Oltre che autore, è stato anche curatore editoriale, accademico e antologista. Le sue opere degli anni sessanta e settanta sono considerate le più significative nella sua narrativa, mentre il suo lavoro più importante come curatore è considerata la serie antologica Le vie della fantascienza (The Road to Science Fiction). Ha vinto un Premio Hugo per un'opera non narrativa nel 1983 dal titolo Isaac Asimov: The Foundations of Science Fiction[3] ed è stato insignito nel 2007 del premio Damon Knight Memorial Grand Master dalla Science Fiction and Fantasy Writers of America.
È stato professore d'inglese e direttore del Center for the Study of Science Fiction, entrambi presso l'Università del Kansas.[4]
È stato presidente dell'associazione Science Fiction Writers of America (SFWA)[5] dal 1971 al 1972 e presidente della Science Fiction Research Association dal 1980 al 1982. La SFWA lo ha insignito di un premio Grand Master alla carriera per la fantascienza nel 2007.
Carriera letteraria
Gunn iniziò la propria carriera come autore di fantascienza nel 1948. Ha pubblicato circa 100 racconti su riviste e antologie, ha scritto ventisei libri e ne ha curati dieci. Molte delle sue opere sono state ripubblicate e tradotte in varie parti del mondo.
Isaac Asimov: The Foundations of Science Fiction, 1982, Scarecrow Press, 2ª ed. (1996) ISBN 0-8108-3129-5[3]
Speculations on Speculation: Theories of Science Fiction (con Matthew Candelaria), 2005, Scarecrow Press
Inside Science Fiction, 2006, Scarecrow Press
Reading Science Fiction (con Matthew Candelaria e Marleen S. Barr), 2008, Palgrave Macmillan
Tra le antologie che ha curato vi è la serie Le vie della fantascienza (The Road to Science Fiction, 6 volumi dal 1977 al 1998, solo il primo dei quali tradotto in italiano).
Adattamenti
Le sue storie sono anche state adattate per la radio e la televisione:
X Minus One, NBC radio.
"Man in Orbit", Desilu Playhouse, 1959, tratta dal racconto Le caverne della notte (The Cave of Night, 1955).
The Immortal (1969), Movie of the Week, ABC-TV, e una serie televisiva di un'ora, L'immortale (The Immortal) nel 1970, tratta da Gli immortali.
Un episodio della serie televisiva sovietica di fantascienza Questo mondo fantastico, filmata nel 1989 e intitolata "Psicodinamica della stregoneria", tratta dal racconto del 1953 Wherever You May Be.[8]