Dopo aver seguito studi universitari di Architettura alla Sapienza di Roma, aver frequentato la scuola di cinema Gioventù italiana di Roma per direttori della fotografia, e aver attivato numerose associazioni cineclubbistiche (curatore della programmazione del Cineclub Tevere di via Pompeo Magno, fondatore e direttore dal 1977 al 1979 de L'Officina Film Club, socio fondatore del cineclub Montesacro Alto nel 1976[1]), gira due cortometraggi L'amore è un salto di qualità (1977) con Daniele Formica e Cristina Ruiz e Guardarsi nello specchio degli altri (1978).
La produzione Nuova Dimensione
Nel 1983 rileva la società Nuova Dimensione; coadiuvato dalla produttrice Gabriella Rebeggiani, produce il suo primo lungometraggio Rorret. Il film, un horror atipico in cui si cercano di analizzare i meccanismi della paura stessa, viene presentato al Forum del Festival di Berlino 1988[2] e in quell'occasione venduto alla New Yorker Films di Dan Talbot, che l'anno successivo lo farà uscire sul mercato americano[3]. Il film partecipa a diversi festival come i Rencontres du Cinéma Italien di Annecy.
L'anno successivo Wetzl sempre con Gabriella Rebeggiani, produce Novecento secondi di Teo De Luigi, docudrama prodotto dalla Regione Emilia-Romagna, con Stefano Bicocchi (in arte Vito) e Raffaella Baracchi (miss Italia 1983). Sempre nel 1989 produce anche La sposa di San Paolo di Gabriella Rosaleva, da una storia della scrittrice leccese Rina Durante, Viaggio a Galatina (sulla scorta degli scritti di Ernesto De Martino in Sud e magìa), che narra le vicende, ambientate nel seicento, di una tarantolata e del suo viaggio per liberarsi degli effetti del morso della tarantola. Il film, interpretato da Francesca Prandi e Lou Castel, rappresenta l'Italia in concorso al festival di Locarno 1989[4].
Nel 1992 la Nuova Dimensione coproduce il secondo lungometraggio di Wetzl, Quattro figli unici, la cui sceneggiatura era stata segnalata al Premio Solinas nel 1989, commedia agrodolce sugli effetti stranianti delle nuove tecnologie su una anomala famiglia allargata, che sarà presentato a vari festival internazionali come il Festival di Venezia (sezione Panorama Italiano 1992) e tra gli altri, ai Rencontres du Cinéma italien di Annecy (Annecy cinéma italien, premio del pubblico e Menzione speciale della giuria - 1992)[5].
Gli anni novanta, in Toscana
Nel 1994 Wetzl vince il concorso di sceneggiatura indetto dallo Stato, con Prima la musica, poi le parole, che nel 1998 diventa un film [6] , che ha partecipato a 35 festival tra nazionali e internazionali (i più importanti a Il Cairo, Shanghai, Toronto, Mosca, Annecy, Bruxelles, Giffoni, Bellinzona, Messina, San Diego, New York, San Francisco) vincendo sette premi. È poi uscito nel circuito italiano riscuotendo unanime apprezzamento dalla critica e buon successo di pubblico.
Oltre al cinema realizzato, Wetzl, negli anni novanta, trasferitosi in Toscana, fonda e dirige per cinque edizioni il festival Arezzo, cittadella del Cinema Indipendente, il festival Misericordia, c'è Benigni! a Castiglion Fiorentino, da cui scaturisce la biografia Benigni Roberto, di Luigi fu Remigio uscita nel 1996 edita da Leonardo Arte Mondadori e scrive il suo primo romanzo, edito da Excogita, Ci troviamo a Timişoara (2001)[7].
I documentari politici con la Fondazione Cinema nel Presente
Nei primi anni 2000 Fulvio Wetzl viene a far parte dell'Associazione Onlus Cinema nel presente composta da 30 registi italiani, capitanati da Francesco Maselli e il produttore Mauro Berardi, tra cui Mario Monicelli, Ettore Scola, Franco Giraldi, Gillo Pontecorvo, Ricky Tognazzi, Wilma Labate, che produce in un breve volgere di anni 13 documentari, tra collettivi ed individuali (Un altro mondo è possibile titolo originale: Un mondo diverso è possibile), Genova per noi, Porto Alegre, Sem Terra di Pasquale Scimeca, Carlo Giuliani, ragazzo di Francesca Comencini, Faces - Facce e Fame di diritti di Wetzl e Francesco Tanzi, La primavera del 2002, Lettere dalla Palestina, Il cielo sopra Bagdad di Pasquale Scialotti e Mario Balsamo, Firenze, il nostro domani, Le donne di San Giuliano di Salvatore Maira).
Contemporaneamente è docente di regia alla scuola Anna Magnani di Prato, con cui realizza insieme agli allievi i cortometraggi collettivi Totale assenza di segnale, L'età facile, Binario 5, ore 11, Rapide fughe. Sempre prodotto dalla scuola Anna Magnani e dal teatro Metastasio di Prato, nel 2002 Wetzl realizza Aida delle marionette[8][9], un mediometraggio sullo spettacolo Aida messo in scena dalla più importante compagnia italiana di marionettisti, la Carlo Colla & Figli, al Metastasio, con l'uso di 250 marionette. Nel 2003 vince alla prima edizione del Busto Arsizio Film Festival, il Premio Bianchi Cuscinetti, come migliore sceneggiatura innovativa, con Ognuno ha un sogno[10].
I documentari d'arte
Nel 2003, trasferitosi a Napoli, cura per tre anni la regia della soap opera Un posto al sole. Conosce l'attrice Valeria Vaiano con cui dà vita alla società Vave, e con cui produrrà in sei anni svariati film, mediometraggi e lungometraggi, tra cui Non voltarmi le spalle (2006)[11], Mineurs (2007),[12], Libera nos a malo (2008)[13] e Vultour, le tracce del sacro - Territorio ed identità (2008)[14][15][16].
Si è trasferito a Bologna nel 2010 e con la sua nuova casa di produzione W&B ha realizzato il film lungometraggio documentario Prima la trama, poi il fondo[17], con la co-regia di Laura Bagnoli, figlia del grande illustratore Enrico Bagnoli, incentrato sulla pittrice milanese di origine austriaca Renata Pfeiffer.
Nel 2015 realizza, in coregìa con Laura Bagnoli e Danny Biancardi, il lungometraggio documentario Rubando bellezza, sull'universo poetico della famiglia Bertolucci, partendo da Attilio Bertolucci ai due figli registi, Bernardo e Giuseppe Bertolucci[18]. Il docufilm è stato insignito della Menzione Speciale ai Nastri d'argento Documentari[19].
Nel 2016 si trasferisce a La Spezia dove inizia una proficua collaborazione con il Centro d'Arte Moderna e Contemporanea, realizzando il mediometraggio Dal disegno al segno, e, in collaborazione con il Conservatorio Giacomo Puccini, il documentario Prima il segno, poi il suono. Seguono Tourcato, artfilm sull'artista italiano Giulio Turcato (2017), Walter Valentini - la geometria, le fratture, film-intervista con l'artista marchigiano (2017).
Nel 2018 realizza il nuovo artfilm A matita? Omar Galliani, sull'artista reggiano Omar Galliani.[20][21]
Sempre nel 2018 inizia la collaborazione con il Conservatorio Giacomo Puccini della Spezia dove tiene il corso teorico-pratico di musica nel cinema Musica&Cinema, giunto al secondo anno.[22]
Nel 2020 realizza un nuovo artfilm Per Elisa Corsini scultrice, sull'artista spezzina e Small Size - Piccoli formati un progetto partito da Andrea Nicoli che vede partecipi Il Conservatorio e il CAMeC, in un nuovo connubio musicale e artistico.
Premio Città di Milano 1992 attribuito da Ledha – Lega per i diritti delle persone con disabilità per la miglior sceneggiatura sul tema dell'handicap con il titolo provvisorio Sintax Error [30]
Premio art.8 1994 del Ministero dei Beni Culturali per la miglior sceneggiatura italiana[31]
Castello d'argento 1998 a Festival internazionale del cinema giovane Castellinaria di Bellinzona[32]
Chaplin d'oro 1998 a Festival internazionale del cinema giovane Castellinaria di Bellinzona[32]
^Delibera dell'8 agosto 1995 della Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento dello Spettacolo- Ufficio II Ripartizione attività cinematografiche – Premi alle sceneggiature – Art 8 D.L. 26/1994 – esercizio 1994 – Prot. 5134/SC – alla sceneggiatura dal titolo Prima la musica, poi le parole, è stato assegnato un premio di 40 milioni, quale "premio alla ricerca creativa"