Pierre François Charles Augereau
Charles Pierre François Augereau, duca di Castiglione (Parigi, 21 ottobre 1757 – La Houssaye-en-Brie, 12 giugno 1816), è stato un generale francese, maresciallo di Francia con Napoleone Bonaparte. [1] Di umili origini e con un turbolento passato nei ranghi dell'esercito, divenne generale durante la Rivoluzione francese. CarattereAcceso militante della fazione rivoluzionaria giacobina, rude e violento, si distinse durante la prima campagna d'Italia e divenne uno dei principali luogotenenti del generale Bonaparte. Nonostante la sua opposizione al colpo di Stato del 18 brumaio venne elevato da Bonaparte a maresciallo dell'Impero e duca di Castiglione per i suoi meriti come generale e partecipò a gran parte delle guerre napoleoniche continuando a mostrare risolutezza, energia e capacità militari. Avido di ricchezze e titoli, ambizioso e spregiudicato, nella fase finale del periodo napoleonico si dimostrò opportunista e abbandonò Napoleone aderendo alla restaurazione borbonica. L'imperatore, pur lodandone l'energia, il valore e il coraggio in azione dimostrati soprattutto nel periodo iniziale della sua carriera, criticò aspramente a Sant'Elena il maresciallo per la sua defezione nel 1814[2]. BiografiaPrimi anniNacque in Rue Mouffetard, nel popolare Faubourg Saint-Marceau da famiglia di modestissima cultura e di scarse risorse economiche: la madre gestiva una bancarella di frutta ed il padre faceva il domestico.[3] Il giovane Augereau non ebbe quindi una educazione colta e completa. Alto, magro, piacente e forte, da ragazzo era amante di tutte le attività fisiche un po' violente, ivi compresa la scherma, e talvolta le scazzottature in piazza. Ingresso nell'esercito ed esperienze da esuleNel 1774, ad appena diciassette anni, si arruolò nell'esercito francese nel reggimento di fanteria Clare (accozzaglia di Bretoni, Belgi, Irlandesi e altri elementi raccogliticci). Passò l'anno dopo in un reggimento di dragoni, ma nel 1777, dopo aver ucciso con un colpo di sciabola un giovane ufficiale che l'aveva insultato, disertò e lasciò la Francia. Nei successivi tredici anni divenne uno dei tanti soldati di ventura che vagabondavano da un capo all'altro d'Europa seguendo il rombo del cannone. Andò in Russia, dove si arruolò nell'esercito e combatté contro i Turchi. Disertò e si arruolò nel celebre reggimento di fanteria prussiano comandato dal principe Heinrich[4]. Disertato anche questo esercito, scappò a Dresda dove sbarcò il lunario facendo il maestro di scherma e di danza. Nel 1781, per celebrare la nascita del nuovo delfino di Francia, il primogenito di Luigi XVI, fu proclamata un'amnistia per tutti i disertori francesi. Così Augereau tornò a Parigi e, nel 1784, poté arruolarsi nel reggimento di cavalleria Royal Bourgogne. L'anno successivo passò ai Carabiniers de Monsieur. Nel 1790, allo scoppio della Rivoluzione francese, il governo portoghese assunse un atteggiamento sospettoso e diffidente verso tutti i sudditi francesi non residenti. Venne rinchiuso per diversi mesi in prigione fino a quando, su pressione di Gabrielle, il capitano di una nave francese riuscì a farlo scarcerare. Le campagne della RivoluzioneTornato a Parigi, feroce giacobino, si arruolò nella Guardia nazionale e ne divenne sergente. Privo di istruzione (parlò per tutta la vita il gamin, gergo della Parigi popolana), audace, era posseduto dall'ambizione sfrenata di avanzare nella carriera. Aveva un particolare intuito tattico in battaglia nel capire ove più efficace sarebbe stato l'attacco. Eletto capitano e poi tenente colonnello, partecipò come aiutante di campo del generale Rossignol alla repressione della rivolta vandeana in Bretagna e quindi fu trasferito all'armata dei Pirenei ove fu promosso generale di divisione il 23 dicembre 1793. La sua divisione (6.200 effettivi) fu trasferita all'inizio del 1796 all'armata d'Italia, comandata dal giovane generale Napoleone Bonaparte. Si distinse subito (12 aprile) nella battaglia di Montenotte contro gli austriaci del generale D'Argenteau, il giorno successivo uscì vittorioso da uno scontro con il nemico a Millesimo e quindi pose l'assedio al castello di Cosseria ove si era asserragliato il generale Provera: dopo numerosi, infruttuosi assalti anche Cosseria fu conquistata dal generale francese. Il 25 occupò la città di Alba, dove fu instaurata una repubblica. Cinque giorni dopo Vittorio Amedeo III di Savoia approvava l'armistizio di Cherasco. L'attività politicaA febbraio del 1797 Napoleone lo inviò a Parigi per consegnare ufficialmente al Direttorio le bandiere conquistate al nemico. Lontano dall'esercito, Augereau si dedicò agli intrighi politici e riuscì ad ottenere nell'agosto il comando della 17ª divisione militare di stanza a Parigi con la quale costituì il braccio armato per il Colpo di Stato del 18 fruttidoro (4 settembre 1797), che epurò con la forza Direttorio e Consiglio dei Cinquecento dagli elementi realisti. Grazie a questo sostegno ricevette il comando delle armate della Sambre-et-Meuse e del Reno e Mosella, più quella d'Inghilterra ed infine quella del Reno in dicembre. Infine fu inviato a Perpignano ove riuscì a farsi eleggere deputato per il dipartimento dell'Alta Garonna al Consiglio dei Cinquecento. Oppostosi al colpo di Stato del 18 brumaio, fini con l'allinearsi al nuovo corso della politica consolare e Napoleone lo inviò nei Paesi Bassi come comandante dell'armata di Batavia, massone, nel 1801 è membro della Loggia "Les Enfants de Mars" dell'Aia, ma l'anno seguente fu sostituito dal generale Victor e rimase a lungo privo di incarichi importanti: dopo la pace di Lunéville si ritirò nella sua proprietà terriera presso Melun fino a che fu nominato comandante dell'armata del Portogallo, che tuttavia non fu mai costituita. Ciò lo indusse a riprendere la fronda contro il regime finché Napoleone lo mise a tacere gratificandolo il 19 maggio 1804 dei titoli di Maresciallo dell'Impero e Grand'Ufficiale della Legion d'Onore. Di nuovo in armiNel 1805 gli fu nuovamente affidato il comando di un Corpo d'Armata di 14.000 effettivi ma non partecipò ad alcuna azione militare importante della Campagna del Danubio, salvo qualche scontro a Costanza e Bregenz, essendogli stato assegnato il compito di assicurare le linee di comunicazione. Nella campagna di Prussia del 1806 gli fu affidato il VII corpo d'armata con il quale si schierò, all'ala sinistra della formazione, dietro il corpo d'armata di Lannes. Partecipò quindi attivamente alla battaglia di Jena (14 ottobre 1806). La Restaurazione ed i Cento giorniAugereau fu dapprima inserito da Luigi XVIII nel Consiglio di Guerra, insignito del titolo di Cavaliere di San Luigi e di quello di Pari di Francia, quindi ricevette il comando della 14ª divisione militare di stanza a Caen. Dopo il rientro di Napoleone dall'isola d'Elba, sebbene Augereau avesse pubblicato un roboante ordine del giorno inneggiante al ritorno dell'imperatore, questi non se ne fidò, lo proclamò "traditore della Francia" e gli tolse i titoli di Maresciallo dell'Impero e di Pari di Francia. Alla seconda restaurazione fu riammesso alla Camera dei Pari e nominato membro del Tribunale militare. Al momento di dover giudicare l'ex collega Michel Ney, si dichiarò incompetente. Ritiratosi nella sua tenuta di La Houssaye, vi morì di idropisia. Onorificenze— Almanacco Imperiale - 1805
«Almanacco Imperiale del 1805»
Onorificenze straniere«Almanacco Imperiale - ordres etrangers»
Araldica
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