Sousa teuszii
La susa atlantica (Sousa teuszii (Kükenthal, 1892)), nota anche come delfino del Camerun, è un cetaceo della famiglia dei Delfinidi (Delphinidae) originario delle aree costiere dell'Africa occidentale.[2] TassonomiaLa susa atlantica è una delle quattro specie di delfini del genere Sousa. In passato la validità di questa specie è stata messa in discussione, ma le recenti analisi genetiche e morfologiche hanno fornito prove convincenti del fatto che essa sia valida e separata dalle altre suse degli oceani Indiano e Pacifico. Per maggiori dettagli vedere la «Tassonomia del genere Sousa». DescrizioneL'aspetto fisico delle suse atlantiche è simile a quello delle suse indopacifiche. Misurano tra gli 1,8 e i 2,8 metri di lunghezza e pesano tra i 250 e i 285 kg. Hanno un corpo robusto, pinne larghe con punte arrotondate, un rostro ben definito più corto di quello delle altre suse e una piccola pinna dorsale falciforme poggiata su una caratteristica gobba dorsale ben sviluppata. La colorazione è generalmente grigio ardesia sul dorso e sui fianchi e sfuma in un grigio più chiaro sul ventre. Il rostro e la pinna dorsale tendono a schiarirsi con l'età. Il numero dei denti è inferiore rispetto ad altre specie di susa (27-32 nell'arcata superiore e 31-39 nell'arcata inferiore).[3] Distribuzione e habitatQuesti delfini vivono lungo la costa occidentale dell'Africa: il loro areale si estende dal Sahara Occidentale a nord all'Angola a sud. Si dice che siano particolarmente comuni al largo della costa della Mauritania. Si possono incontrare anche in fiumi come il Niger, sebbene di solito rimangano all'interno dell'estuario e raramente si spostino nell'entroterra. Non si spingono mai in mare aperto, rimanendo sempre entro una distanza di 1–2 km dalla costa, probabilmente per evitare predatori come le orche. BiologiaQuesta specie è generalmente timida, non cavalca le onde di prua e raramente si esibisce in evoluzioni aeree. I gruppi di solito variano da 1 a 8 animali, ma sono stati osservati gruppi composti anche da 20-40 esemplari. In Angola alcuni individui sembrano mostrare un'alta fedeltà al loro areale locale e forti modelli di associazione. Gli animali tendono a nutrirsi in piccole baie, in acque riparate dietro le barriere coralline e in aree al largo della foce dei fiumi in secca, mentre gli spostamenti avvengono principalmente lungo le coste esposte.[4] I gruppi si foraggiano generalmente in prossimità della riva in acque poco profonde e spesso all'interno della zona della risacca. Sembra che si nutrano principalmente di pesci di allevamento costiero come il cefalo.[4] Non sono stati condotti studi sul ciclo vitale. Sulla base di una specie imparentata, la Sousa plumbea, si sospetta che i maschi siano più grandi delle femmine.[4] ConservazioneIn Mauritania viene segnalata una relazione speciale tra le suse atlantiche e i pescatori. Lì è severamente vietato cacciare questi animali e i pescatori colpiscono la superficie dell'acqua con dei bastoni, facendo sì che i delfini spingano i pesci di cui si nutrono verso la riva, dove sono state già poste in precedenza le reti: le popolazioni di pesci sono così numerose che ce n'è abbastanza anche per i delfini. Anche in altre regioni la specie non viene cacciata spesso, ma essa è minacciata da altri fattori, in particolare dal pericolo di rimanere impigliata nelle rete da pesca e di annegare; altre minacce sono costituite dall'inquinamento dei mari e dalla riconversione di tratti di costa dove le foreste di mangrovie vengono disboscate a vantaggio di campi o insediamenti. Quel che è certo è che le popolazioni sono in diminuzione o addirittura scomparse, soprattutto nelle regioni costiere densamente popolate. Il numero di esemplari si aggira intorno alle 3000 unità e la specie è pertanto considerata «in pericolo critico» (Critically Endangered).[1] Note
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