Nata con il nome di Patricia Daniels, la scrittrice è stata sposata con un docente universitario, Charles Cornwell, di cui ha conservato il cognome per firmare i romanzi che scrive.
Scrittrice ormai affermata e multimilionaria, la Cornwell - che ha fondato una apposita società, la Cornwell enterprise - è nota anche per le sue attività benefiche: tra le altre cose, l'istituzione di una borsa di studio presso l'Università del Tennessee e la donazione della sua collezione di dipinti di Walter Sickert all'Università di Harvard.
Biografia
Nonostante un'infanzia difficile ed una degenza in un ospedale psichiatrico,[1] si è laureata in inglese nel 1979 al Davidson College, a Davidson, in Carolina del Nord (qui trasferitasi grazie a una borsa di studio come giocatrice di tennis dopo aver iniziato gli studi al King College di Bristol). Il 14 giugno 1980, poco dopo essersi laureata, sposò uno dei suoi professori di inglese, Charles L. Cornwell, che aveva 17 anni più di lei. Il professor Cornwell in seguito lasciò la cattedra di ruolo per diventare un predicatore. Nel 1989, la coppia si separò e Patricia mantenne il suo nome da sposata dopo il divorzio.
Ha avuto una lunga carriera giornalistica.
Dopo aver fatto l'analista informatico presso l'ufficio di medicina legale della Virginia, ha raggiunto il successo come scrittrice di romanzi, centrando le proprie storie poliziesche sulla figura di un medico legale donna, Kay Scarpetta, che affronta e risolve casi di omicidio, alcune volte con l'aiuto della nipote Lucy, del poliziotto Pete Marino e del compagno e poi marito, Benton Wesley (agente FBI).
L'enorme successo di critica e pubblico dei romanzi che vedono protagonista la dottoressa Scarpetta non è stato replicato dai romanzi che hanno per protagonisti Judy Hammer e Andy Brazil.
Sono molti i legami tra i libri di Patricia Cornwell e la sua vita privata. Kay Scarpetta e la nipote Lucy possiedono le caratteristiche e le qualità dell'autrice, come le conoscenze informatiche e di medicina legale.
Anche l'omosessualità di Lucy trova riscontro nella realtà: Patricia Cornwell alla fine degli anni novanta è stata chiamata a testimoniare in un processo che vedeva imputato un agente dell'FBI accusato di aver tentato di uccidere la moglie, anch'essa agente dell'FBI. L'uomo aveva scoperto che la moglie aveva avuto una relazione con la scrittrice, della quale era consulente. In aula Patricia Cornwell ha ammesso la relazione.
Dalla quattordicesima avventura di Kay Scarpetta, Il libro dei morti (Book of the Dead, 2007) vi è in ogni suo libro della serie (eccetto il quindicesimo dedicato al suo editore) una dedica alla «Dr.ssa Staci Gruber, professoressa associata in Psichiatria alla Harvard Medical School e direttrice associata del Laboratorio delle Neuroimmagini Cognitive all'Ospedale McLean». La compenza professionale della dottoressa Gruber è evidente nei dettagli scientifici del libro, ma il rapporto fra le due donne è assai più che professionale. Nel 2006 Cornwell ha sposato Staci Ann Gruber,[2] senza tuttavia rivelare la notizia del suo matrimonio fino al 2007.[3] Cornwell in seguito ha dichiarato che compiere 50 anni le aveva fatto capire l'importanza di parlare per la parità di diritti e affermò di come Billie Jean King l'avesse aiutata a venire a patti con il parlare pubblicamente della propria sessualità.[4] Vive con Gruber nel Massachusetts.[5][6]
Fin dall'infanzia, Cornwell è stata amica della famiglia del predicatoreevangelicoBilly Graham e di sua moglie Ruth Bell, spesso servendo come portavoce non ufficiale della famiglia sui media.[7] Scrisse anche una biografia autorizzata di Ruth Bell Graham. Cornwell era in precedenza amica personale dell'ex presidente George H. W. Bush, che lei chiamava "Big George", trascorrendo un certo numero di settimane nel ritiro estivo della famiglia a Kennebunkport, nel Maine.
La Cornwell è apparsa anche, nel ruolo di se stessa, in un episodio della serie Criminal Minds.
Il 10 gennaio 1993, la Cornwell si schiantò con la sua Mercedes-Benz mentre era sotto l'influenza dell'alcol. È stata condannata per guida in stato di ebbrezza e condannata a 28 giorni in un centro di trattamento.[11]
^(EN) Nigel Farndale, Killer Queen: Patricia Cornwell Interview, in Telegraph, 16 novembre 2009. URL consultato il 17 marzo 2014 (archiviato dall'url originale il 12 gennaio 2022).
^(EN) Patricia Cornwell, su facebook.com, 24 gennaio 2015. URL consultato il 24 gennaio 2015.