Da critico sociale marxista, Bellocchio riteneva che il consumismo avesse sconfitto definitivamente il comunismo e le sue lotte, a suo dire troppo ideologiche nel portare avanti la lotta in fabbrica e troppo poco "sociali". Così come non riteneva la liberazione sessuale una vera liberazione, ma un prodotto del consumismo e un'industria[6].
Al di sotto della mischia. Satire e saggi, Milano, Scheiwiller, 2007, ISBN 978-88-7644-544-6.
Diario. Rivista di Piergiorgio Bellocchio e Alfonso Berardinelli (1985-1993), riproduzione fotografica integrale, Macerata, Quodlibet, 2010, ISBN 978-88-7462-279-5.
Un seme di umanità. Note di letteratura, Macerata, Quodlibet, 2020, ISBN 978-88-229-0360-0.
Diario del Novecento, a cura di Gianni D'Amo, Milano, Il Saggiatore, 2022, ISBN 978-88-428-3152-5.
Note
^ Goffredo Fofi e Vittorio Giacopini (a cura di), Prima e dopo il '68. Antologia dei Quaderni piacentini, Roma, Minimum Fax, 1998, p. 5, ISBN88-86568-51-7.
^Luigi Bobbio, Lotta continua. Storia di un'organizzazione rivoluzionaria., Roma, Savelli, 1979, p. 72.
^ Giulia Borgese, Luttazzi Tamaro: parodia non è reato, in Corriere della Sera, 16 novembre 1995. URL consultato il 2 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 13 aprile 2014).