Psittacosi
La psittacosi, sinonimo di ornitosi, è una malattia infettiva causata da Chlamydophila psittaci generalmente trasmessa dagli uccelli all'uomo[1][2]. EpidemiologiaSi tratta di una condizione non comune, ma si stima che la prevalenza sia sottostimata; negli Stati Uniti sono riportati 100-200 casi l'anno[2]. Sono state descritte tuttavia epidemia in concomitanza con massicce importazioni di uccelli esotici[2]. EziologiaIl batterio viene trasmesso tipicamente da volatili, in particolar modo pappagalli e canarini, ma il contagio può derivare anche da cani, gatti e pecore[2]. La trasmissione interumana, sebbene rara, è possibile[2]. Nel caso di coinvolgimento primitivo polmonare, il periodo di incubazione dura 1-3 giorni, ma può più comunemente durare 1-2 settimane in caso di batteriemia con localizzazioni al sistema reticoloendoteliale splenico ed epatico[2]. ClinicaSegni e sintomiLe manifestazioni cliniche sono generalmente aspecifiche e comprendono febbre, anoressia, dispnea, diarrea, cefalea, mialgia e tosse[1][2]. Può tuttavia complicarsi con epatite, endocardite e coinvolgimento neurologico[1]. Esami di laboratorio e strumentaliLa radiografia del torace mostra i segni tipici della polmonite[1], che viene classificata come atipica[2]. TrattamentoIl trattamento è antibiotico (sulfamidici) e garantisce una buona prognosi, sebbene siano possibili casi fatali[1]; se non trattata può condurre a morte il 20% dei pazienti[2]. NoteBibliografia
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