Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister
Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister (titolo originale Wilhelm Meisters Lehrjahre) è un romanzo di Wolfgang Goethe pubblicato per la prima volta fra il 1795 e il 1796. La data della sua pubblicazione coincide con l'inizio della Weimarer Klassik. Il romanzo è suddiviso in otto libri, a loro volta suddivisi in capitoli. Goethe iniziò a lavorare a questo romanzo dopo essere ritornato dal viaggio in Italia. Prima di questo viaggio aveva realizzato La missione teatrale di Wilhelm Meister (Wilhelm Meisters teatralische Sendung): i primi libri degli Anni di apprendistato riprendono la trama della Missione, ma lo stile e le concezioni di fondo sono totalmente diverse. Goethe, di ritorno dal Grand Tour che avrebbe dato spunto a Viaggio in Italia, è giunto ad una maturazione estetica e intellettuale che si riflette nel romanzo. Goethe ritornerà sul personaggio Meister in un altro romanzo, Gli anni di pellegrinaggio di Wilhelm Meister (Wilhelm Meisters Wanderjahre). TramaWilhelm Meister è un giovane amante del teatro e della drammaturgia e la sua vocazione è quella di diventare attore e direttore di spettacoli. Così, con l'aiuto dei familiari, acquista un teatro dove espone al pubblico spettacoli di burattini, diventando presto famosissimo. AnalisiIl tema del romanzo è il superamento di un soggettivismo esasperato della vita e dell'arte. Viene spesso considerato il capostipite del genere del Bildungsroman (romanzo di formazione)[1]. Partendo dall'epistolario di Goethe-Schiller, molti critici dissentono sul considerare il Wilhelm Meister come archetipo del romanzo di formazione: "Wilhelm Meister è il personaggio più necessario, ma non il più importante; una delle particolarità del vostro romanzo è quella di non avere e di non abbisognare di un protagonista. Tutto si svolge attorno a lui, ma non per sua causa: proprio perché le cose da cui è circondato rappresentano ed esprimono le energie, e lui invece la plasmabilità; i suoi rapporti con gli altri personaggi dell'opera dovevano essere diversi da quelli cha ha l'eroe negli altri romanzi" - da un estratto della lettera di Schiller a Goethe, citato in Franco Moretti[2] In tal senso perciò, la Bildung di Wilhelm risulterebbe esautorata e imputabile solo alla Società della Torre: il romanzo che stiamo leggendo è una pergamena conservata nella Sala del Passato ed è stato scritto dalla Torre per Wilhelm e ne consegue che quest'ultimo non sia stato responsabile delle sue scelte. Significative sono le ultime righe del romanzo, in cui Wilhelm dirà di aver raggiunto una felicità esasperata che non merita: il finale, dunque, non indicherebbe il compimento di una Bildung, ma sembrerebbe presupporre una felicità ottenuta dal caso. Traduzioni italiane
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