Fondatore della dinastia fu il vichingoÍmar/Ivar figlio di Gofraid/Goffridh/Gothfraid/Guðrøðr re di Lochlann, attivo nella seconda metà del IX secolo e quindi contemporaneo di quel semi-leggendarioÍvarr Ragnarsson che, a capo della c.d. Grande armata danese, invase l'Anglia Orientale (865) e conquistò York (866) fondando il Regno di Jórvík. In ragione del fatto che il capostipite degli Uí Ímair venne ricordato alla sua morte (873) dagli Annali dell'Ulster come «Imhar, rex Nordmannorum totius Hibernie & Brittanie, uitam finiuit» (it. "Ímar, re dei norreni di tutta Irlanda e Gran Bretagna")[2] e che i suoi discendenti regnarono su York, taluni storici[3][4] ritengono che Ímar Gofraidson e Ívarr Ragnarsson siano la stessa persona. Per talaltri, invece, non sussistono dubbi sul fatto che si tratti di due distinti condottieri omonimi e contemporanei.[5][6]
Dal centro di potere di York, gli Uí Ímair, forti degli introiti loro garantiti dal controllo sul locale commercio degli schiavi,[7] organizzarono diverse spedizioni attraverso il Mare d'Irlanda, fondando numerosi avamposti militarmente solidi ed aggressivi in Irlanda (Dublino, Limerick, Waterford) e sottomettendo sia la Scozia insulare (v. Regno dell'isola di Man) sia parte di quella continentale.[1] Scacciati da York nel X secolo, gli Imaridi si spostarono nei loro possedimenti irlandesi ed insulari, originando varie dinastie di sovrani vichingo-gaelici le cui gesta sono ricordate a tinte fosche nel Cogad Gáedel re Gallaib nel quale vengono presentati quali maggiori antagonisti dei popoli liberi d'Irlanda.
Famosi e potenti quanto l'altra grande dinastia vichinga loro contemporanea dei Rjurikidi, gli Uí Ímair non furono però in grado di creare una solida compagine statale dai loro possedimenti. Si trattò infatti quasi sempre di "Re del mare" membri di una medesima dinastia ma privi di un progetto unitario imperiale,[8] in taluni casi in conflitto gli uni contro gli altri. In ragione di questa frammentazione, il loro dominio, in ultima analisi, non fu nemmeno capace di connaturarsi come un impero fattuale come invece fu, nel XI secolo per l'Impero del Mare del Nord di Canuto il Grande.
Vichinghi di probabile origine norvegese[9] iniziarono a saccheggiare l'Irlanda partendo da basi sulla costa di Scozia (Lochlann nelle fonti irlandesi - v.si seguito), prendendone solitamente di mira i ricchi monasteri lungo la costa occidentale, dal 795, anno della prima incursione documentata nell'isola di Lambay, al largo di Dublino.[10] Le parti settentrionali ed orientali dell'isola furono le più colpite. Nei primi 40 anni, i raid furono condotti da piccoli gruppi mobili di vichinghi. A partire dal 830 i gruppi si trasformarono in grandi flotte di navi e dal 840 i norreni iniziarono a stabilirsi permanentemente sulla costa. Dublino fu l'insediamento più importante, nel lungo termine.
Nel 832 una flotta vichinga di circa 120 navi guidata dal semi-leggendario jarlTurgesius invase i vari regni sulle coste irlandesi settentrionale ed orientale.[11] Alcuni credono che l'incremento di invasori fosse dovuto al desiderio dei capi scandinavi di controllare i vantaggiosi raid sulle coste irlandesi. Poco dopo, infatti, i raid iniziarono a spingersi nell'entroterra dell'isola, seguendo i corsi d'acqua navigabili che furono risaliti per quanto possibile. Dopo l'840 i vichinghi avevano basi situati in tutti i punti strategici dell'Irlanda, di solito in corrispondenza degli estuari di fiumi, dove trascorrevano i mesi invernali. Il saccheggio e incendio di molti monasteri pose fine a quella che era stata l'epoca d'oro del cristianesimo in Irlanda ed a questo periodo risalgono le peculiari Round Towers iberniche, edifici circolari di cui ancora sono oggetto di dibattito lo scopo e l'uso ma che avrebbero potuto fungere appunto da riparo per monaci e parroci (ed i loro tesori) all'arrivo dei predoni dal mare.[12]
Nel 838 una piccola flotta vichinga entrò nel fiume Liffey in Irlanda orientale, probabilmente guidata dal capo Saxolb (Soxulfr), ucciso poco dopo, sempre nello stesso anno.[13] L'insediamento standard dei vichinghi era il longphort e proprio dal longphort nel Liffey originò Dublino. Dopo questa interazione, gli irlandesi ebbero contatti con i vichinghi per circa 40 anni. I vichinghi crearono insediamenti anche a Cork, Limerick, Waterford e Wexford. Letteratura, oggetti d'artigianato e stile decorativi di Irlanda e Inghilterra riflettono la cultura scandinava. I vichinghi commerciarono coi mercati irlandesi di Dublino. Gli scavi archeologici hanno portato alla luce importanti reperti provenienti da Inghilterra, Bisanzio, Persia ed Asia centrale. Dublino divenne così affollata nel XI secolo che le case furono costruite anche all'esterno delle mura. Gli irlandesi assorbirono la cultura vichinga, adattandosi alla loro presenza. In alcuni casi divennero alleati, praticando molti matrimoni interrazziali.
I vichinghi furono cacciati dall'Irlanda per breve tempo attorno al 900 ma tornarono a Waterford nel 914 per fondare quella che sarebbe diventata la prima città irlandese. Tutti gli altri longphort furono presto riconquistati e trasformati in città.
Dall'amalgama tra i norreni e la popolazione locale era nel frattempo originate, in Irlanda tanto quanto in Scozia, una nuova etnia mista chiamata Gall-Gaedhil in Irlanda e Gall-Gaels in Scozia, oggi nota come vichingo-gaelici.
La definitiva identificazione del capostipite degli Uí Ímair, Ímar, con Ívarr Ragnarsson è principalmente un problema di nazionalità. Sono infatti gli storici scandinavi a perorare la causa di Ragnarsson, laddove invece gli storici irlandesi sono giunti a ritenere che Ímar/Ivar figlio del sopracitato Gofraid/Goffridh/Gothfraid/Guðrøðr di Lochlann fosse un vichingo originario delle coste scozzesi e non giunto direttamente dalla Scandinavia.
La corrente storiograficairlandese di Donnchadh Ó Corráin (1942-2017) pone la discussione sul significato del termine irlandese "Lochlann/Laithlinn": il vocabolo infatti indica solo a partire dal XII secolo la Norvegia, da quando cioè Magnus III di Norvegia inaugurò la propria spedizione ad ovest,[17] ma, in epoca precedente e certo fino alla battaglia di Clontarf del 1014, si riferiva alle terre norrene e vichingo-gaeliche delle isole Ebridi e dell'isola di Man, le isole settentrionali (Orcadi e Shetland) e parte della terraferma scozzese, cioè i siti da cui partirono le prime scorrerie vichinghe-norvegesi dirette in Irlanda. Le prove a supporto del passaggio in Irlanda di esponenti della casa reale danese cui Ragnarsson apparteneva sono, secondo Ó Corráin, inconsistenti ed è debole l'identificazione del fratello di Ímar/Ivar, Amlaíb Conung, con Olaf il Bianco degli Ynglingar. Ímar e Amlaíb sarebbero stati membri di una dinastia norrena originaria della Scozia.[5]
I norvegesi Kim Hjardar (storico) e Vegard Vike (archeologo) sostengono invece la corrente scandinava. Ímar e Amlaíb, in realtà non fratelli carnali ma "fratelli d'armi", sarebbero da identificare con Ívarr Ragnarsson e Olaf il Bianco, messisi a capo di una spedizione vichinga giunta in Irlanda per trasformare gli insediamenti sparsi dei norreni in un vasto dominio.[3]
Storia
La creazione del dominio irlandese
L'arrivo di Ímar in Irlanda data all'anno 857,[18] quando giunse a Dublino per riscuotervi tributi per conto del fratello Amlaíb. Stando agli Annali, Ímar avrebbe accompagnato Amlaíb durante la sua precedente spedizione ad ovest, salvo poi tornarsene in patria con lui.[19] Di lì a poco, i due fratelli furono coinvolti in un prolungato conflitto con il Re supremo Máel Sechnaill che aveva già eliminato Turgesius. La causa del conflitto è incerta ma potrebbe essere scaturita dalla competizione per il controllo del Munster e delle sue risorse. Ímar si alleò contro Máel Sechnaill prima con Cerball mac Dúnlainge (†888) di Osraige e poi con Áed Findliath, altro Uí Néill rivale di Máel Sechnaill per il titolo di Re Supremo. Morto Máel Sechnaill nell'862, Ímar e i suoi fratelli (ad Ímar e Amlaíb si unì un terzo fratello, Auisle, nell'863),[20] chiamati "Re degli Stranieri" negli Annali,[20] hanno proseguito nella lotta contro i vari piccoli re irlandesi nel tentativo di espandere la loro influenza.[21] Si perdono le sue tracce negli anni dal 864 (la sua ultima apparizione sarebbe al fianco dei fratelli mentre razziano le coste britanniche)[22] al 870 e cioè quando Ívarr Ragnarsson viene menzionato a capo della Grande armata danese attiva in Inghilterra ed Amlaíb Conung è impegnato a combattere i gaeli in Irlanda.[23] Solo nel 870 Ímar ricompare al fianco del fratello Amlaíb all'Assedio del Castello di Dumbarton (Scozia), vittoriosamente terminato in quattro mesi, nel teatro di una guerra portata dai due fratelli al Regno di Strathclyde.[24][25] Alla morte di Ímar, nel 873, gli Annali lo ricordano quale «Imhar, rex Nordmannorum totius Hibernie & Brittanie, uitam finiuit» (it. "Re dei norreni di tutta Irlanda e Gran Bretagna").[2][6] Gli Annali frammentari d'Irlanda riportano che anche il padre di Ímar morì quell'anno e si ritiene che a quel tempo il loro territorio combinato comprendesse Dublino, Man e le Isole Occidentali, le Isole Orcadi e vaste parti della costa scozzese settentrionale e occidentale tra cui Argyll, Caithness e Sutherland.
Il primo successore di Ímar, suo figlio Bard, governò insieme al cugino Oistin mac Amlaíb, figlio di Amlaíb Conung.[26] Proseguì nelle razzie delle terre irlandesi ma pare che avviò anche un processo d'integrazione con gli indigeni:[27] es. tenne presso di sé uno dei figli di Áed Findliath e diede al suo erede un nome gaelico Uathmarán. Dovette poi difendere Dublino dalle mire di Halfdan Ragnarsson, già capo della Grande armata danese e fratello di Ívarr Ragnarsson, che, espulso dalla Northumbria tentò di prendere per sé il Regno di Dublino, ponendosi come liberatore dei Finngaill contro i Dubgaill, una prima volta nell'875[28] e una seconda, per lui fatale, nel 877 (v.si Battaglia di Strangford Lough).[6] Morto Bard nel 881,[29] gli succedette il fratello Sigfrido che dovette proseguire nella lotta contro i Finngaill, ora guidati da tale Óttar figlio di Iarnkné alleatosi agli Uí Néill. Sigfrido fu assassinato da uno dei suoi huscarl nell'888[30] ed il potere passò al terzo figlio di Ímar, Sitriuc che cinque anni dopo verrà sfidato per il controllo su Dublino da tale "Jarl Sigfrido"[31] e verrà assassinato insieme a dei congiunti nel 896.[32]
La debolezza degli Uí Ímair, evidentemente distratti da faide e congiure di palazzo, permise la riscossa degli irlandesi. Nel 902, Máel Finnia mac Flannacán, Re di Brega, e Cerball mac Muirecáin, Re del Leinster, conquistarono Dublino:[33][34] gli Imaridi fuorno espulsi mentre, stando alle prove archeologiche, ai "comuni" abitanti scandinavi fu permesso di rimanere. Privati del loro regno, gli Uí Ímair (discendenti/nipoti di Imar, sia in linea maschile sia femminile) si divisero in vari gruppi: qualcuno andò verso la Francia, altri verso la Gran Bretagna.[35]
Re di Dublino e Re di York
Ímar ua Ímair (prob. figlio di Sitriuc) si portò in Scozia ovev morì combattendo Costantino II nel 904[36] ma i suoi congiunti Ragnall ua Ímair e Sitric Cáech seppero salvare la dinastia dall'oblio: nel 917 tornarono in Irlanda a capo di una grande flotta, razziando e combattendo vittoriosamente contro diversi re gaelici. Sitric riprese per sé Dublino, mentre Ragnall tornò in Scozia a combattere Costantino II riuscendo a farsi Re di Jórvík nel 918.[37] Saldamente sul trono di Dublino dopo la Battaglia di Islandbridge[38] (919), Sitric lo affidò al congiunto Gofraid ua Ímair nel 920, portandosi in Scozia al fianco di Ragnall al quale successe quando questi morì l'anno dopo.[39] Negli anni successivi, Sitric guidò incursioni ai danni degli anglo-sassoni nella Mercia, raggiungendo un accordo di pace con Atelstano d'Inghilterra nel 926 e morendo l'anno dopo. Gofraid lasciò a questo punto Dublino ai propri figli e prese per sé la corona di Sitric ma venne scacciato da Atelstano. Riparò a Dublino, dove i suoi figli e quelli di Sitric, supportati dai vichinghi dello jarlTomrair mac Ailchi di Limerick, con cui Gofraid si era già infruttuosamente scontrato nel 924,[40] si contendevano il potere nell'ennesima faida interna alla Sippe, costringendolo a dedicare gli ultimi anni della sua vita a consolidarvi il potere. Fu il figlio Amlaíb mac Gofraid a riprendere la lotta con Atelstano ed a riunire le corone di Dublino e York nel 939 ma le lotte tra i suoi successori, il fratello Blákári (†948) ed il cugino Amlaíb Cuarán (926-981), vanificarono una volta ancora la possibilità degli Uí Ímair di creare un vero impero.
Amlaíb Cuarán fu l'ultimo degli Uí Ímair a giocare un ruolo fondamentale nella politica di Gran Bretagna ed Irlanda. Re di Northumbria per due (forse tre) volte e di Dublino per due, fu un rinomato guerriero e spietato saccheggiatore di chiese ma passò gli ultimi suoi giorni nell'Abbazia di Iona. Contemporaneo a Cuarán fu l'ennesimo Ímar/Ívar che negli anni 960 seppe affermarsi nel Munster dalla base di Limerick, rientrata nella sfera d'influenza della dinastia grazie ad Aralt mac Sitric, figlio di Sitric Cáech, Ivar di Limerick (†977), salvo poi essere eliminato dal Re del MunsterBrian Boru.
Per quanto fattuale e molto labile, il dominio degli Imaridi gravitante sul Mar d'Irlanda creò una base di potere economico per la dinastia che le permise di foraggiare le numerose e spesso infruttuose imprese belliche. Oltre ai proventi del saccheggio, gli Uí Ímair erano coinvolti, se non addirittura coordinatori, del locale commercio di schiavi, anche in qualità di schiavisti oltre che di proprietari del porto presso il quale aveva luogo il commercio,[7] e nell'allevamento (ed importazione in Irlanda) di cavalli.[42] Comune, tra le varie schiatte imaridi nel X secolo, pare essere stato il ricorso allo stendardo del corvo: Amlaíb Cuarán lo fece addirittura imprimere sulle monete di suo conio.[41] Etnicamente, gli Uí Ímair erano ormai diventati dei vichingo-gaelici, in ragione dei continui matrimoni con rampolli della nobiltà gaelica di Scozia ed Irlanda.
Clontarf e successivi sviluppi
Il figlio di Cuarán, Sigrtrygg Barba di Seta (970–1042), dovette prima contendere la signoria su Dublino ad Ivar di Waterford, probabilmente suo cugino,[43][44] e poi fronteggiare il crescente potere di Brian Boru, ormai Re supremo d'Irlanda, marito di secondo letto di sua madre Gormlaith (sorella del re del Leinster Máelmorda mac Murchada) e del quale aveva sposato la figlia per suggellare una debole alleanza. Il primo scontro tra Sigrtrygg e Boru avvenne nella battaglia di Glenmama (999) ed arrise al gaelico.[45] Diversi esponenti della dinastia imaride perirono in questo scontro. Su istigazione di Gormlaith, nel 1013 Máelmorda e Sigtrygg risolsero di riprendere le armi contro Boru, alleandosi con i clan gaelici contrari al Re supremo, con Sigurd il Forteconte delle Orcadi e Brodir dell'isola di Man. Ad entrambi gli jarl venne promesso da Sigtrygg il trono di Brian cosicché sia Sigurd sia Brodir pianificarono di uccidere l'altro dopo la battaglia finale, mentre Sigtrygg si impegnava a costruire delle alleanze che gli avrebbero permesso almeno di mantenere il suo potere su Dublino. Nel 1014, l'esercito di Brian giunse davanti alle mura di Dublino e pose lì l'accampamento ma subì la defezione degli irlandesi di Meath, comandati dall'ex Re supremo Máel Sechnaill mac Domnaill che rifiutò di prendere parte alla battaglia. Lo scontro avvenne a Clontarf, villaggio a un miglio a nord di Dublino, dove i vichinghi erano sbarcati nell'intento di cogliere di sorpresa le truppe di Brian. Nella battaglia di Clontarf, Brian Boru cadde insieme al figlio Murchad mac Briain ed i vichinghi persero una nuova messe di imaridi oltre a Sigurd e Brodir.[46]
Sigtrygg, pur sconfitto a Clontarf, conservò il trono di Dublino ed emerse vincitore dalla contesa ma sopravvisse a praticamente tutti i suoi eredi maschi, spentisi combattendo contro i gaeli, i loro congiunti o gli anglosassoni: es. il primogientio di Sigtrygg, Olaf, fu ucciso in Inghilterra nel 1034. Così, se nel 1035 Sigtrygg riunì sul suo capo sia la corona di Dublino sia quella di Waterford, avendo eliminato Ragnall ua Ímair, figlio di Ivar di Waterford,[47][48] l'anno dopo fu sconfitto dal Re delle Isole, Echmarcach mac Ragnaill (†1065), a sua volta possibile figlio o fratello di Ragnall di Waterford,[47][49] e costretto all'esilio. Un'altra imaride, Cacht ingen Ragnaill, sorella di Echmarcach, reggeva nel frattempo la corona di regina d'Irlanda quale moglie, dal 1032 dell'erede di Brian Boru, Donnchad mac Briain (†1064), suggellando un'alleanza tra il signore dell'Ulster ed il Re delle Isole.
Nel 1052, il Re del Leinster Diarmait mac Máel na mBó, degli Uí Cheinnselaig, rivale di Donnchad, strappò Dublino ad Echmarcach.[50] Da questo momento, le tracce degli Uí Ímair iniziano a perdersi. Dopo la morte di Diarmait mac Maíl na mBó nel 1072, il titolo regale passò a Gofraid mac Amlaíb meic Ragnaill (†1075), già uomo di Echmarcach mac Ragnaill e forse suo congiunto quindi membro della schiatta imaride di Waterford,[47][49] forse supportato da Toirdhealbhach Ua Briain (nipote di Boru) secondo alcuni studiosi,[51] seppur gli Annali non vi facciano riferimento. Addirittura gli Annali di Inisfallen riportano che «Gofraid nipote di Ragnall, Re di Áth Cliath, fu bandito di là dal mare da Toirdhealbhach Ua Briain e di là dal mare morì, mentre assemblava una grande flotto per [ri]portarsi in Irlanda.» Si tratterebbe dunque di un tentativo fallito di riprendere il controllo del Regno di Dublino a discapito dei Gaeli. Piano che sarebbe stato realizzato di lì a poco da Godred Crovan (†1095).
La figura di Godred Crovan è a questo punto centrale per i successivi sviluppi della schiatta (v.si "Discendenza" nel seguito). Membro degli Uí Ímair in quanto discendente di Amlaíb Cúarán,[52] conquistò il trono di Dublino nel 1091 e se ne servì come caposaldo per ricostruire l'antico dominio sul Mar d'Irlanda ch'era stato dei primi imaridi. Nel 1094 fu cacciato da Dublino dal figlio di Toirdhealbhach, Muircheartach Ua Briain, futuro Re supremo d'Irlanda, e morì l'anno seguente ad Islay «di pestilenza» secondo gli Annali dei quattro maestri.
Il sangue degli Imaridi era però ormai ben annacquato tra le varie stirpi di gaeli. Una figlia di Olaf (nipote di Barba di Seta), tale Ragnhild di Dublino, sposò il principe gallese Cynan ap Iago (1014-1063), pretendente al trono del regno di Gwynedd e gli diede in figlio Gruffydd ap Cynan che regnò sul Gwynedd (1081-1137).[53]
Dagli Uí Ímair originarono un certo numero di schiatte nobiliari d'Irlanda, sia gaeliche sia norrene. Tuttavia, l'invasione normanna dell'Irlanda portò alla distruzione della stragrande maggioranza dell'originaria aristocrazia iberno-norrena e gaelica. La successiva riconquista Tudor dell'Irlanda completò quest'epurazione inglese dell'antica nobiltà irlandese.
Tuttavia, densi gruppi di prenomi fortemente associati alla dinastia norrena possono essere trovati in famiglie fittizie gaeliche, nelle grandi raccolte genealogiche di Dubhaltach Mac Fhirbhisigh e Cú Choigcríche Ó Cléirigh, e in varie altre fonti. La dinastia si concentrò a Dublino, Waterford e Limerick, nella parte meridionale dell'isola, mentre le famiglie gaeliche che in seguito usarono i nomi imaridi con grande frequenza si trovano principalmente nell'Irlanda settentrionale: Connachta, Uí Maine e Uí Néill settentrionali. Nessuna di queste dinastie settentrionali ha una storia documentata di volontaria associazione con gli Uí Ímair; nel caso delle prime due manca una qualsiasi associazione nota. Tra le dinastie irlandesi, gli Uí Ímair contrassero matrimoni solo con gli Osraighe (i FitzPatrick), Laigin, la dinastia O'Brien, gli Uí NéillClann Cholmáin e Síl nÁedo Sláine del sud e i già citati O'Donovans. In ogni caso, l'unica fonte a lungo sopravvissuta che avrebbe potuto contenere alberi genealogici degli Uí Ímair era una sezione del Grande libro di Lecan incentrata specificamente sulle linee di sangue e le azioni delle famiglie norrene d'Irlanda, ancora documentata nel XVII secolo, come riportato dallo storico irlandese seicentesco Mac Fhirbhisigh, ma successivamente scomparsa.[54]
Isola di Man e Regno delle Isole
Attraverso Godred Crovan, gli Uí Ímair si legano ai sovrani che, sebbene vassalli dei re di Norvegia, continuarono a governare l'isola di Man fino agli anni 1260, l'ultimo dei quali fu Magnús Óláfsson (fino al 1265) o, brevemente, suo figlio Guðrøðr (1275).[55]
Sebbene la loro discendenza da Godred Crovan sia attraverso la linea femminile, Alex Woolf crede che il Clann Somhairle (i.e. attuali Clan Donald e Clan MacDougall) e i Signori delle Isole possano essere considerati un ramo cadetto degli Imaridi che proprio alla schiatta norrene dovette la legittimità delle sue rivendicazioni sulle isole.[56] Il loro fondatore Somerled sposò Ragnhild, figlia di Olafr Godredsson, re di Mann e delle Isole e figlio di Godred Crovan. Questo ovviamente presuppone che i Crovan appartenessero agli Uí Ímair. Sir Iain Moncreiffe tentò di ricostruire una discendenza in linea maschile da Echmarcach mac Ragnaill a Somerled[57] ma Peter Kurrild-Klitgaard ha dimostrato che la linea proposta è problematica sotto diversi aspetti.[58]
Note
Esplicative
^Gall/Gaill era l'etimo di lingua irlandese per indicare gli stranieri e, più propriamente, i Vichinghi.
^(EN) Iain Moncreiffe, The Highland Clans: the dynastic origins, chiefs and background of the Clans connected with Highland history and of some other families, ed. riv., Clarkson N. Potter, 1982, p. 56.
^(EN) Peter Kurrild-Klitgaard, Second thoughts on Moncreiffe's theory of the origin of the 'Galley of the Isles, Double Tressure, 2022.
Bibliografia
Fonti
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