Il pogrom degli azeri a Gugark nel marzo 1988 seguì il precedente pogrom degli armeni a Sumgait alla fine di febbraio 1988.[4] La persecuzione degli azeri continuò fino a quando quasi tutti fuggirono dalla regione.[3] Il pogrom fu uno degli atti di violenza etnica nel contesto del conflitto del Nagorno-Karabakh, che sarebbe poi sfociato in una guerra.
Le fonti azere etichettano il pogrom come un "massacro" (in azeroQuqark qırğını/qətliamı).[6][7][8]
Contesto
Il distretto di Gugark, chiamato Boyuk Garakilsa (in azeroBöyük Qarakilsə 'Grande Chiesa Nera') dai suoi abitanti azeri,[9] era uno dei distretti della RSS Armena, allora parte dell'Unione Sovietica.[10] In questa zona vivevano compattamente abitanti di etnia azera. In seguito alla dissoluzione dell'Unione Sovietica, il distretto entrò a far parte della Repubblica indipendente di Armenia, e sostituito con la Provincia di Lori.[11]
Dopo il pogrom di Kirovabad, i rifugiati armeni di Gəncə si riversarono nel distretto di Gugark attraverso la Georgia.[12] Le tensioni in Armenia tra gli armeni e gli azeri erano alte, poiché entrambi temevano un attacco dall'altra parte.[13]
Pogrom
Lo scontro etnico tra armeni e azeri iniziò nel marzo 1988. Gli armeni attaccarono le case degli azeri,[14][15] mentre le autorità locali registrarono casi di percosse e rapine agli azeri da parte degli armeni, anche nei luoghi di lavoro con armeni che picchiavano i commercianti del mercato azero e rubavano i loro prodotti.[13]
La violenza e la discriminazione contro gli azeri divamparono in tutta la RSS Armena nel novembre 1988.[16] Gli azeri furono licenziati da diverse organizzazioni e dalle fabbriche della regione.[13] La maggior parte delle vittime delle violenze si trovava nei territori settentrionali del Paese, compreso il distretto di Gugark.[17] Gli armeni locali attaccarono e in alcuni casi uccisero gli azeri locali. Il Comitato Karabakh, per ridurre la possibilità di provocazioni, vigilava la città di notte, ma non poteva garantirne la piena protezione. Le autorità cercarono di proteggere gli azeri locali, mettendo soldati e agenti di polizia sulle strade che conducevano ai villaggi abitati dagli azeri. Quando gli azeri locali si ritrovarono scortati al di fuori della regione dalle autorità, è stato riportato che gli armeni avessero attaccato i convogli di azeri in fuga.[13][18]
Il numero ufficialmente riportato di azeri uccisi nel villaggio di Gugark all'epoca era di undici.[13] Secondo il giornalista armeno Mane Papyan, sette azeri furono uccisi a Vanadzor, mentre gli altri furono perseguitati ed esiliati.[19] Secondo lo storico e pubblicista azero Arif Yunus, 21 azeri furono uccisi a Gugark.[20] La lista di Yunus venne ripubblicata dall'ambasciata dell'Azerbaigian nel Regno Unito nel 2008.[21] L'ex presidente di una fattoria collettiva nella regione, Stepan Ayvazyan, dichiarò che i gruppi colpevoli avevano bruciato i corpi dei morti a Shahumyan in modo che non potessero essere identificati.[19]
Reazione del governo
La radio armena riferì che il leader del Partito comunista e il capo del parlamento nella zona di Gugark avevano mostrato "miopia politica", e che il governo sovietico li aveva sollevati dalle loro funzioni.[22] A seguito di ciò, un gruppo di circa 100 esperti arrivò da Mosca nella regione per indagare sugli omicidi.[19] L'ufficio del procuratore generale dell'URSS avviò un procedimento penale per gli omicidi, ma gli autori non vennero mai trovati e il caso penale non fu risolto.[19] Il primo procuratore generale dell'Azerbaigian, Ismat Gayibov, criticò le autorità sovietiche per non aver attirato abbastanza attenzione sugli eventi, nei quali solo quattro persone furono arrestate per le uccisioni. Secondo l'ex procuratore di Vanadzor, Grigori Shahverdyan, gli attacchi furono organizzati da piccoli gruppi di giovani armeni.[19] La presidente del Comitato nazionale azero della Federazione internazionale di Helsinki per i diritti umani, Arzu Abdulayeva, dichiarò che l'opinione pubblica azera, al di là delle voci, non seppe nulla del pogrom degli azeri a Gugark per molto tempo a causa di un insabbiamento.[23]
Conseguenze
Nel 1989, molti azeri originari di Gugark tornarono per vendere i loro appartamenti o per ricevere un risarcimento per la perdita degli appartamenti dopo il terremoto di Spitak. Quando tutti gli affari furono completati, lasciarono tutti le loro case.[19]
Secondo Arif Yunus, la parola "Gugark" era diventata un nome familiare per gli azeri, avendo lo stesso valore di "Sumgait" per gli armeni.[20] Arzu Abdulayeva, sostenitrice della pace tra Armenia e Azerbaigian, ha affermato che gli eventi a Sumgait furono molto simili a quelli accaduti a Gugark.[23]
Nella letteratura
Il pogrom di Gugark è stata una delle ambientazioni principali del controverso romanzo Gugark dello scrittore azero Seymur Baycan.[24] Il romanzo circondava la storia d'amore di un uomo azero di nome Seymur e di una donna armena di nome Anoush in mezzo ai pogrom a Baku e Gugark. Baycan evitò le dure critiche in Azerbaigian citando solo l'espulsione degli armeni, e non le vessazioni o le violenze contro gli armeni. Il romanzo fu generalmente ben accolto in Azerbaigian nonostante il suo controverso messaggio di pace. Al contrario, Akram Aylisli, l'autore di un'opera simile Daş yuxular (Sogni di pietra) che descrive gli eventi dei pogrom di Baku e Sumgait, fu condannato in Azerbaigian e perseguitato dalle autorità azere. Critici come Mikail Mamedov, paragonando Gugark a Daş yuxular, criticarono Gugark per non essere ben scritto e quindi privo di qualsiasi messaggio potente.[25]
«On the other hand, attacks against Azerbaijanis also increased in great proportions, with several pogroms in the cities of Gugark and Gosh, including dozens of deaths and intensifying the nationalism of the two countries»
«Armenian towns of Spitak, Gugark, and others. Two hundred sixteen were killed in Armenia, including 57 women, 5 infants, and 18 children. The last Azerbaijanis were forced out of Armenia by the end of November 1988.»
«On February 27 and 28, 1988, he followed the pogrom in the aforementioned city of Sumgait. A large crowd of Azerbaijanis began attacking Armenian shops and houses, looting and killing Armenian fellow citizens... The result was the exodus of the Armenian population from the city. Similar attacks followed in Armenia against the Azerbaijani minority in the cities of Spitak and Gugark.»
^Guliyev, C. B., ed. (1981). "Kirovakan". Azerbaijani Soviet Encyclopedia (in Azerbaijani). V. Baku.
^Центральный Исполнительный Комитет Союза ССР, Всероссийский центральный исполнительный комитет. Административно-территориальное деление союза ССР (Районы и города СССР). Издательство "Власть Советов" при Президиуме ВЦИК Москва, 1931, страницы 234-237
^abcde(EN) Papyan, Mane, Gugark after Sumgait, su Caucasus Edition: Journal of Conflict Transformation, 23 aprile 2015. URL consultato il 29 dicembre 2021.
^(RU) Khlystun, Victor, 10 БАЛЛОВ ПО ШКАЛЕ ПОЛИТБЮРО, su trud.ru, Trud-7, 2 gennaio 2001 (archiviato dall'url originale il 15 febbraio 2010).
^ Abzavaty, Yazep, Непризнанные IV. Горькие плоды «Черного сада», su nmnby.org, 15 gennaio 2007. URL consultato il 29 dicembre 2021 (archiviato dall'url originale il 20 novembre 2008).
^Погромы в Армении: суждения, домыслы и факты". Ekspress-Khronika (in russo) (16). 16 aprile 1991.
«Between Kirovakan and Diližan, near Gugark, "Armenian extremists" attack the convoy. The villagers quote the names of three deportees who are said to have died and evoke gunshot wounds»
^(EN) Felicity Barringer e Special To the New York Times, 3 More Killed in Soviet Ethnic Protest, in The New York Times, 7 dicembre 1988. URL consultato il 29 dicembre 2021.
«The resolution said that party and Government leaders would lose their posts for such actions, and late Monday the Armenian radio reported that the Communist Party leader and head of the parliament in the Gugark area had shown political short-sightedness. The two men had been relieved of their duties after ethnic fights there resulted in tragic consequences. Party and Government workers in the Yekhegnadzor district of Armenia were also criticized in the report carried by the Moscow radio tonigh
Traduzione: "La risoluzione affermava che i leader del partito e del governo avrebbero perso il loro posto per tali azioni e lunedì la radio armena ha riferito che il leader del Partito comunista e il capo del parlamento nell'area di Gugark hanno mostrato miopia politica. I due uomini erano stati sollevati dalle loro funzioni dopo che le lotte etniche avevano avuto conseguenze tragiche. Anche i lavoratori del partito e del governo nel distretto di Yekhegnadzor in Armenia sono stati criticati nel rapporto diffuso stasera dalla radio di Mosca".»