Compì l'impresa a bordo di un monoplanoBlériot XI di sua costruzione, dotato di motore tricilindrico radiale a W appositamente progettato e costruito da Alessandro Anzani, volando da Calais a Dover in 32 minuti, ad una quota di circa 100m slm. Vinse così il primo premio di mille sterline messo in palio dal quotidiano londineseDaily Mail.
Si racconta che i doganieri di Dover, essendo ovviamente sprovvisti di moduli attinenti all'arrivo di aeromobili, usarono quelli per i piroscafi: dal che risultò che quel giorno arrivò a Dover un piroscafo con un solo passeggero a bordo.
Dopo essersi laureato in ingegneria, Blériot era stato dapprima pioniere del volo planato (che doveva diventare la tecnica di pilotaggio degli attuali alianti), poi aveva cercato di perfezionare il biplano dei fratelli Wright ed infine aveva preferito la soluzione del monoplano.
Nel 1909 ottenne il primo brevetto di pilota d'aereo rilasciato in Francia e vinse il premio dell'Aéro-Club francese.
Dopo la trasvolata della Manica fondò un'azienda aeronautica per la costruzione di aeroplani in Inghilterra ed un'altra, la Blériot Aéronautique, in Francia, che diedero un grande contributo, prima e durante la prima guerra mondiale, allo sviluppo dell'aviazione francese ed inglese.
Nel 1929, celebrandosi il ventennio della sua impresa, Blériot sorvolò nuovamente La Manica con lo stesso apparecchio, ormai diventato un esemplare da museo.
Il "non musicista" [[Brian Eno]], musicista, cantautore, produttore discografico e artista visivo inglese, tra i pionieri della musica ambient e all'elettronica, intitola una sua composizione musicale "Icarus or Blériot" all'aviatore francese nell'album FOREVERANDEVERNOMORE (2023).