Inizia la carriera musicale verso la fine degli anni settanta come voce di varie band punk rock locali della scena romagnola. All'inizio degli anni ottanta, con l'avvento di nuove tecnologie elettroniche (come il protocollo MIDI) inizia ad interessarsi alla musica elettronica e dà vita, insieme a Roberto Zoli, a diversi progetti musicali che culminano nella fondazione di Politrio e nella pubblicazione del disco Effetto Eisenhower nel 1986[6][7].
All'inizio degli anni novanta, dopo lo scioglimento dei CCCP - Fedeli alla linea, si trasferisce quasi stabilmente in Francia.[10] Collabora ai tour dei Noir Désir[11] e produce i tre dischi dei Corman & Tuscadu. Suona anche la chitarra nel secondo album Pestacle.
Dopo la fine dei CSI e la separazione artistica dei due fondatori, Giovanni Lindo Ferretti e Massimo Zamboni, Giorgio Canali chiama a sé alcuni dei musicisti che lo avevano affiancato nel tour di Lazlotòz in una formazione stabile, i Giorgio Canali & Rossofuoco, che lo accompagneranno in tutti i dischi successivi. Parallelamente all'esperienza solista, è ancora a fianco di Giovanni Lindo Ferretti nei PGR, prendendo nel contempo le distanze dalle posizioni mistiche ed ideologiche dell'amico, seppur difendendone la coerenza[21]. E se nel 2002 partecipa al primo omonimo album (Mercury / Universal) dei PGR come chitarrista, nello stesso anno pubblicò Rossofuoco, uscito per la bolognese Gamma Pop Records. Nell'album risulta maggiormente evidente la ricerca linguistica di Canali, " le cui origini vanno rintracciate nei lavori di Vian, Brassens e De André, senza dimenticare il genio di Louis-Ferdinand Céline"[22]. Seguirono negli anni successivi Giorgio Canali & Rossofuoco (diverso dal primo omonimo, caratterizzato dalla copertina dell'album recante una freccia che indica in basso), Tutti contro tutti, Nostra Signora della dinamite, Rojo, Perle per porci, 11 canzoni di merda con la pioggia dentro e Venti.
Nel 2013 partecipa alla chiacchierata riunione dei CSI (a cui non prende parte tuttavia Giovanni Lindo Ferretti, sostituito da Angela Baraldi) per il tour intitolato "Ciò Che Non Deve Accadere, Accade".[25][26]
Nel giugno 2017 si esibisce a Musica da Bere dove viene premiato con la Targa alla Carriera.[27]
La poetica
La neutralità di questa voce o sezione sull'argomento musicisti è stata messa in dubbio.
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I testi cantati da Giorgio Canali rappresentano uno dei punti di forza della sua produzione artistica.[23] All'interno di un'evoluzione piuttosto marcata dal primo album ai lavori odierni, Canali ha comunque mantenuto delle caratteristiche fondamentali: cinico, arrabbiato, corrosivo, scrive testi potenti e d'impatto, sempre in violento contrasto con qualsiasi deriva perbenista.[28]
La politica ha un ruolo centrale, ma non per questo deve essere considerato un cantante schiettamente ideologico, come invece poteva dirsi – almeno per quanto concerneva l'iconografia – dei CCCP - Fedeli alla linea. Al contrario, lontano dalla lotta di palazzo, Canali parla di una politica respirata per le strade, vissuta sulla pelle dei più deboli o di chi, più semplicemente, non condivide derive autoritarie.[29]
Si tratta di una visione politica piena di fierezza partigiana, anarchica, incendiaria, come espresso nella canzone Lettera del compagno Lazlo al colonnello Valerio (attualmente non pubblicata ma ascoltabile on line)[30], in cui viene citato un personaggio realmente esistito nella Resistenza, il Colonnello Valerio alias Walter Audisio, ovvero l'esecutore materiale della fucilazione di Benito Mussolini[31]. Il testo è incentrato sulla situazione creatasi dopo la conclusione della Resistenza: viene descritta un'Italia non ancora libera, nella quale i fascisti sono rimasti impuniti. Scritta in occasione dell'uscita della compilation Materiali resistenti, prodotta per la festa del 25 aprile del 2010, venne esclusa da quest'ultima in quanto contenente due bestemmie[32]. Tale motivazione ufficiale appare tuttavia poco convincente, in quanto le due espressioni in oggetto erano artisticamente coerenti col violento sentimento di rabbia descritto nel testo. Non a caso anche lo stesso Canali ironizzava sul punto, affermando sarcasticamente che la canzone sarebbe stata esclusa "perché a nessuno piace come suona 'sta cazzo di armonica", come affermato nell'esibizione live di Frigento del 14 agosto 2010[33]. La vera motivazione, in verità, pare identificabile nell'estrema distanza tra la visione di Canali ed il buonismo della "memoria condivisa".[34]
Numerosi anche i testi di diverso tenore, lontani dalla politica e più strettamente legati ad una lucida visione della quotidianità o a temi più intimi.[35]
I temi affrontati
I testi di Canali si sono modificati in una direzione non lineare col trascorrere del tempo, oscillando tra momenti relativamente intimisti ed altri schiettamente rabbiosi. Una breve lettura dei testi delle canzoni più significative dei vari album permette di valutarne l'evoluzione.
Attività concertistica
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I concerti costituiscono la modalità espressiva più congeniale alla musica dell'autore.[36] Si svolgono, in genere, in spazi occupati o piccoli locali, con palchi bassi e niente scenografia, a prezzi estremamente popolari (spesso intorno ai 5 euro o gratuitamente).[37] L'esperienza comprende - irrinunciabilmente - la possibilità di guardarsi negli occhi.[38] La percezione della rabbia è dell'intensità delle canzoni è certamente amplificata e il sound è fortemente elettrico, distorto e caratterizzato dalla batteria di Luca Martelli, picchiatore instancabile dotato di una potenza dallo stile decisamente heavy metal.Spesso il cantante è visibile in mezzo al pubblico durante l'esibizione dei gruppi che precedono l'esibizione dei Rossofuoco. Il tasso alcolico delle serate è in genere molto elevato, anche grazie al drink preferito di Canali, il gin tonic.[39] Canali, per la maggior parte del tempo, suona la sua storica chitarra elettrica Gibson Les Paul nera con la bandiera del Vietnam, meno spesso canta solamente e, nei live più recenti, per un paio di canzoni suona l'armonica. Il suo rapporto con il pubblico è piuttosto ironico e dissacrante rispetto ad ogni stereotipo da rock star, tanto che spesso si monta gli strumenti da solo.[3] La formazione della band è mutata più volte, la più recente prevede, oltre a Luca Martelli alla batteria, Marco Greco al basso elettrico, e Stewie DalCol alle chitarre. Il nome Giorgio Canali & Rossofuoco indica la maggior parte delle date, con la formazione al completo ed il sound più rock ed elettrico. Il nome Giorgio Canali & Rossotiepido indica le serate acustiche, Giorgio Canali & Rossosolo (più raro) fa riferimento ai concerti con la formazione più scarna. Un gesto tipico di Canali consiste nel dare forti testate al microfono, circostanza a volte accompagnata da bestemmie di vario genere.[4] Tale aspetto merita un breve chiarimento, proposto dallo stesso Canali "la blasfemia 'pesa' ed incide moltissimo. Pensa a come gli antiabortisti, gli 'antiminchialisti' o quelli contro l'eutanasia... pensa – dico – a come loro mi mettono continuamente a disagio privandomi della possibilità di scegliere anche solo della mia vita e della mia morte. Pensa a come mi offendono ogni volta che aprono bocca. Pensa. Io bestemmio, e siamo pari. Anzi, quando c'è il solito benpensante che mi ammonisce: 'Guarda, la bestemmia è solo un modo volgare di offendere chi crede in una cosa a cui tu non credi e se bestemmi è perché in fondo dimostri di credere anche tu...', io rispondo 'No! Questo è l'unico modo che mi resta per esprimere quel disappunto verso di loro e per far sentire, per un momento, anche loro offesi e fuori posto.' Come fanno reiteratamente col sottoscritto".[40] Si tratta, nel complesso, di un'esperienza estremamente intensa e catartica, dalla quale si va via senza voce, con la consapevolezza che, nonostante tutto, il rock è ancora vivo.