Dal probabile capostipite, di provenienza cremonese, dei Lupi, Guido I (1198 circa-1213) e da una Rossi discese Ugolotto. I Lupi detenevano il titolo di signori e ostentavano, non autorizzati, quello di marchesi. Il 20 settembre 1347, l'imperatoreCarlo IV sottoscrisse, in Praga, un diploma in cui conferiva a Ugolotto il rango di marchese di Soragna per sé e i suoi discendenti, riconoscendo gli antichi diritti della casata su queste terre, unendo altresì il mero et mixto imperio, la bassa e l'alta giurisdizione e la potestà di spada sui sudditi medesimi.[6]
Ai sensi del decreto, il marchesato soragnese fu confermato con la dignità di feudo imperiale che conservò fino all'occupazione francese con questi privilegi: la facoltà di promulgare un proprio statuto del buono e quieto vivere (emanato, nel 1525, da Giambattista Meli che completò quello del 1470), convalidare l'attività degli ambasciatori di altri Stati, stipulare patti di alleanza o accomandigia, dichiarare guerra, battere moneta (questo si verificò solo nel 1731),[7] imporre tasse e balzelli.
Il marchese aveva, inoltre, la prerogativa di accordare asilo politico, senza paura per il soggetto di essere estradato, nonché di permettere il transito o la sosta nel feudo di truppe straniere.[8]
Il 5 marzo 1514 morì Diofebo I Lupi che dalle due mogli Caterina Pallavicino di Zibello e Caterina Castiglioni di Garlasco non aveva avuto prole: provvide infatti ad adottare quale erede Giampaolo I Meli Lupi, figlio di Ippolita Ponzoni e di Giambattista Meli, nipote di Caterina Lupi (sua sorella) e di Giovanni Meli. Giambattista divenne reggente per il piccolo Giampaolo I di sei anni, che, il 10 aprile 1530, ottenne da Carlo V la dignità di nobile del Sacro Romano Impero, la conferma dell'investitura marchionale, il diritto di chiamarsi Meli Lupi e la concessione di esibire l'aquila imperiale nera bicipite, con coda e ali spiegate, nel nuovo stemma inquartato delle due famiglie. Il marchese, raggiunta la maggiore età, si occupò del benessere dei sudditi, fece fortificare Soragna con una cinta muraria e ristrutturare la rocca.[9]
Il secolo successivo fu triste per il marchesato che dovette vivere gli anni della peste, ospitare nel proprio territorio le truppe imperiali a causa della guerra tra il regno di Francia e il ducato di Savoia, piangere l'improvvisa morte dell'erede sedicenne Gianbattista, unico figlio di Giampaolo IV. La successione spettò al fratello di questi, Nicolò I, e il ragazzo fu sepolto, come altri esponenti della famiglia, nella chiesa dei Serviti. Giampaolo IV fu il primo principe di Soragna dal 4 agosto 1709, nominato anche principe imperiale (essendosi separato nel 1698 da Ottavia Rossi, la prima principessa fu la cognata Cecilia Loredan) dall'imperatore Giuseppe I che, con questa designazione, volle sottolineare che il ducato di Parma e Piacenza era un territorio a sé soggetto e dipendente, e non un feudo del Papa che lo aveva creato per i Farnese. Nel 1731 il principe fece coniare uno scudo d'oro, in pochi esemplari ora rarissimi, con impresso il blasone dell'Impero e quello dei Meli Lupi.[12] L'emblema araldico dei Lupi era rappresentato in questo modo:[1]
«Aquila bicipite di nero coronata alla reale di oro su oro, cervo rampante al naturale a 5 corna d'oro su argento, lupo rampante d'azzurro su argento, 2 bande di oro su rosso.»
Guido IV Meli Lupi fu l'ultimo principe sovrano di Soragna che tenne corte nell'imponente rocca con interni sfarzosi, sita nel borgo, la cui cappella di Santa Croce conserva il sarcofago di Ugolotto. Le milizie feudali e il podestà abbandonarono i propri incarichi: l'occupazione parmigiana, nel 1791, costrinse il feudatario a rinunciare ai suoi poteri, ma mantenne il rango principesco nominale e la proprietà dei beni mobili e immobili della casata. Il principato, dopo il periodo di dominio napoleonico, fu annesso al ducato di Parma e Piacenza.[15]
(1741-1819), fu l'ultimo principe sovrano di Soragna e da lui discendono gli attuali esponenti della famiglia; Guido I, II e III furono signori prima di Ugolotto