La scultura di una lampada semplice, un manichino metallico, con luce riflessa proiettata verso l'alto pensata per non bruciare i vestiti su essa esposti
Il manichino in lume utilizza la lucentezza della cromatura come nuovo materiale che offre una peculiare specificità e riflettanza alla incidenza luminosa
Baldessari realizzò la lampada Luminator Bernocchi in due versioni, la seconda snellita solo del pesante basamento.
L'idea era quella di creare una scultura di lampada ispirata alla simulazione di una giravolta di ballerina, così indefinibile, senza tempo. Nel momento in cui lo studio delle forme nel industria erano dedicate esclusivamente al mondo del trasporto aereo e automobilistico per ragioni strettamente funzionali all'aerodinamicità, la volontà fu di creare un primo prodotto che fornisse l'opportunità all'artigianato e agli oggetti d'arte di divenire funzionali alla produzione industriale italiana.
Si sviluppa così il concetto di una lampada con la funzione anche di manichino metallico[4].
Produzione
Il Luminator Bernocchi fu presentato al pubblico per la prima volta a Milano, presso il Padiglione Bernocchi[5] della X Fiera Internazionale di Moda e Tessuti, e poi all'Esposizione internazionale di Barcellona, Expo 1929, snellito del grande basamento.
Il brevetto fu concesso nel 1931.
Fu prodotto da una azienda specializzata in Lampade da terra a illuminazione indiretta nata alla fine degli anni venti, la Luminator Italiana.
Rossana Bossaglia, Quell'alterigia senza architetto, Corriere della Sera, 24 dicembre 1978
Bruno Alfieri, Cos'era il Luminator, Rivista dell'arredamento, n. 287, febbraio 1979
Sergio Polano,Bernocchi Pavilion, Fiera di Milano, 1929, Mostrare: l'allestimento in Italia dagli anni Venti agli anni Ottanta, Edizioni Lybra Immagine, 1988
Il design in Italia, 1925-1943, Maria C. Tonelli Michail, Laterza, 1987
Alberto Bassi, Italian Lighting Design 1945-2000, Electaarchitecture, 2004, ISBN 1904313302
Archivi di famiglie e di persone: materiali per una guida, Istituto poligrafico e Zecca dello Stato, Volume 112 di Pubblicazioni degli archivi di Stato, Strumenti, 1991, ISBN 887125144X
AA. VV., Gli Anni Trenta, Arte e Cultura in Italia, cat. della mostra, Mazzotta, Milano, 1982, pp. 46, 50, 226, 275, 280, 313, 314, 318, 328, 334, 369, 396, 400 - 401, 544, 552, 572, 573, 606, 639, 641 - 644, 650, copertina
Cesare De Seta, L'architettura del Novecento, Ed. UTET, Torino 1981, pp. 57, 61, 76 - 77, 80, 84, 85, 219, 221, 222, 276, 277, 286, 306
Vittorio Fagone, Baldessari. Progetti e scenografie, Mondadori Electa, Milano, 1982
Vittorio Gregotti, Milano e la cultura architettonica tra le due guerrein Il razionalismo e l'architettura in Italia durante il fascismo di Silvia Danesi, Luciano Patetta, Ed. La Biennale di Venezia, Milano, 1976, pp. 16 – 21; 57; 59, 87, 92, 126, 141, 146, 184
Vittorio Gregotti, Il disegno del prodotto industriale (Italia 1860 - 1980), Mondadori Electa, Milano 1982, pp. 33, 146, 184, 199, 423, fig. 287