La morte cavalca a Rio Bravo (The Deadly Companions) è un film western diretto da Sam Peckinpah nel 1961. È il suo primo lungometraggio.
Trama
Avendo ucciso per sbaglio durante una sparatoria un bambino, l'ex sergente nordista Yellowleg decide di accompagnare la madre del ragazzo a Siringo, una piccola città fantasma situata in territorio Apache, per seppellirlo accanto al padre. Nel frattempo porta avanti il suo piano di vendetta nei confronti di un disertore sudista che anni prima l'aveva quasi scotennato.
Produzione
L'attore Brian Keith venne ingaggiato dopo la cancellazione della serie televisiva di cui era protagonista, The Westerner, e consigliò di farlo dirigere dal creatore e regista della suddetta serie, Sam Peckinpah. Il produttore, Charles B. Fitzsimons, fratello dell'attrice Maureen O'Hara, impedì però al regista qualsiasi intervento personale e controllò tutta la produzione, in particolar modo il montaggio. Sam Peckinpah decise quindi di rinnegare il film, che fu la prima e ultima produzione della Carousel Productions.
Distribuzione
Data di uscita
Le date di uscita internazionali sono state:
Edizione italiana
Poiché il doppiaggio d'epoca è andato perduto, il 10 febbraio 2014 il film è stato trasmesso su Rai Movie con un ridoppiaggio eseguito dalla CDC Sefit Group e diretto da Michele Gammino su dialoghi di Antonella Giannini.[1]
Note
Altri progetti
Collegamenti esterni
- (EN) The Deadly Companions, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- La morte cavalca a Rio Bravo, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- (EN) La morte cavalca a Rio Bravo, su IMDb, IMDb.com.
- (EN) La morte cavalca a Rio Bravo, su AllMovie, All Media Network.
- (EN) La morte cavalca a Rio Bravo, su Rotten Tomatoes, Fandango Media, LLC.
- (EN) La morte cavalca a Rio Bravo, su Box Office Mojo, IMDb.com.
- (EN) La morte cavalca a Rio Bravo, su AFI Catalog of Feature Films, American Film Institute.
- La morte cavalca a Rio Bravo, su Moving Image Archive, Internet Archive.
- La morte cavalca a Rio Bravo, su Il mondo dei doppiatori, AntonioGenna.net.