Prospero (La tempesta)Prospero è il personaggio protagonista de La tempesta, una commedia di William Shakespeare. Ruolo letterarioEra il legittimo Duca di Milano che, con la figlia Miranda, fu abbandonato su una scialuppa in mezzo al mare dal fratello usurpatore Antonio perché morisse. Prospero e Miranda sopravvissero e trovarono asilo su una piccola isola. Prospero avendo conoscenze di magia la usò per assoggettare al suo controllo l'isola e i suoi personaggi. Sull'isola, divenne il signore di Calibano e Ariel. Per combinazione Antonio navigò vicino all'isola e Prospero ne approfittò scatenando una tempesta che forzò i naviganti a scendere a terra. Prospero, durante gli eventi successivi, riguadagnò così il Ducato di Milano. A causa dei suoi poteri alcuni ritengono che Prospero rappresenti Shakespeare, Giacomo I o Dio[senza fonte]. Frances Yates si chiese, nel testo Giordano Bruno e la tradizione ermetica, quanto la figura e il ruolo del mago che Shakespeare presenta con Prospero fosse influenzata da Giordano Bruno[1]. È possibile che il personaggio fosse basato su, o come minimo ispirato da, Thomas Harriot, un filosofo e scienziato con una reputazione di mago ai tempi di Shakespeare. Alcuni ritengono anche che Prospero rappresenti un colono, visto come tratta Calibano e Ariel e il suo uso generale del potere[senza fonte]. Il discorso di ProsperoIl soliloquio finale de La Tempesta è considerato uno dei discorsi più memorabili della letteratura shakespeariana. Prospero descrive la perdita dei suoi poteri magici e la cattura di Calibano e Ariel. Si riferisce alla loro prigionia e al suo confinamento sull'isola, che solo grazie ad un applauso del pubblico potrà terminare. Epilogo(EN)
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