AC: - PSI (fino al 03/02/1947) PSLI (dal 03/02/1947) I: Partito Socialista dei lavoratori italiani - Partito Socialista (SIIS) - Partito Socialista democratico italiano II-III:PSDI IV: Partito Socialista democratico italiano - Partito Socialista italiano-Partito Socialista democratico italiano unificati
Componente della Sottocommissione per l'esame del disegno di legge sulla stampa
Membro della Commissione speciale per l'esame del disegno di legge sulla soppressione del Senato
I legislatura:
Presidente della Commissione d'indagine per giudicare sul fondamento dell'accusa rivolta dal deputato Grilli al deputato Ferrario Celestino
Presidente della Commissione d'indagine per esaminare il fondamento delle accuse mosse al deputato Tesauro in seno alla Commissione Interni
Membro della I Commissione Interni
Membro della Commissione parlamentare consultiva per le norme di attuazione della Legge sull'ordinamento dell'I.N.A.D.E.L.
Membro della Commissione d'indagine per accertare la fondatezza dell'accusa di diffamazione contro il deputato Viola e delle accuse mosse dal deputato Viola contro il deputato Giammarco
Membro della Commissione di vigilanza sulla Biblioteca
II legislatura:
Segretario della Commissione parlamentare per la vigilanza sulle radiodiffusioni
Presidente della Commissione di vigilanza sulla Biblioteca
Membro della Giunta delle Elezioni
Membro della Giunta delle domande di autorizzazione a procedere in giudizio
Nel 1932 scrive il suo primo libro "La pena di morte e la sua critica", che sara bloccato dalla censura perché contrario alla pena di morte sostenuta dal regime fascista.
Si sposa con Giuseppina Bagnara, detta Giugi, conosciuta a Bordighera, e da lei ha due figlie, la scrittrice Francesca Duranti (nata Maria Francesca Rossi) e Marina Rossi.
Nel 1937 scrive il suo secondo libro "Scetticismo e dogmatica nel diritto penale", anch'esso censurato per le sue idee troppo progressiste. Durante la guerra la famiglia trasloca vicino a Lucca, a Gattaiola. In quegli anni si unì alla Resistenza, nel gruppo del Comitato di Liberazione Nazionale, e con la moglie riesce a salvare molti giovani dalle retate fasciste.
Nel 1948 pubblica il suo libro "I partiti contro la democrazia" e poco tempo dopo viene nominato professore di diritto penale all'Università di Pisa.
Il 15 ottobre 1947 diventa membro della Costituente e della seconda Sottocommissione della Commissione per la Costituzione. Fu inoltre componente del Comitato di redazione per il coordinamento degli articoli del testo costituzionale. Lo stesso anno diventa Professore di Diritto Penale all'Università di Genova.
È il primo presidente della Commissione parlamentare Antimafia (nella III legislatura dal 14 febbraio al 15 maggio 1963) che allora si chiamava Commissione parlamentare d'inchiesta sul fenomeno della mafia in Sicilia.[5]
È nominato giudice costituzionale dal Presidente della Repubblica ItalianaGiuseppe Saragat il 2 maggio 1969[6], prestò giuramento il 9 maggio 1969 e fu eletto presidente della Consulta il 18 dicembre 1975.[7] Cessò dalla carica il 9 maggio 1978 (come giudice fu prorogato al 2 agosto 1979)[8]. Come giudice costituzionale, tra l'altro, redasse la celebre sentenza n. 27 del 1975, che dichiarò la parziale illegittimità costituzionale dell'articolo 546 del codice penale, che puniva l'aborto: in quella sentenza, Rossi scrisse che l'embrione non è ancora persona.[9]
Fu autore di molti testi, sia in campo giuridico che in quello politico. Dal 1970 al 1973 pubblica una raccolta di quattro volumi sulla storia d'Italia, intitolata "Storia d'Italia dal 476 ai giorni nostri".
^Giudici costituzionali dal 1956, su cortecostituzionale.it, Corte costituzionale. URL consultato il 20 novembre 2012 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2012).