Romano R.120
Il Romano R.120[N 1] fu un bombardiere bimotore quadriposto monoplano ad ala bassa sviluppato dall'azienda aeronautica francese Chantiers aéronavals Étienne Romano nella prima parte degli anni trenta e rimasto allo stadio di prototipo. Portato in volo per la prima volta nel 1938, a una valutazione comparativa non riuscì ad ottenere prestazioni tali da superare i modelli concorrenti e il suo sviluppo venne interrotto senza avviare alcuna produzione in serie. Fu l'ultimo modello sviluppato dall'azienda francese prima di essere assorbita nel consorzio Société nationale des constructions aéronautiques du sud-est (SNCASE). Storia del progettoIl Service technique de l'aéronautique (STAé)[N 2] in data 17 novembre 1934[2][3], emise una specifica per la fornitura di un nuovo velivolo della categoria "B5" (bombardiere a cinque posti) in grado di trasportare 1 000 kg di bombe (che salivano fino a 1 500 kg su distanze più contenute) a una velocità massima non inferiore ai 400 km/h a 4 000 m di quota[2][3]; al fine di rendere più agevole il raggiungimento delle prestazioni richieste l'aereo non avrebbe dovuto essere dotato di postazioni difensive montate su torrette[2][3]. Il velivolo richiesto faceva parte della "seconda generazione" di macchine progettate per dotare l'Armée de l'air, l'aeronautica militare francese di recente costituzione come Arma autonoma[2] e avrebbe dovuto discostarsi dai modelli allora in servizio, ovvero l'Amiot 143, il Bloch MB 200, il Farman F.222 il Lioré et Olivier LeO H-257 e il Potez 540[2], ispirati dalle teorie sul bombardamento strategico care a Giulio Douhet[2] e Billy Mitchell ma oramai considerati obsoleti. Nacquero così, più o meno contemporaneamente, i progetti dei concorrenti del Romano R.120: l'Amiot 341, il Bloch MB 134, il Latécoère 570 e il Lioré et Olivier LeO 45; tutti progetti che, a seguito di una modifica alla specifica iniziale, furono rivisti in configurazione quadriposto e per i quali era previsto l'impiego di nuovi motori in grado di erogare la potenza di 1 000 CV anch'essi in corso di sviluppo[3][4]. UtilizzatoriNoteAnnotazioni
Fonti
BibliografiaPubblicazioni
Collegamenti esterni
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