Al torneo partecipavano le seconde squadre dei club di Prima Categoria, più tre squadre titolari di società provinciali di recente affiliazione. Il campionato assunse dunque una marcata natura ibrida, aggiungendo all'originario spirito di torneo per le riserve dei sodalizi metropolitani quello di banco di prova per le formazioni delle città minori, le quali, essendo meno a contatto per motivi economici con i commercianti e sportivi inglesi, venivano considerate ipso facto più deboli.[1]
Il campionato, il primo a vedere al via una formazione toscana aggregata però alla Liguria per mancanza di avversari, fu anch'esso condizionato nei suoi esiti dalle roventi polemiche della Prima Categoria 1906. In seguito ai gravi incidenti e alle presunte irregolarità arbitrali lamentate dai rossoblù nel match della prima squadra in casa della Juventus del 18 marzo, la società ligure si rifiutò di mandare in Piemonte i suoi giovani la domenica successiva protestando contro la mancanza di sicurezza e il rifiuto federale di concedere la vittoria a tavolino ai titolari, e ciò nonostante potesse ancore ambire ad agganciare il Milan nella lotta al titolo di II livello, che così fu conclusa per rinuncia come poi avvenne nel campionato maggiore.[3]