Fu signore di Valle e Montioni dal 1474 assieme al fratello minore Belisario. Sedicenne, venne investito dal duca di MilanoGian Galeazzo Maria Sforza di Brando ed Erbalunga in Corsica[1] (titoli persi nel 1479) e subito dopo, acquistando i feudi dalla Regia Camera di Napoli cui erano tornati alla morte di Giacomo di Montagnano, ultimo della sua famiglia, fu investito dal Re di Napoli primo conte di Montagano e signore di Casacalenda, Ripabottoni, Matrice, Sant'Angelo Limosano, Campolieto, Lupara, Provvidenti e Limosano.
Nel 1482 venne spedito dal fratello Jacopo IV in soccorso dei Corsi che si erano ribellati ai Fregoso.
Nel giugno 1483 venne eletto Conte Sovrano di Corsica da una Consulta di nobili corsi riuniti a Lago Benedetto, dopoché questi l'anno prima avevano fatto appello a suo fratello Jacopo IV per liberarli dal governo di Tommasino da Campofregoso, il quale cedette le proprie prerogative al potente Banco di San Giorgio, il quale facilmente fu in grado di scacciare l'Appiano dall'isola. Nel 1494 venne privato dei feudi napoletani per aver partecipato alla Congiura dei baroni.
Nel 1483 aveva sposato in secondo nozze Lucrezia Pico, signora di Sutri, Vetralla, Giove e Faldo, figlia di Gianfrancesco Pico, Signore della Mirandola e Conte di Concordia, già vedova di Pino III Ordelaffi, signore di Forlì. Senza discendenza.