György Debrödy (Lajoskomárom, 1º gennaio 1921 – Cortland, 2 febbraio 1982) è stato un militare e aviatore ungherese, asso dell'aviazione da caccia nel corso della seconda guerra mondiale abbattendo individualmente 25 aerei nemici e 1 in collaborazione nel corso di 203 missioni [1].
Biografia
Appassionatosi al mondo dell'aviazione in gioventù, nel 1939, dopo aver conseguito il diploma di scuola superiore, si arruolò nella Magyar Királyi Honvéd Légierő effettuando l'addestramento al pilotaggio a Kassa.[3][3][1] Il 18 giugno 1942 fu promosso sottotenente e assegnato alla Squadriglia 5/2 del Gruppo da caccia 5/I con la quale raggiunse il fronte orientale nel dicembre dello stesso anno.[1]
Nel corso dell'inverno le missioni effettuate era di attacco al suolo, e fu solo durante la battaglia di Kursk che iniziò a conseguire vittorie.[3][1] Di stanza a Uman volava con i caccia Messerschmitt Bf 109F-4/B e conseguì la sua prima vittoria il 7 maggio a spese di un caccia Lavochkin La-5.[1] Il 6 agosto 1943 attacco con il suo gregario una formazione di 20 caccia Yakovlev Yak-1, abbattendone due e conseguendo la qualifica di asso dell'aviazione.[3] Dopo il combattimento il suo aereo fu colpito dalla contraerea e dovette effettuare un atterraggio di emergenza a Varvasovka.[1] Il 15 settembre 1943, durante una missione di scorta ai bombardieri Heinkel He 111, abbatté un Yakovlev Yak-9 ma anche il suo aereo venne colpito e dovette effettuare un atterraggio di emergenza sul ventre, 15 km dietro le linee, ritornando alla base dopo 2 giorni di marcia e avendo attraversato a nuoto il fiume Dniepr parzialmente gelato.[1][3] In mancanza di testimoni la vittoria non venne confermata.[1]
Nel corso dell'inverno 1943-1944 continuò a conseguire vittorie, arrivando a 15 il 27 gennaio quando distrusse un Lavochkin La-5.[1] Nel corso del solo mese di gennaio 1944 effettuò 28 sortite di cui 25 di pattuglia e ingaggiò combattimento 11 volte ottenendo 6 vittorie.[1] Il 1 febbraio, mentre scortava un aereo da trasporto Junkers Ju 52 cargo di rifornimenti nel settore Khorsun-Shevchenkovsk, egli abbatté un La-5 ma fu a sua volta colpito da un pilota russo del 5 Gu IAP.[1][3] Effettuò un atterraggio di emergenza in territorio controllato dai russi, e in suo soccorso arrivò il sottotenente Miklos Kenyeres, che atterrò vicino a lui lo prese a bordo e decollò mentre stavano arrivando i soldati russi.[1][3] Due giorni più tardi l'aereo di Kenyeres fu abbattuto dalla contraerea e il pilota dovette lanciarsi con il paracadute.[1][3] Purtroppo la natura del terreno impedì a Debrody di atterrare e soccorrere il collega che fu fatto prigioniero di guerra.[1][3] Il 16 febbraio 1944 abbatté due cacciabombardieri Ilyushin Il-2, arrivando a 18 vittorie confermate, all'epoca il miglior asso dell'aviazione ungherese.[1][3]
Quando iniziò l'offensiva dell'US Army Air Force contro l'Ungheria fu trasferito al 101. Honi Légvédelmi Vadászrepülő Osztály, e assegnato al 101/3 "Puma", di stanza a Veszprém, nel maggio 1944.[1][3] Il 14 giugno abbatté un caccia Lockheed P-38J Lightning pilotato dal tenente Louis Benne del 14° Fighter Group, asso con 5 vittorie al suo attivo, che si lanciò con il paracadute e fu fatto prigioniero.[1][3] Due giorno dopo distrusse un altro P-38J[N 1] sopra il lago Balaton mentre con altri 27 piloti ungheresi attaccava una formazione composta da 659 bombardieri e 290 caccia di scorta.[3] Il 2 luglio 18 caccia ungheresi e 80 tedeschi attaccarono una formazione americana diretta a bombardare Budapest, e in quella occasione distrusse un caccia North American P-51D Mustang sopra Pilisvörösvár.[1][3] Cinque giorni dopo, in collaborazione con l'aspirante András Huszár, abbatté un bombardiere Boeing B-17G Flying Fortress (W. Nr. 42-97351) vicino a Megyercs, e il 27 luglio un bombardiere Consolidated B-24 Liberator vicino a Mór.[3] Con l'arrivo dell'Armata Rossa vicino alla frontiera dell'Ungheria l'aviazione fu mobilitata contro il nemico, e il 4 novembre fu promosso tenente assumendo il comando della 101/3 Puma dopo la morte del tenente Bejczy.[1][3]
Il 16 novembre 1944 decollò per la sua ultima missione di guerra quando la 101/3 attaccò una formazione di caccia La-5 a sud-est di Jászberény abbattendo un Lavochkin La-5 in quella occasione.[1][3] Più tardi attaccò frontalmente un caccia Yak-9 a nord di Nagykáta.[3] Il suo tiro fece esplodere il velivolo sovietico in volo ma egli venne ferito gravemente allo stomaco da un proiettile da 20 mm, e malgrado la gravità della ferita riuscì ad atterrare in emergenza vicino a Hatvan.[1][3] Grazie a una operazione chirurgica effettuata rapidamente riuscì a sopravvivere, venendo successivamente decorato con la Medaglia d'oro al valor militare.[1][3] La fine della guerra lo colse ancora in convalescenza e successivamente riuscì ad emigrare in Italia dove lavorò come caricatore, agente di viaggio e comparsa cinematografica prima di incontrare nuovamente Miklós Kenyeres. I due emigrarono in Spagna e lavorarono in una fabbrica a Barcellona, dove Debrődy si sposò nel 1952, per poi trasferirsi in Canada dove sua moglie diede alla luce una figlia.[3] Nel 1967 fu nuovamente operato e gli furono estratti i frammenti di un proiettile da 12,7 mm che si trovavano vicino alla colonna vertebrale.[1] Nel 1968 si trasferì negli Stati Uniti d'America dove andò a lavorare per la compagnia aerea Pan-Am.[1][3] Si spense il 2 febbraio 1982 a Cortland a causa di un cancro ai polmoni.[1][3]
Onorificenze
Onorificenze estere
Note
Annotazioni
- ^ Il caccia statunitense era pilotato dal sottotenente George F. Loughmiller che rimase ucciso.
Fonti
Bibliografia
- (HU) B. Stenge Csaba, Elfelejtett hősök – A Magyar Királyi Honvéd Légierő ászai a II. világháborúban, Peudlo Kiadó, 2006.
- (HU) Ottó Császár, Élet és Halál a Levegőben – vitéz Szentgyörgyi Dezső életrajzi regénye, Malév Kiadó, 1994.
- (EN) Hans Werner Neulen, In the skies of Europe: Air Forces Allied to the Luftwaffe 1939–1945, Ramsbury, Marlborough, The Crowood Press, 2000, ISBN 1-86126-799-1.
- (EN) Gӳorge Punka, Hungarian Aces of World War 2, Oxford, England, Osprey Publishing, 2002, ISBN 978-1-84176-436-8.
Voci correlate
Collegamenti esterni
- (FR) Debrödy György, su Ciel de Gloire. URL consultato il 2 giugno 2023.
- (HU) Debrödy György, su Pumaszallas. URL consultato il 2 giugno 2023.
- (EN) György Debrödy, su Century Flight. URL consultato il 2 giugno 2023.