Lo strumento non ha un suono proprio, essendo pensato e realizzato per riprodurre strumenti musicali tipici dell'orchestra sinfonica o voci umane. Un esempio dei suoni selezionabili si può ascoltare nei primi secondi della canzone Strawberry Fields Forever, dove lo strumento, che allora era quasi sconosciuto, è suonato da Paul McCartney. Il mellotron è diventato negli anni settanta uno dei pilastri per i tessuti sinfonici molto usati nel progressive rock.
Il mellotron ha un funzionamento simile a quello di un sampler, ma genera i suoni tramite nastri registrati. Quando viene premuto un tasto, il nastro collegato viene spinto sulla testina di riproduzione, come in un registratore a nastro. Finché il tasto resta abbassato, il nastro scorre sulla testina e il suono viene riprodotto. Quando il tasto viene rilasciato (sollevandosi, quindi, come in un pianoforte o altri strumenti a tastiera), una molla fa tornare indietro il nastro alla sua posizione di riposo[4].
Sullo strumento è disponibile una varietà di suoni: nei primi modelli è presente una ripartizione fra sezioni ritmiche e sezioni soliste. Questa ripartizione viene poi superata nei modelli successivi. Il telaietto che contiene i nastri è progettato per poter essere rimosso e sostituito con altri suoni registrati[4].
Storia
Inizialmente venne creato e pubblicizzato come strumento da casa, similmente ad un organo da salotto. Lo dimostrano le prime versioni, dove l'imponente e artistica costruzione in legno non permetteva molti spostamenti.
È considerato l'antenato dei moderni campionatori, poiché la pressione di ciascun tasto innesca la riproduzione di un segmento di nastro magnetico su cui è stato precedentemente registrato il suono di archi, cori e flauti (i suoni più comuni, ma anche violoncello e vari strumenti a fiato). La durata del campione era di 8 secondi; terminato il segmento di nastro, bisognava alzare il dito dal tasto e ripremerlo. In quella frazione di secondo una molla riavvolgeva il nastro riposizionandolo al punto di start[4][5].
Inizialmente ogni modello poteva riprodurre solo un suono, quello corrispondente ai nastri installati. Successivamente fu creato un sistema a cartucce, grazie al quale si poteva smontare il blocco dei nastri e sostituirlo con un altro differente[1]. L'ultima versione includeva un blocco rotante con quattro sezioni di nastri e diversi suoni che potevano essere cambiati girando una manovella sullo strumento.
Lo strumento era delicatissimo ed ogni pezzo di nastro doveva essere esattamente lungo come gli altri. La velocità di scorrimento di ogni nastro andava calibrata per mantenere tutti i tasti intonati fra loro. I nastri che si rompevano potevano essere sostituiti e i campioni originali erano conservati presso la casa madre[1].
Recentemente è stato messo in produzione il modello Mk-VI.
Dal 2009 è disponibile il Mellotron M4000D, ovvero un mellotron digitale con tutte le registrazioni dei Mellotron e Chamberlin, ovviamente senza la limitazione di durata massima di 8 secondi, a suo tempo dettata dall'utilizzo del nastro magnetico.
Le sonorità dei mellotron originali a nastri magnetici sono oggi disponibili come plugin VST, di vasto utilizzo nel software musicale (sampler, DAW)
Modelli
Mk I (1963)
Mk II (1964)
FX console (1965)
M300 (1968) – tastiera unica a 52 tasti, rotella di controllo pitch
M400 (1970) – tastiera unica a 35 tasti. È il modello più diffuso, anche per le caratteristiche portatili
EMI M400 (1970) – Versione speciale prodotta dalla EMI su licenza
Mark V (1975) – a doppia tastiera
Novatron Mark V (1977)
Novatron 400
T550 (1981)
Mark VI (1999) – versione migliorata dell'M400
Mark VII
Skellotron (2005)
M4000 (2007)
Note
^abc(EN) Nick Awde, Mellotron: The Machine and the Musicians that Revolutionised Rock, Londra, Desert Hearts, 2008, ISBN978-1-898948-02-5.
^(EN) Dianna Dilworth, Mellodrama, The Mellotron Story: How Harry Chamberlin's Magic Box Set Loose The Beatles, Prog Rock, Post Punk, And "Free Bird", Brooklyn, New York, Bazillion Points, 2018, ISBN978-1-935950-08-0.
^(ES) AA.VV, Mellotron, música rock sinfónico, Mandala Ediciones, S.A., 2011, ISBN978-84-8352-255-4.
^Brunetto Salvarani e Odoardo Semellini, Terra in bocca - Quando i Giganti sfidarono la mafia, Trento, Casa Editrice Il Margine, 2009, p. 97, ISBN978-88-6089-042-9.
Bibliografia
BBC Radio 4 broadcast a documentary "Sampledelica! The History of the Mellotron" on 3 June 2006, repeated 7 January 2007.