Esistono molte varianti a carattere locale, ma generalmente è costituita da pali verticali che sostengono una impalcatura orizzontale o obliqua, alla quale vengono fissati i fili che sostengono i rami a frutto[1]. Il sistema a pergola viene spesso usato in aree viticole di montagna. Rispetto ad altri sistemi di allevamento quello a pergola è caratterizzato da costi maggiori ma anche da una serie di pregi come per esempio una certa protezione dalle gelate tardive.[2] In alcune zone l'utilizzo delle pergole è accoppiato alla pratica del terrazzamento delle zone vitate. Ad esempio nel Canavese le tòpie (il termine piemontese con il quale si indica la pergola[3]) sono tradizinalmente sostenute da colonne circolari in pietra,[4] con un notevole impatto paesaggistico.
Varianti
Semplice
Doppia: con impalcatura orizzontale su entrambi i lati
^ Matteo Marchisio, Erbaluce di Caluso: un bianco importante, su laculturadelcibo.it, La cultura del cibo. URL consultato il 23 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2015).
^Strada del Vino del Canavese e Valli di Lanzo, su cittadelvino.it, Associazione Nazionale Città del Vino. URL consultato il 23 novembre 2010 (archiviato dall'url originale il 10 luglio 2011).
Bibliografia
Gaetano Menegon, Franco Pivotti; Gerolamo Xiccato, Fondamenti di tecnologia agraria, ristampa, Padova, Liviana Editrice, giugno 1990 [1985], ISBN88-7675-395-8.