Fortificò la sua residenza estiva a Cittavecchia, divenuta nota come castello Tvrdalj o palazzo Ettoreo.
Scrisse prevalentemente in italiano (lingua del suo testamento) e latino ma il suo capolavoro, ossia il poema La pesca e i discorsi dei pescatori, fu scritto in croato; terminato nel 1555-1556[1] e poi stampato a Venezia nel 1568[2] il poema descrive in versi la vita delle popolazioni costiere e contiene inoltre alcuni canti popolari. Nei suoi scritti avrebbe inoltre descritto l'emigrazione di alcuni croati in Italia ed in particolare di quelli che sarebbero poi divenuti croati del Molise.[3]
Un traghetto del 1989 porta il suo nome croato, il Petar Hektorović.
Note
^abHektorović, Petar, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 19 dicembre 2023.