare nel 1728, verosimilmente tramite i contatti del padre, alloggiò in calle del Sturion dal signor Filosi da Malvasia, nei pressi di Rialto nella Parrocchia di San Silvestro. Vi stette per cinque anni per svolgere il garzonato. Rientrò in patria negli anni tra il 1733 e il 1734. Nel 1743 ritornò a Venezia e vi restò fino al 1752.
Nel 1753 rientrò a Moena per affrescare la facciata esterna dell'albergo Stella. Nel 1756 si trasferì con la famiglia a Chiusa, ma ritornò a Moena tre anni dopo dove si stabilì definitivamente nella casa paterna.
Ebbe un'attività frenetica nella vallate trentine, in quelle altoatesine e bellunesi: dalla Val di Cembra a Lavis, Trento, Valsugana, Valle dei Laghi, Agordino, Val Biois, Val Cordevole, occupandosi soprattutto di affreschi e di pale d'altare, portando in questi centri periferici il gusto veneziano alla maniera tiepolesca.
Sposò Lucia Ghisler, conosciuta già a 12 anni e abitante nella stessa parrocchia, ed ebbe 5 figli di cui una, Vincenza, secondo il Weber si chiamava Leopoldina, proseguì il lavoro del padre. Di Vincenza Rovisi sono noti due affreschi nel presbiterio della Chiesa parrocchiale di Roncegno del 1773 rappresentanti la caduta di San Paolo a Damasco e San Pietro che predica[1].
Stilisticamente il Rovisi è molto vicino a Giovanni Battista Tiepolo e pare certo che sia stato suo allievo, anche se non esistono documenti sicuri sulla frequentazione del laboratorio del Tiepolo, che nel 1736 si era trasferito proprio nella parrocchia veneziana di San Silvestro.
Il 21 marzo 1783 Valentino Rovisi morì a Moena lasciando alla figlia Vincenza, che aveva collaborato con lui in molte sue opere, la sua bottega con i suoi modelli.
Cortina, Chiesa della Difesa, soffitto con la battaglia tra Ampezzani e invasori e la Santa Madonna della Difesa con una spada
Cavalese, Museo Pinacoteca della Magnifica Comunità di Fiemme, olio su tela Cristo e l'adultera, olio su tela Assunzione della Vergine, olio su tela (studio) Cacciata degli angeli ribelli, olio su tela (studio) Eterno in gloria.
Moena, chiesa di San Vigilio, cappella del Carmine, affresco Istituzione dello Scapolare (1750-1751), controfacciata Consacrazione della Chiesa di San Vigilio e glorificazione del beato Adalpreto.
Moena, Casa Sommavilla, affresco Trinità con i Santi Agostino, Antonio , Giacomo e Floriano.
Grumes, chiesa parrocchiale di Santa Lucia, affreschi nella volta della navata Cacciata dei mercanti dal tempio, Cacciata degli angeli ribelli e Trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor.
Cencenighe Agordino, chiesa parrocchiale, volta della seconda campata a sinistra Eterno in gloria e angeli musicanti.
Sorni di Lavis, chiesa parrocchiale dell'Assunta, altare maggiore Assunzione della vergine e i Santi Agostino e Vigilio.
Chiusa, chiesa parrocchiale, facciata, affreschi dei Santi Andrea e Giovanni Battista.
Roncegno, chiesa parrocchiale dei S.S. Pietro e Paolo, volta della navata Ascensione di Cristo, abside Caduta di Simon Mago e Conversione di San Paolo sulla via di Damasco, soffitto della sacrestia Adorazione dei pastori, sacrestia Samaritana al Pozzo.
Cavedine,con la collaborazione della figlia Vincenza, chiesa di Santa Maria Assunta, affreschi della navata Moltiplicazione dei pani e dei pesci e i Quattro Evangelisti, Incoronazione della Vergine e i quattro Padri della Chiesa, Martirio di Santo Stefano e Martirio di San Lorenzo; sacrestia affresco Sacrificio di Isacco.
Cavalese, collezione privata Ultima cena, 1760/1770 [2]
^ Chiara Felicetti, Comune di Cavalese. Catalogazione del patrimonio artistico presso privati, 1999, Scheda C.001.014
Bibliografia
Riccardo Rasmo, Pittori e scultori di Fiemme nei secoli XVII e XVIII, Trento, Tipografia A. Mariotti, 1914.
S. Weber, Artisti Trentini e Artisti che operarono in Trentino, Trento, 1933.
Dell'Antonio, Cirillo. Artisti ladini 1580 - 1939. Cristiano Trebinger, Melchiore Vinazer, Domenico Moling, Valentino Rovisi, Domenico Mahlknecht, G. Battista Pettena, Ferdinando Demetz, G. Battista Chiocchetti, Francesco Tavella, G. Moroder-Lusenberg, Giuseppe Iellico, Rodolfo Moroder, Trento, Ed. della Scuola D'Arte, 1951.
Francesco Cessi, Alcune tele poco note o inedite di Valentino Rovisi pittore moenese del XVIII secolo, in «Studi trentini di scienze storiche», 47/1 (1968), pp. 111-114.
Simone Weber, Artisti Trentini e artisti che operarono nel trentino. G. B. Monauni, Trento, 1977, Rovisi Valentino p. 314-315; Rovisi Leopoldina p. 316.
Emilio Bedont, Chiara Felicetti, Domenico Volcan: Valentino Rovisi (1715-1783) Tra Val di Fassa e Santuario di Pietralba, Edizioni del Santuario di Pietralba, Nova Ponente 2001.
Chiara Felicetti, Contributi di Filippo Pedrocco, Giandomenico Romanelli e Claudio Strinati. Valentino Rovisi nella bottega del grande Tiepolo. "Il metodo di una vera e lodevole imitazione"., Editore: Magnifica Comunità di Fiemme, 2002, ISBN 8887081042.
Fiorenzo Degasperi, Pittori di Fiemme e Fassa dal '600 al '900, Gardolo (TN), 2005, p. 38.