Giovan Pietro,[1] nome completo di battesimo, è il quartogenito di Pietro Antonio Novelli, anch'egli apprezzato pittore. Si formò presso la bottega del padre a Monreale. Il giovane Pietro svolge il suo apprendistato presso il nobile Carlo Maria Ventimiglia,[2] matematico e maestro delle scienze. Il suo percorso umano e artistico, sviluppatosi nell'arco di pochi decenni nei quali si attuò il passaggio dal tardo manierismo alla prima grande stagione del barocco. Oltre all'attività di pittore che gli valse l'appellativo da parte di autorevoli critici stranieri di Raffaello di Sicilia o il Van Dyck siciliano, fu anche incisore, architetto e ingegnere militare per il biennio 1643 - 1645 a Milazzo.[1]
Nel 1623, sposa Costanza di Adamo, ha due figli, ma il maschio (Antonio Geminiano detto Pietro Antonio) morì in giovane età. La figlia, Rosalia, nata nel 1628, si rivela discepolo tanto fedele al modello paterno, da poter essere confusa con lui, per l'attribuzione di certe opere. Nel 1624, quando la peste affligge tutta la città, Pietro accede autorevolmente alla sua breve ma intensa carriera.
I viaggi di Novelli ebbero una grande importanza nell'evoluzione della sua pittura. Visitò Roma tra il 1622 e il 1625, dove ebbe modo di studiare i maggiori pittori del Rinascimento. Nel corso di un viaggio a Napoli nel 1630, vide le opere di Jusepe de Ribera e di alcuni pittori naturalisti napoletani che lo incoraggiarono a sviluppare una pittura più realistica.
Negli anni della sua maturità, viceré, aristocratici, esponenti della borghesia emergente, chiese, conventi, monasteri, ville, compagnie, confraternite e congregazioni, a Palermo come in altri centri della Sicilia e fuori, fanno a gara per possedere un Novelli, come nel caso del principe Niccolò Placido I Branciforte che commissiona una tela per il Convento dei Cappuccini[5]di Leonforte, l'Elezione di Mattia all'apostolato. Per prevenire e combattere i frequenti attacchi barbareschi di corsari e pirati, all'acuirsi delle tensioni tra Filippo IV e i regnanti degli altri stati europei circa il predominio nel Mar Mediterraneo, è chiamato a ricoprire a partire dal 20 gennaio 1643, la carica di ingegnere civile e militare del Regno su nomina del viceré di SiciliaGiovanni Alfonso Enriquez de Cabrera, conte di Modica, per la cui entrata a Palermo realizzò l'arco trionfale il 16 giugno 1641.[6] Il 21 settembre 1644 ottenne anche la carica di ingegnere e architetto cittadino per nomina del senato di Palermo, succedendo al defunto Vincenzo Tedeschi.[7] Tali incarichi ne riconoscono definitivamente genio e fama, mentre i suoi contemporanei, seguendo l'uso del tempo, si spingono a suggerire azzardati paragoni con Apelle o con Michelangelo.
Nel 1788, ad un secolo e mezzo di distanza dalla sua morte, il pittore classicista padre Fedele da San Biagio a proposito delle opere di Novelli scriverà:
"Quando le veggo e le considero, rimango sorpreso, e non saprei staccarmene. Resto come incantato di quelle teste dipinte, disegnate, e impastate all'ultima sottigliezza, all'ultimo gusto, e all'ultima perfezione, sin dove può giungere l'arte".
Oltre un centinaio di opere, tra dipinti e affreschi, a soggetto religioso o laico, gli vengono oggi concordemente riconosciuti, insieme ad altrettanti disegni. Numerose sue opere, dipinti e disegni, sono esposte oggi presso la Galleria Regionale di Sicilia di Palazzo Abatellis a Palermo.
Morte di re Ciro, olio su tela, attribuzione, opera custodita nei locali della chiesa del Collegio.
Caltanissetta e provincia
XVII secolo, Madonna della Grazia, dipinto su tela collocata sull'altare maggiore, attribuzione, opera custodita nella chiesa della Madonna della Grazia di Caltanissetta.
1630 ante, San Giovanni Battista, olio su tela, cm 124 x 98, opera proveniente dalla collezione di Giovan Battista Finocchiaro, 1826.
XVII secolo, Madonna con bambino ritratta con San Luigi re di Francia, olio su tela, cm 103 x 149, opera proveniente dalla collezione Giovan Battista Finocchiaro, 1826.
XVII secolo, Dipinto, olio su tela documentato presso l'aggregato domenicano.
Enna e provincia
1632, Madonna con il Bambino Gesù - la Vergine con sembianze di Santa Rosalia - raffigurata con Sant'Anna, San Gioacchino, San Giuseppe, olio su tela, attribuzione per stile e personaggio raffigurato come autoritratto, opera custodita sull'altare della chiesa di Sant'Anna di Aidone.
1640, Deposizione, dipinto, opera custodita nella chiesa del Gran Priorato di Sant'Andrea di Piazza Armerina.
Messina e provincia
1643 18 aprile - 1645 marzo, definizione dei quartieri di San Papino e di San Gennaro Superiore, in ambito militare la costruzione di baluardi e fortificazioni varie di Milazzo.[10]
XVII secolo, San Pietro in Vinculis, dipinto, opera documentata nel Conservatorio di San Pietro della Casa degli esercizi spirituali sotto il titolo di San Carlo Borromeo.[18][19]
1639, San Filippo siriaco esorcizza l'indemoniato e San Paolo eremita e compagni, quadroni dipinti, opere custodite nella Cappella dei Santi Martiri,[25] primitiva Cappella del Beato Francesco di Girolamo.[26]
XVII secolo, Miracolo di San Francesco Saverio, dipinto su tela, opera documentata.
1630, Ciclo, affreschi raffiguranti San Michele Arcangelo che spiega lo stendardo del trionfo sopra Lucifero e la Beata Vergine Maria coronata dalla Triade, ornati in chiaroscuro, opere documentate nella volta del vestibolo della Congregazione della Santissima Nunziata detta della Sagra Lega.[27]
1630, Decorazioni, stucchi e affreschi raffiguranti la Beata Vergine Maria che mostra il Bambino a San Francesco, Angelo porge il giglio delle Purità al Serafico, Putti musici, San Paolo a cavallo, opere documentate nella Cappella dell'Immacolata.[27]
1630, Visione di San Francesco, olio su tela, opera custodita nella Cappella Chiaromontana.
1630, Ciclo, affreschi documentati del chiostro del convento.[28]
1630, Ciclo, affreschi raffiguranti storie di San Francesco d'Assisi realizzati nella controfacciata e nelle ultime quattro cappelle più vicine al portale, opere rovinate col terremoto di Pollina del 5 marzo 1823.[29]
Nelle cappelle: Papa Nicolò V venera prostrandosi San Francesco d'Assisi, Apparizione della Beata Vergine Maria a San Francesco d'Assisi, San Francesco d'Assisi con le Stimmate appare a Papa Gregorio, San Luigi dei Francesi bacia il Sacro Cingolo.
1635, Cicli di San Benedetto e Santa Scolastica, Incoronazione di Santa Scolastica, Adorazione dell'agnello mistico, Vestizione di San Benedetto, affreschi, opere documentate nella chiesa di Santa Maria del Cancelliere.[45]
XVII secolo, San Francesco di Paola, dipinto su tela documentato in sacrestia.[51]
1645 7 aprile, Apparati effimeri, opere di architettura, pittura, scultura realizzati per la commemorazione funebre di Isabella di Borbone, moglie di Filippo IV.[7]
1643 - 1647, Apparati effimeri, macchine e opere architettoniche, pitture a guazzo, carri trionfali (dal 1643 al 1647), archi celebrativi, scenografie, apparati funebri.[7]
1647, Apparati effimeri, opere di architettura realizzati per la commemorazione funebre dell'infante Baltasar Carlos.[52]
?, Arca di San Rocco, reliquiario, disegno e progettazione del manufatto argenteo.[53]
1647, Annunciazione, dipinto su tela, attribuzione per stile, opera custodita nella Cappella dell'Annunciazione.
1647c., Presentazione di Gesù Bambino al Tempio, dipinto su tela, opera custodita nella Cappella di San Bonaventura.[54]
1647, Sposalizio della Vergine e Sant'Anna, pala d'altare, ultima opera commissionata e custodita nella Cappella di Sant'Anna, dipinto autografo recante l'iscrizione del committente "Opus componi fecit Franciscus Crispaldi an. sal. MDCXLVII".[55][54]
Chiesa di San Mattia Apostolo dei Crociferi
XVII secolo, Visitazione di Maria Vergine a Santa Elisabetta, dipinto su tela, commissione di Francesca Balsamo Aragona, principessa di Roccafiorita, opera documentata.[56]
1636, San Nicola di Tolentino in adorazione di Gesù Cristo, dipinto su tela, opera documentata nella Cappella di San Nicola di Tolentino del transetto in cornu Evangelii.[57][58][59]
1636, Apparizione della Beata Vergine e Gesù Cristo a Sant'Agostino, dipinto su tela, opera documentata nella Cappella di Sant'Agostino del transetto in cornu Epistulae.[57][58][59]
XVII secolo, Sant'Antonio di Padova, dipinto, opera documentata nella chiesa di San Nicolò de Pauperibus.[60]
XVII secolo, Madonna del Rosario dipinto su tela, opera documentata nella sagrestia.[63][64]
XVII secolo, Madonna delle Grazie raffigurata con diverse monache con la croce e il gruppo familiare dell'artista che ascendono un monte, dipinto su tela, attribuzione.[63][64]
1 sala, Blasone del Viceré Luigi Moncada e Trofei d'armi;
2 sala, Blasone di Filippo IV, Allegoria della Vittoria alata su cocchio, Allegoria della Pace fra le nubi, Pietro Moncada a cavallo e la Liberazione della Catalogna dai Mori.
3 sala, Sessione parlamentaria del 1636, Vulcano, Giunone, Marte, Regina Giovanna. Ambienti destinati alle sedute parlamentarie, archivio pubblico, scuderie reali nel 1799, caserme per la truppa.
XVII secolo, Beata Vergine Maria contornata da angeli, ritratta con Sant'Agata, Sant'Agatone, San Michele Arcangelo, affresco, opera documentata sulla parete interna di S - W di Porta Nuova.[69]
XVII secolo, Ciclo, affreschi raffiguranti episodi di vita di San Giovanni di Dio, San Pietro in Vincoli, opere presenti al piano terra dell'Ospedale dei Benfratelli o Fatebenefratelli.[71]
Università
XVII secolo, Ritratto di ignoto raffigurante magistrato dell'epoca spagnola, olio su tela.[72]
XVII secolo, Ritratto di ignoto raffigurante giovanetto che addita un libro, olio su tela.[72]
1630 ante, Martirio di San Lorenzo, dipinto su tela.
1630, Ciclo di San Francesco, affreschi con la collaborazione Gerardo Astorino, opere documentate e riaffioranti sotto la spessa ricopertura in stucco delle pareti e volte della chiesa di San Francesco d'Assisi,[73] i frammenti superstiti trasportati su tela.
1633 - 1634, Paradiso e Purgatorio, episodi di ciclo d'affreschi, autografi e datati, raffiguranti rispettivamente la Santissima Trinità, la Vergine Maria, Sant'Ignazio di Loyola, altri santi e le Anime del Purgatorio che ascendono al Paradiso, - il secondo le Anime purganti, dipinti realizzati nel cortile di Palazzo Sclafani e trasportati su tela.[74][22]
1634, San Pietro liberato dal carcere, dipinto su tela.
1634, San Pietro liberato dal carcere, olio su tela, opera proveniente dalla non più esistente chiesa di San Pietro in Vincoli, distrutta a causa dei bombardamenti aerei su Palermo del 7 gennaio 1943.
1640, Storie della vita di San Francesco e Sant'Antonio, ciclo di affreschi, opere documentate nella Sala dei Viceré del Palazzo dei Normanni, frammenti trasportati su tela.
XVII secolo, Adorazione dei pastori, affresco, opera documentata nella volta della chiesa della Confraternita dei Pollaioli, i frammenti trasportati su tela.[35]
1646, Salvazione del mondo o Pietà o Deposizione dalla croce, dipinto proveniente dalla chiesa del reclusorio del Saladino, opera documentata nella chiesa di Santa Chiara.[79][82]
XVII secolo, Ciclo, affreschi, opere documentate nella chiesa di Santa Maria all'Orto.[2]
1640, Angelo Custode, olio su tela, opera commissionata dalla congregazione dei maestri Mercieri per la chiesa di Maria Santissima degli Agonizzanti, documentata nella prima cappella sinistra della chiesa di Santa Maria all'Orto[3] dal 1685, oggi custodita nella Sala di San Placido del Museo diocesano.
XVII secolo, Processione di San Carlo Borromeo, olio su tela, attribuzione, opera proveniente dalla chiesa di San Vito oggi custodita nel Museo diocesano.
1629, Il profeta Abacuc sorretto dall'angelo sfama Daniele nella fossa dei leoni e ciclo di affreschi, opere realizzate nelle volte del Refettorio dell'Osservanza.[84][27][85]
1631, Ciclo, affreschi realizzati per Andrea Maria della Rocca, principe di Valdina, raffiguranti le Stazioni della Via Crucis e Storie del Nuovo Testamento, tracce d'opere presenti sul muro del giardino, le opere costituenti la Natività nella cappella di villa Valdina[93] sono state trasportate su tela negli anni Settanta.
1635, Assunzione della Vergine, trittico commissionato da Nicolò Placido Branciforti, raffigurante rispettivamente il Martirio di Sant'Agnese (scomparto sinistro), Assunzione dell Beata Vergine Maria (scomparto centrale), Sant'Agata visitata da San Pietro nelle carceri (scomparto destro), opera custodita nella chiesa di Sant'Agata ai Giardini Iblei dell'Ordine dei frati minori cappuccini.[95][96]
XVII secolo, San Sebastiano ritratto con Santa Irene Vergine in atto di curarne le ferite, tela, attribuzione, opera custodita nella chiesa dei Cappuccini.
1628, San Sebastiano curato da Sant'Irene, dipinto, opera proveniente dalle raccolte di Maffeo Barberini e custodito presso Direzione generale INPS di Roma.
^Pagina 675, Vito Amico - Gioacchino di Marzo, "Dizionario topografico della Sicilia" [1], Salvatore di Marzo Editore, Volume secondo, Seconda edizione, Palermo, 1858.
^Pagina 99, Vito Amico - Gioacchino di Marzo, "Dizionario topografico della Sicilia" [2], Salvatore di Marzo Editore, Volume secondo, Seconda edizione, Palermo, 1858.
^Il titolo dell'opera è ambiguo perché probabilmente l'opera stessa è proveniente, come il paliotto e l'altare, dall'Oratorio del Presepe o derivata per contaminazione.
^abcPagina 57, Vincenzo Mortillaro, "Guida per Palermo e pei suoi dintorni del barone V. Mortillaro" [3], Palermo, Tipografia del giorn. Letterario, 1836.
^Pagina 13, Vincenzo Mortillaro, "Guida per Palermo e pei suoi dintorni del barone V. Mortillaro" [5], Tipografia del giorn. Letterario, Palermo, 1836.
^Pagina 585, Vito Amico - Gioacchino di Marzo, "Dizionario topografico della Sicilia" [6], Salvatore di Marzo Editore, Volume secondo, Seconda edizione, Palermo, 1858.
^Pagina 208, Achille Ferres, "Descrizione storica delle chiese di Malta e Gozo" [8], Malta, 1866.
Bibliografia
Guido di Stefano. Pietro Novelli il monrealese. Palermo, Flaccovio, 1989.
Autori vari. Pietro Novelli e il suo ambiente. catalogo della mostra, Palermo, Flaccovio, 1990.
Teresa Viscuso, Pittori fiamminghi nella Sicilia occidentale al tempo di Pietro Novelli: nuove acquisizioni documentarie, in Pietro Novelli e il suo ambiente. – Palermo: Flaccovio, 1990, p. 101-114.
Antonina Greco Di Bianca, Il Seicento in Sicilia: Pietro Novelli il Monrealese, in Il giornale dell'arte, 8.1990,80, p. 9.
Vincenzo Scuderi, Pietro Novelli: tra reale e ideale, Monreale, 1990.(Kalós: Maestri Siciliani; 6).
Antonio Cuccia, La prima maturità di Pietro Novelli: contributi all'attività giovanile, in Bollettino d'arte, 6.Ser. 84.1999(2000),108, p. 19-56.
Antonio Cuccia, Opere giovanili di Pietro Novelli in Kalós, 13.2001,1, p. 26-31.
Gaetano Bongiovanni, Scheda 143 (Pietro Novelli, Immacolata Concezione, 1635-36 ca., Palermo, Chiesa di Sant'Antonio di Padova), in Il cannocchiale e il pennello. Nuova scienza e nuova arte nell'età di Galileo, Firenze, Giunti, 2009, pp. 316–317, 382-383.