L'area di Russi vanta una storia bimillenaria, come attesta l'area archeologica della Villa Romana del II secolo d.C. La ricerca archeologica mostra come la zona fosse interessata da coltivazioni di tipo intensivo.
Fin dall'Alto Medioevo faentini e ravennati si contesero il territorio di Russi, al centro di una fertile pianura. I ravennati, per difendersi dalle aggressioni faentine, costruirono i presidi militari di Raffanara (Raffanaria, a guardia del fiume Lamone[5]), e di Cortina.
Nel 1234, durante una delle frequenti battaglie fra le due città, i faentini espugnarono le due roccaforti lasciando così i ravennati senza difesa.[6] Successivamente sorse un centro, necessariamente un castrum, cioè un centro fortificato. Russi nacque così nel 1371 per volere di Guido da Polenta (sesto dei Signori della casata ravennate), che visse nel castello fino al 1377. Il casato Da Polenta e quello dei faentini Manfredi si disputarono lungamente il controllo dello strategico castrum russiano.
I primi tre decenni del XVI secolo causarono grandi sofferenze alla popolazione; il castello subì infatti diversi assedi: prima da parte delle truppe del Borgia, poi dalle forze della Lega di Cambrai, infine il tremendo eccidio del 3-4 aprile del 1512 da parte di Gastone di Foix. Ad accrescere le sventure, nel 1527 passarono per il territorio russiano le truppe di Carlo di Borbone dirette a Roma, che occuparono il castello, poi si abbandonarono a saccheggi ed uccisioni.
Dopo varie vicende, Russi nel 1568 ritornò sotto la giurisdizione di Faenza, nello Stato Pontificio, ma riuscì ad ottenere magistrature proprie ed autonomia amministrativa.
Nel 1688 il paese fu quasi interamente distrutto da un terremoto.
Risorgimento e Unità d'Italia
Russi fece parte dello Stato della Chiesa fino al 1859, quando i territori della Legazione delle Romagne furono occupati dalle truppe del Regno di Sardegna. Russi annovera alcuni personaggi che furono protagonisti del periodo risorgimentale: i Farini (in testa Domenico Antonio Farini) e i Baccarini diedero alto prestigio al paese e alla nazione in campo politico e sociale, i Babini ed altri in quello economico-industriale, provocando un radicale cambiamento nella vita economica del paese e imponendosi in campo internazionale.
Nei moti del 1831 Russi fu il primo paese di Romagna ad insorgere, ma a fare le maggiori spese di tale insurrezione fu, il 31 dicembre del 1834, lo stesso Farini, che in un'imboscata venne colpito a morte. Da quell'anno fino alla presa di Roma, ben 367 furono le presenze di russiani in moti e guerre per l'indipendenza d'Italia.
Dopo l'unità d'Italia ebbero inizio a Russi nuove attività economiche. Il paese, da centro prevalentemente agricolo, iniziò i primi passi verso l'industria e il commercio (già fiorente in seno alla cittadina dal XVI secolo).
«D'azzurro, alla torre d'oro, di un palco, con bertesca merlata alla ghibellina, torricellata di un pezzo e finestrata di nero, movente dal terreno di verde. Ornamenti esteriori da Città.»
Pieve di Santo Stefano in Tegurio – Sita nella frazione di Godo, risale all'VIII secolo;
Pieve di San Pancrazio[11] - dà il nome al centro abitato omonimo, sito a 4 km da Russi ed ecclesiasticamente in diocesi di Forlì (così come la vicina frazione di Chiesuola). Le due pievi rappresentano splendidi esempi di antica arte religiosa in stile romanico;
Chiesa dell'Addolorata - anch'essa edificata nel XVIII secolo, all'interno è conservata l'immagine della Madonna dei Sette Dolori tanto cara ai russiani. Il suo culto risale almeno al XVII secolo, quando si insediò in paese un convento di frati Serviti. In suo onore si celebra la «Fìra d'j Sët dulur» (vedi Infra).
Palazzo San Giacomo o Palazzo Rasponi – Ubicato poco fuori le porte cittadine. Al suo interno si conservano splendidi affreschi a tema mitologico ed allegorico.
Architetture militari
Rocca – Fortilizio trecentesco, voluto dalla potente famiglia dei Da Polenta di Ravenna. Oggi ospita raccolte museali.
Siti archeologici
Villa romana – In epoca romana l'abitazione fu a capo di un lotto della centuriazione. La sua origine è databile al I secolo a.C.; rimase attiva fino almeno al IV secolo d.C. Riscoperta nel 1939, oggi ne rimangono le fondamenta e i pavimenti a mosaico. Reperti archeologici sono conservati nel museo sito nella Rocca di Russi.
Aree naturali
Nel territorio comunale si trova un'area di riequilibrio ecologico dell'estensione di 132 ettari denominata Bacini di Russi e Fiume Lamone[12]. Si tratta di una vasta superficie comprendente la vegetazione ripariale del fiume Lamone, l'area naturalistica attorno alla Villa romana, l'area agricola circostante Palazzo San Giacomo e le vasche dell'ex zuccherificio. Nell'area sono ricompresi i tipici ambienti della bassa pianura russiana: bosco igrofilo, bosco mesofilo, praterie umide e allagate, prato stabile, stagno.
Al 31 dicembre 2023 la popolazione straniera era di 1226 persone, pari al 9,62% dei residenti.[14]
Cultura
Musei
Museo civico: riunisce le raccolte che, conservate in diversi luoghi del paese, dal 1997 sono state collocate all'interno della Rocca trecentesca. Le opere sono state classificate in tre gruppi: museo archeologico (coi reperti della Villa romana), pinacoteca e fondo archivistico "Alfredo Baccarini";
Museo della vita contadina in Romagna (nella frazione San Pancrazio), che conserva oggetti che documentano la via rurale nel territorio di San Pancrazio e Russi;
Museo dell'arredo contemporaneo (sito lungo la Strada San Vitale in direzione Ravenna), riepiloga la storia dell'arredo dal 1880 al 1980;
Raccolta di ceramica rustica romagnola e di campane;
Raccolta etnologica Romagnola.
Gastronomia
Piatto tipico di Russi è il bel e cot, prodotto con muscolo di maiale, golela, testa disossata e cotenna, servito su fette di pane fragrante. Le carni vengono condite con sale grosso, pepe, chiodi di garofano, cannella, noce moscata e zucchero.[15]
La canèna è un vino novello di prima spremitura, quasi una sorta di mosto fatto con uve di cui si andava perdendo la coltivazione; è aspro ma con un retrogusto dolce tipico del mosto appena spillato; si accompagna in maniera ideale al bel e cot. Si ricordano le cantine del Palazzo San Giacomo, in cui veniva fatto riposare il vino delle varietà Canena, Trebbiano e Uva d'Oro.[16]
Si svolge nella terza settimana di settembre e presenta un'ampia offerta di eventi musicali e culturali nonché appuntamenti gastronomici con specialità locali. Il piatto simbolo della sagra è il bel e cot, una tipicità di Russi (vedi Gastronomia).
Storia della Fira
La cânta d' Ross
A Russi e alla Fira di sétt dulur è dedicata anche la canzone in romagnolo che appartiene alla tradizione popolare La cânta d' Ross (La canzone di Russi):
«Non c'è un posto più bello di questo, mai non manca l'armonia, tutti son sempre in allegria, e se ne fregano del mondo se è triste.
Russi, centro di Romagna si beve e si mangia senza ristrettezze
per le feste dei sette dolori, dei cappelletti e della canèna delle ragazze che sono una rovina, rosse, fresche come fiori.
Russi, centro di Romagna. ecc...»
La festa venne ripristinata, dopo essere stata sospesa nel 1798 su editto di Napoleone Bonaparte, solo nel 1815, con il ritorno della Romagna sotto l'egida pontificia. A quel tempo, la festa era solo religiosa e consisteva in una processione ed una questua che serviva a supportare le spese. Nel 1861 il comune riconobbe la Confraternita dei 7 dolori, disponendo che la festa si tenesse nella terza domenica di settembre. Contestualmente gli esercizi di arti e mestieri iniziarono a beneficiare del passaggio della festa religiosa e fiera di paese.
In considerazione di ciò, nel 1871 la festa cambiò nome divenendo Fiera di bestiame detta dell'Addolorata. La fiera di bestiame e si svolgeva nel Foro Boario. Nel 1877 la festa si sviluppò ulteriormente tanto che venne istituito un treno speciale da Ravenna che portasse visitatori ad assistere alla corsa dei cavalli berberi e agli spettacoli pirotecnici con i fuochi di artificio.
Dopo la sospensione per la prima guerra mondiale venne istituito nell'ambito della fiera il luna park con giostre e tirasegni. Alla fine della seconda guerra mondiale la festa ha avuto un ulteriore miglioramento ed ha cambiato ancora nome da Fiera dell'Addolorata a Fira di set dulur. Ad arricchire la parte spettacolare si è iniziato a rappresentare grandi opere ed operette all'interno del teatro, mentre hanno continuato a tenersi le corse di cavalli berberi e la mostra del bestiame che è stata soppressa dagli anni ottanta.
La Fira continua comunque ad essere un'attrazione del paese che nei giorni del suo svolgimento si veste a festa. Cantastorie provenienti da ogni regione d'Italia animano la scena e la domenica sera ed il lunedì ci sono i fuochi artificiali che attirano persone da ogni parte della provincia (interessate in particolare a la girandola e ai fuochi sui pali).
Festival Internazionale del Folklore
Dal 1988 al 2019 il Gruppo Canterini Romagnoli "Città di Russi" ha organizzato il Festival Internazionale del Folklore.
Libri mai mai visti
Fino all'anno 2015 si è tenuta a Russi la mostra annuale dei Libri mai mai visti, organizzata dall'associazione locale VAri Cervelli Associati (VACA)[17]. La mostra presentava le opere migliori, in una sorta di concorso di bellezza dell'assurdo, a cui potevano partecipare libri realizzati in materiali improbabili, o a partire da un'idea curiosa, o contenenti storie raccontate per materiali, disegni e parole difficilmente commercializzabili da un editore, in quanto opere d'artista fuori standard.
La mostra richiamava curiosi anche da città lontane. Nel 2000 venne presentata a New York presso la New York University e negli anni seguenti diventò itinerante, venendo presentata anche all'Istituto Italiano di Cultura a Parigi, alla Biblioteca Classense di Ravenna, al Museo dell'illustrazione di Ferrara e alla Biblioteca comunale di Imola, e nel 2006 al Circolo dei Lettori di Torino all'interno della programmazione di Torino capitale mondiale del libro.
Nel 2007 fu creato un Fondo per raccogliere una selezione delle migliori opere, conservato a Russi.[18]
La manifestazione, sospesa nel 2016 per mancanza di fondi[19], è stata riproposta nel 2019 a Ravenna.[20]
Economia
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La città di Russi è stata insignita nell'anno 2008 dalla Comunità Europea con la "Bandiera d'onore".
Sport
La manifestazione sportiva più importante che si tiene a Russi è la «Maratona del Lamone». Nata nel 1977, è la maratona più vecchia dell'Emilia-Romagna e la seconda in Italia. La manifestazione è organizzata dal «G. S. Lamone».
A Russi giocano:
La squadra di baseball di Godo in Serie A
la squadra di calcio a 5 che milita in Serie A2[23]
^L'antico stemma viene descritto: d'azzurro, alla torre d'oro, merlata alla guelfa di sette pezzi, torricellata d'un pezzo non merlato, e fondato sulla pianura erbosa al naturale.
^abRussi, su ACS - Ufficio araldico - Fascicoli comunali.
^Pieve San Pancrazio Russi, su romanico-emiliaromagna.com. URL consultato il 10 febbraio 2022 (archiviato dall'url originale l'8 aprile 2019).