Venga a prendere il caffè... da noi
Venga a prendere il caffè... da noi è un film del 1970, diretto da Alberto Lattuada e tratto dal romanzo La spartizione di Piero Chiara pubblicato nel 1964. TramaEmerenziano Paronzini, invalido della seconda guerra mondiale dopo aver combattuto nel fronte grecoalbanese, è impiegato presso il Ministero delle finanze, per il quale gira il varesotto e comasco. Alla fine è trasferito in qualità di vice-capufficio a Luino, sul Lago Maggiore. Da sempre diviso tra l'etica del lavoro (si dimostra inflessibile con i raccomandati) e quella del lubrìco, concedendosi qualche avventura a pagamento, si sente ormai "arrivato", contempla e cerca di applicare i principi dello scrittore Paolo Mantegazza, di cui viene citata e letta dal protagonista l'opera "Fisiologia del piacere". Un uomo "vero come lui", a una certa età per poter star bene deve avere le 3 C: carezze, caldo, comodo. Decide quindi di fidanzarsi con una delle tre ricche sorelle Tettamanzi, ereditiere di un bel gruzzoletto lasciato dal padre Mansueto, "patrocinatore legale" con la passione per la scienza e la biologia. Sceglie Fortunata, ma dopo il viaggio di nozze inizia a sollazzarsi anche con le due cognate, intensificando sempre più i rapporti. La situazione perdura felicemente fin quando, dopo aver raggiunto il record di tutte e tre in un giorno, nel momento di concupire anche la giovane cameriera Caterina viene colto da trombosi e finisce in sedia a rotelle, muto, servito e riverito. ProduzioneIl film venne girato soprattutto a Luino e a Cuvio in provincia di Varese e la casa delle tre sorelle è Villa Battaglia[1]. DistribuzioneRiconoscimenti
Colonna sonora
La colonna sonora del film, composta da Fred Bongusto, comprende il motivo conduttore Tutta tutta, composto da Fred Bongusto su testo di Lattuada, eseguito da I Giganti. La colonna sonora non risulta sia mai stata pubblicata integralmente su LP o altro supporto fonografico a lunga durata. È stato pubblicato solamente il 45 giri contenente il tema principale.[2] TracceMusiche di Fred Bongusto.
Note
Bibliografia
Collegamenti esterni
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