Partecipa a La revue blanche, collaborando alla rubrica Gazette de l'art. Sul versante mondano frequenta Antoine Bibesco e Joachim Murat e si fa apprezzare per le doti sportive e per la curiosità nell'osservazione (è anche fotografo). Appassionato sportivo, nel 1892 diventa il primo francese a conquistare il campionato francese di tennis, divenuto poi Roland Garros. L'anno successivo viene battuto in finale da Laurent Riboulet (ma vince il doppio). Nel 1927 dedicò un libro a Suzanne Lenglen, la prima stella internazionale di tennis femminile.
Ai primi del Novecento abbandona lo sport per dedicarsi con più costanza alla scrittura, adottando lo pseudonimo di "Claude Anet", nome del rivale in amore dello scrittore Jean-Jacques Rousseau. Oltre a visitate la Russia (dove è corrispondente estero del Giornale di San Pietroburgo) e la Persia, scrivendo diversi libri di reportage e raccogliendo 4 volumi di cronache della Rivoluzione russa, è anche reporter per Le Temps e per Le Petit Parisien, mentre per il teatro scrive qualche novella. Oltre al francese, parla russo, inglese, tedesco e abbastanza bene fārsì.