Attraversato dall'Avisio, il paese è diviso in cantoni: Gregiòn, Dos, la Riù, Masi e Rella.
Storia
Grumes fu sede di un'antica giurisdizione vescovile, che fu consegnata al vescovo di Trento nel 1185. Il castello fu distrutto nel XII secolo e si trovano tracce di muratura nei pressi della località Castelletto. Su questo castello sorgono numerose leggende: si narra che vi furono rinchiusi legati politici di papa Adriano IV.
Nel 1797 il paese fu assediato da una colonna francese, che proveniva dalla Val di Cembra.
Lo stemma era stato adottato con deliberazione n. 87 dd. 29 novembre 1983 del Consiglio comunale, approvato con deliberazione della Giunta provinciale di Trento del 27 gennaio 1983, n. 1138/2-B[6] e infine modificato con D.P.G. del 6 luglio 1984, n. 5242.[7]
«D'azzurro, al monte scosceso di verde, nascente dalla punta, seminato di tre muri d'argento e caricato di un castello dello stesso, merlato alla ghibellina, finestrato e chiuso al naturale, il tutto murato di nero. Nel punto d'onore la stella a cinque punte, d'oro. Esso sarà fregiato dai normali ornamenti di Comune, cioè la corona muraria comunale e le palme d'alloro e di quercia. Queste sosterranno un breve o cartiglio d'oro con la dicitura a carattere stampatello e colore nero COMUNITÀ LIBERA GRUMES.»
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa di Santa Lucia, parrocchiale, con gli affreschi del pittore Valentino Rovisi e il cimitero annesso sono cintati da un alto muro, vicino al quale si eleva un tiglio. La chiesa esisteva già dal 1497, ma l'attuale edificio è il risultato della ricostruzione del 1767 e dei successivi ampliamenti del 1843 e del 1896. Il campanile risalente al 1834 è separato dall'edificio principale ed ha una cupola a cipolla.
Dintorni
Dos de Castelèt: è un dosso roccioso dove si pone il Castello di Grumes, intorno al quale sorgono coltivazioni di viti.
Roro e Rella: offrono una visione dei querceti che si trovano sulla sponda destra dell'Avisio.
Larìo o la Riu: è un insediamento abitato costantemente da due persone. Alcuni turisti ripopolano l'abitato nei mesi estivi
Masi: nella zona circostante sorgono numerosi masi e baite, segni di un'antropizzazione dell'ambiente.