Giuseppe Terragni (Como, 18 marzo 1902 – 11 agosto 1963) è stato un politico italiano, sindaco di Como dal 1946 al 1952 e in seguito senatore e deputato.
Biografia
Omonimo del noto architetto Giuseppe Terragni, era un industriale serico.
Membro della Democrazia Cristiana, a seguito delle elezioni amministrative del 1946 venne eletto sindaco di Como dopo lunghe trattative tra i partiti, nelle quali fu preferito a Paolo Nulli, capolista del Partito Socialista Italiano e già in precedenza sindaco della città, e succedendo così al comunista Antonio Marnini.[1] Confermato dopo le elezioni del 1951, in cui grazie all'assegnazione maggioritaria dei seggi riuscì a formare una giunta monocolore DC, si dimise quindi nel 1952, sostituito dal compagno di partito Paolo Piadeni.[2]
Alle elezioni politiche del 1953 fu candidato al Senato della Repubblica nel collegio di Como, in cui ottenne 51 351 voti pari al 46,1%[3] ma non venne eletto a causa della legge elettorale, che in quel collegio premiò Attilio Terragni del Partito Nazionale Monarchico, che aveva ottenuto il 6,8%.[3] Giuseppe Terragni fu comunque in seguito ripescato, subentrando il 12 luglio 1957, per meno di un anno di legislatura, al dimissionario Carlo Corti.[4] Alle successive elezioni del 1958 si candidò invece alla Camera dei deputati, per la circoscrizione Como-Sondrio-Varese, e risultò eletto con 26 601 preferenze personali, quarto nella lista della DC.[5]
Note
Bibliografia
- Fabio Cani e Gerardo Monizza, Como e la sua storia, Dalla preistoria all'attualità, Como, NodoLibri, 1993, ISBN 88-7185-032-7.
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