Fricativa dentale sorda
La fricativa dentale sorda è una consonante fricativa presente in alcune lingue, che in base all'alfabeto fonetico internazionale è rappresentata col simbolo θ. Nella lingua italiana tale fono è presente esclusivamente come allofono regionale, presente nella cosiddetta gorgia toscana, caratterizzata dalla fricativizzazione delle occlusive, compresa la dentale sorda, in posizione intervocalica: esempi: veduto con pronuncia [veˈduːθo], andato con pronuncia [anˈdaːθo], la Toscana con pronuncia [la θosˈkaːna]. CaratteristicheLa fricativa dentale sorda presenta le seguenti caratteristiche:
Altre lingueAraboIn lingua araba questo fono è espresso con la lettera ⟨ﺙ⟩ EmilianoIn Emilia questo suono è presente nella parte centro orientale della regione, in particolare nelle province di Bologna, Ferrara e buona parte di quella di Modena. Esempi sono zent (cento), zrieza (ciliegia), zinzala (zanzara), dove la z non è quella italiana, bensì quella fricativa dentale sorda, anche se viene spesso rappresentata graficamente con z. Caratteristica peculiare di questo fonema è però la realizzazione non solcata e non con la punta della lingua ma con la lama contro gli alveoli superiori[1]. IngleseIn inglese è rappresentato, salvo eccezioni, col digramma ⟨th⟩ (che però del pari rende graficamente la fricativa dentale sonora /ð/):
IslandeseIn islandese è un fonema ed è reso graficamente con la lettera ⟨þ⟩ (thorn), oggi scomparsa dagli altri alfabeti latini. GalizianoIn galiziano non seseante, è rappresentato coi grafemi ⟨z⟩ e ⟨c⟩ (quest'ultimo solo quando precede ⟨e⟩ o ⟨i⟩):
GrecoIn lingua greca moderna tale fono è reso ⟨θ⟩ nell'alfabeto greco:
Questo suono è apparso nel greco a partire dalla tarda koinè. SardoIn sardo è presente nella lingua antica ed oggi - prevalentemente - nella variante nuorese; è rappresentato, con il digramma ⟨th⟩: thiraccu ("servo"), thinthula ("zanzara"). SpagnoloIn spagnolo non seseante, è rappresentato coi grafemi ⟨z⟩ e ⟨c⟩ (quest'ultimo solo quando precede ⟨e⟩ o ⟨i⟩):
VenetoIn veneto è presente nelle varianti centro-settentrionali e nelle varianti rustiche centro meridionali, anche se anticamente era diffuso in tutte le aree venete. Al giorno d'oggi è diffusa nella variante della sinistra piave trevigiana e bellunese, oltre che nei paesi della provincia di rovigo, della bassa veronese, del basso padovano e del basso vicentino. È assente in tutta la provincia di venezia e nelle principali città della regione, oltre che nell'alto padovano, nell'alto vicentino, e nelle varianti a ovest di verona. È uno dei pochi tratti linguistici derivati dall'antico veneto. A seconda delle grafie, viene rappresentato con ⟨ç⟩, ⟨th⟩, ⟨zh⟩ o ⟨zs⟩. Si può trovare in parole come panegaça ([pa.ne'ga.θa], "passero", çarexa (θa're.za, "ciliegia") o in un'antica pronuncia della parola "Venezia" (Venethia ve'nɛ.θia. In veneto è presente anche la corrispettiva sonora, la ð, indicata con ⟨đ⟩ o ⟨dh⟩. NoteInformation related to Fricativa dentale sorda |